Nunnally Johnson sceneggiatore e regista di questo film è stato un bravo artigiano di Hollywood scrivendo molte sceneggiature (Le chiavi del paradiso) e dirigendo diverse pellicole (L'amante sconosciuta, La sposa bella). Questo film uscito nel 1956 con una bella fotografia a colori in Tecnicolor, ha due temi: innanzitutto il rapporto tra le esigenze di famiglia e quelle del lavoro e della carriera, poi il peso del passato gravoso quando c'è stata una guerra.
Tom Rath (Gregory Peck) vive con la moglie Betsy (Jennifer Jones) e 3 figli, lavora in una fondazione con uno stipendio dignitoso, si accontenta del suo tenore modesto di vita, sono passati 10 anni dalla fine della guerra che l'uomo ricorda spesso (con vari flashback) in cui ha combattuto duramente uccidendo 17 nemici e perdendo il più caro amico per un incidente.
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Nunnally Johnson sceneggiatore e regista di questo film è stato un bravo artigiano di Hollywood scrivendo molte sceneggiature (Le chiavi del paradiso) e dirigendo diverse pellicole (L'amante sconosciuta, La sposa bella). Questo film uscito nel 1956 con una bella fotografia a colori in Tecnicolor, ha due temi: innanzitutto il rapporto tra le esigenze di famiglia e quelle del lavoro e della carriera, poi il peso del passato gravoso quando c'è stata una guerra.
Tom Rath (Gregory Peck) vive con la moglie Betsy (Jennifer Jones) e 3 figli, lavora in una fondazione con uno stipendio dignitoso, si accontenta del suo tenore modesto di vita, sono passati 10 anni dalla fine della guerra che l'uomo ricorda spesso (con vari flashback) in cui ha combattuto duramente uccidendo 17 nemici e perdendo il più caro amico per un incidente. A Roma dove soggiorna nel '45 ha avuto una relazione con una dolce ragazza: Maria (Marisa Pavan) che sa che è sposato e ritornerà dalla moglie, quando lui parte per il Pacifico lei comunica che forse è incinta. Tom ritorna a casa è innamorato della moglie con cui ha frizioni perché rimprovera che non ha ambizioni e di non cerca lavori più gratificanti, contro l'opinione, di Tom vanno a vivere in una villa ipotecata ricevuta in eredità dalla zia; anzi il maggiordomo rivendica lui l'eredità. Il notaio Bernstein (Lee J. Cobb) che ha validato il testamento lo appoggia scoprendo che il maggiordomo è un truffatore. Nel frattempo Tom ha trovato un lavoro importante: p.r. presso un network radiofonico di proprietà del finanziere Richard Hopkins (Fredric March). Tom entra nelle sue grazie, Richard lo apprezza confidando le sue traversie familiari: separato dalla moglie, contestato dalla figlia di 18 anni Susan (Gigi Perreau). Tom riuscirà a prevalere sui superiori che cercano di metterlo in cattiva luce, quando poi scopre tramite un amico che Maria ha avuto un figlio e chiede un aiuto economico, rivela la verità alla moglie che prima si infuria ma poi comprende che lei è l'unico amore di Tom ed è d'accordo ad aiutare il bimbo. Tom però fa capire a Richard che non è disposto a sacrificare la famiglia per la carriera.
E' un bel film, complesso nel contenuto, diretto con molta abilità dal regista, che affronta problemi che sono ancora adesso presenti in una versione peggiorata : la frustazione del lavoro spesso alienante epoco remunerato, il cercare di guadagnare il più possibile sacrificando alla carriera la vita personale, il problema della famiglia con il genitore (adesso entrambi i genitori) che lavorando non riesce a vivere con i figli... . Ottimo e tecnicamente efficace l'utilizzo del flashback che permette di svelare progressivamente le ciccatrici lasciate dalla guerra nell'animo di Tom, inappuntabile e completo l'inquadramento psicologico del personaggi sia quello di Tom che quello di Betsy i cui interpreti ricevettero entrambi l'Oscar (Jones per Bernadette e Peck per Il buio oltre la siepe). Lee J. Cobb è magistrale nell'interpretazione accattivante del notaio burbero e saggio, in una parte minore Marisa Pavan che con la sorella Anna Maria Pierangel cercò la fortuna ad Hollywood. Un film avvincente anche se lungo, purtroppo tagliato nella versione italiana ma nel DVD è integrale con i sottotitoli italiani per le scene inglesi.
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