Mettiamola così: in una vallata della California tutti coltivano la vite ma ottengono pochi risultati qualitativi, c'è un figlio capellone biondo (il film è ambientato a metà anni '70), un padre separato e rustico che risolve le questioni con veri e propri incontri bi boxe col già nominato figlio (è una delle intuizioni migliori del film); ad un certo punto compare un altro ragazzo Gustavo che però è messicano, ed una bella ragazza bionda che si chiama Sam e loro pensavano fosse un uomo quando l'hanno assunta. Da quel momento gira in hot pants e maglietta bagnata e si capisce che è una ragazza messa nel film per non farsi mancare la parte (blandamente) erotica.
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Mettiamola così: in una vallata della California tutti coltivano la vite ma ottengono pochi risultati qualitativi, c'è un figlio capellone biondo (il film è ambientato a metà anni '70), un padre separato e rustico che risolve le questioni con veri e propri incontri bi boxe col già nominato figlio (è una delle intuizioni migliori del film); ad un certo punto compare un altro ragazzo Gustavo che però è messicano, ed una bella ragazza bionda che si chiama Sam e loro pensavano fosse un uomo quando l'hanno assunta. Da quel momento gira in hot pants e maglietta bagnata e si capisce che è una ragazza messa nel film per non farsi mancare la parte (blandamente) erotica. il problema è che non si capisce il ruolo dei vari personaggi; mentre si sta pensando come districare il groviglio, compare un francese enologo che poi si scopre che è inglese. Nel frattempo non si vede un grappolo d'uva (e nemmeno si vedrà per tutto il resto del film), niente lavorazione, niente svinatura, si passa direttamente alle bottiglie etichettate. Ad un certo punto siamo in Francia, poi si ritorna in California e si scopre che il padre del capellone è indebitato fino al collo, ma rifiuta di vendere il vino all'enologo anglo/francese ed allora il figlio va dalla madre ed ottiene il finanziamento ma il padre non vuole. Nel frattempo il vino nelle bottiglie è diventato torbido e non si capisce il perchè; il messicano che nel frattempo è stato licenziato ha anche lui una vigna e spiega che siccome il vino è stato pastorizzato (!) senza ossigeno succede sempre così ma domani sarà limpido. Nel frattempo il padre si mette in ghingheri e non si suicida ma va in banca dove già lavorava e viene assunto, ma non come socio. Mentre sta per accettare riceve una telefonata dal figlio che il vino è diventato limpido (fra l'altro da rosso che era è diventato bianco. dettagli) ma il padre prima di mettersi in ghingheri aveva mandato in discarica 400 casse da 12 bottiglie cad. Nel frattempo la bella biondina va a letto col messicano, ma forse non soddisfatta, si innamora del capellone biondo.
Quando tutto sembra perduto si scopre che la giovane barista aveva salvato il carico e ce l'ha nel retrobottega per cui tutto bene. Ma siamo in Francia e c'è un concorso d'assaggio di vino alla cieca e lì il vino Californiano vince il primo premio e tutti lo vogliono e così tutti felici e contenti.
Lascio per ultimo la segnalazione che per tutto il film le bottiglie vengono scosse e manipolate come fossero clavette della ginnastica artistica (credo bene che il vino si intorbidisce), sono piene sino a toccare il tappo e gli Yankee chiamano le loro vigne Chateaux come i francesi. Di quando in quando compare una vineria che però non si capisce se sia in Francia od in Inghilterra, mentre all'Aeroporto si vede un tedesco che parla come Krantz del compianto Villaggio ed è vestito a quadrettoni come ovviamente vestono tutti i tedeschi.
Dopodichè è un film che nonostante tutto di lascia guardare, specialmente se non si ha altro da fare e non si va troppo per il sottile. 2/10 alla sceneggiatura 2.5/10 alla regia 7/10 alla recitazione 1/10 alla verosimiglianza.
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