ci sono film che quando si vedono rimangono impressi nella mente e enl cuore, pur non essendo perfetti, pur non essendo completi, ma restano perchè accorpando i mestieri del cinema, fanno salire le emozioni alte dei sentimenti.
Interpretato da uno stuolo di attori in crescita e in consolifdamento, sinceramente espressivo nella fotografia e nei costumi, con qualche battuta a vuoto in scenggaitura, ma misurato ed elegante nella messa in scena, cielo e terra di Mazzieri recupera ilc inema di un tempo portando in scena la pietas dell'umanità trafitta dalla guerra.
La retorica delel frasi, paraddosso di una complicazione teatro, opera, melodramma, rende densa la narrazione portandola su una direzione precisa, astratta dal periodo del 1944, ma vicina a noi.
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ci sono film che quando si vedono rimangono impressi nella mente e enl cuore, pur non essendo perfetti, pur non essendo completi, ma restano perchè accorpando i mestieri del cinema, fanno salire le emozioni alte dei sentimenti.
Interpretato da uno stuolo di attori in crescita e in consolifdamento, sinceramente espressivo nella fotografia e nei costumi, con qualche battuta a vuoto in scenggaitura, ma misurato ed elegante nella messa in scena, cielo e terra di Mazzieri recupera ilc inema di un tempo portando in scena la pietas dell'umanità trafitta dalla guerra.
La retorica delel frasi, paraddosso di una complicazione teatro, opera, melodramma, rende densa la narrazione portandola su una direzione precisa, astratta dal periodo del 1944, ma vicina a noi. Così il pianto del coro greco, fatto di carnefici e vittime diventa attraverso la storia, il dramma obliquo che sposta in avanti di qualche metro questo film rispetto alla cinematografia attuale italica. Ottimo Tognazzi, brava Fabrizia Sacchi, e diseganta bene nel ruolo della sorella autistica ANita Caprioli, stupendi paesaggi e cromie, dove si celebra la fine della storia, dove anche un prete non sa perdonare, dove la pace, ancora unavolta viene allontanata.
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