rmarci 05
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lunedì 22 luglio 2019
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un film poetico, realistico e al contempo intimo
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I fratelli Taviani, profondamente consapevoli dell’inestimabile valore artistico con cui si confrontano, traspongono le Novelle per un anno di Luigi Pirandello senza mai tradire lo spirito del testo originale ma al contempo rimanendo coerenti con la propria poetica, oltre che rigorosi dal punto di vista filologico: il risultato è un’opera pervasa da un meraviglioso senso poetico accentuato dalla potenza espressiva della fotografia, dalla bellissima colonna sonora e dalla straordinaria bravura di tutti gli attori, che fanno della gestualità quasi teatrale la loro carta vincente.
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I fratelli Taviani, profondamente consapevoli dell’inestimabile valore artistico con cui si confrontano, traspongono le Novelle per un anno di Luigi Pirandello senza mai tradire lo spirito del testo originale ma al contempo rimanendo coerenti con la propria poetica, oltre che rigorosi dal punto di vista filologico: il risultato è un’opera pervasa da un meraviglioso senso poetico accentuato dalla potenza espressiva della fotografia, dalla bellissima colonna sonora e dalla straordinaria bravura di tutti gli attori, che fanno della gestualità quasi teatrale la loro carta vincente. Lo sguardo verista delle novelle è conciliato con la raffinatezza stilistica dei Taviani e, soprattutto, con l’importantissimo avvenimento storico dell’immigrazione da parte degli italiani del sud verso gli Stati Uniti, elemento da cui gli autori sviluppano una riflessione sulle condizioni disumane dei ceti sociali meno abbienti all’inizio del secolo scorso che, nel terzo e nel quarto racconto, sfocia nella denuncia sociale, a tratti irrisolta e leggermente sbrigativa, rivolta ai latifondisti e alla classe dirigente. L’ultimo episodio, il più onirico, è l’unico non adattato da un testo letterario, eppure risulta il più pirandelliano per come mostra la Sicilia con lo sguardo intimo e sentito dello scrittore nei confronti della sua terra d’origine, di cui riscopre le innumerevoli bellezze attraverso gli occhi della sua defunta madre. Così, come Pirandello rivisita la sua terra rievocando i ricordi del passato con tono nostalgico, i fratelli Taviani, attraverso il corvo, la illustrano in tutti i suoi aspetti con sguardo (giustamente) distaccato e realistico.
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