Paul Jones ha da poco scelto di lasciare i Manfred mann, il gruppo che gli ha dato la popolarità, quando viene chiamato dal regista Peter Watkins a interpretare la parte del protagonista in "Privilege", uno dei film simbolo degli anni Sessanta. Il suo personaggio è quello di Steve Shorter, un cantante pop strumentalizzato dal music business e poi abbandonato a se stesso quando prende coscienza della sua condizione. Nell'interpretazione Jones perde un po' del carisma scenico che ha dimostrato nei concerti, ma si guadagna quel pezzetto d'immortalità che le sue esperienze musicali solistiche probabilmente non gli avrebbero dato.
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Paul Jones ha da poco scelto di lasciare i Manfred mann, il gruppo che gli ha dato la popolarità, quando viene chiamato dal regista Peter Watkins a interpretare la parte del protagonista in "Privilege", uno dei film simbolo degli anni Sessanta. Il suo personaggio è quello di Steve Shorter, un cantante pop strumentalizzato dal music business e poi abbandonato a se stesso quando prende coscienza della sua condizione. Nell'interpretazione Jones perde un po' del carisma scenico che ha dimostrato nei concerti, ma si guadagna quel pezzetto d'immortalità che le sue esperienze musicali solistiche probabilmente non gli avrebbero dato.
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