Non è un gran film ma illustra bene l’accostamento ideale tra la musica classica, il Nazismo e i castelli di romantica memoria. La storia è inverosimile per il fatto che nel mezzo di una guerra perduta non è credibile che un ufficiale pretenda a tutti i costi la fucilazione di un gruppo di civili, contrariando addirittura il suo generale.
Heston veste i panni di un artista a digiuno in fatto d’armi (cosa insolita per un armaiolo come lui) e dirige la sua orchestra con movimenti visibilmente impacciati. Distinto ed elegante Maximilian Schell. Bravo come sempre il noto caratterista Anton Diffring.