elgatoloco
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lunedì 30 dicembre 2019
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beenissimo, accopiata franco-ciccio e uncle buster
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Ottiima, certo nei limiti della cosa(sceneggiatura, comunque brillante esilarante di Castellano e Pipolo, regia di Lugi Scattini)questa commediola"Due Marines e un gnerale"(1965)che contrappone una comicità very british(anche se l'attore regista.autore era un gringo) da mimo gentleman quale Buster Keaton, a quella dei due iper-espressivi Franco e Ciccio, dove Franco ripropine, forse meglio di quanto prima avesse mai fato quella parodia.imitazione del Fuehrer che lo aveva reso famoso(come attesta il libro di Pierangelo Buttafuoco)già nelle piazze di Sicilia e d'altrove, quando lo sbarco in Sicilia degli Alleati era in corso. In altri termini, una performance di "teatro vivo"diventata poi cinema e, bisogna dirlo, ottimamente, al di là della singola b ravura del regista, che qui è Scattini, che riesce comunque a "serrare il passo"seguendo bene quanto Franco e Ciccio fanno-.
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Ottiima, certo nei limiti della cosa(sceneggiatura, comunque brillante esilarante di Castellano e Pipolo, regia di Lugi Scattini)questa commediola"Due Marines e un gnerale"(1965)che contrappone una comicità very british(anche se l'attore regista.autore era un gringo) da mimo gentleman quale Buster Keaton, a quella dei due iper-espressivi Franco e Ciccio, dove Franco ripropine, forse meglio di quanto prima avesse mai fato quella parodia.imitazione del Fuehrer che lo aveva reso famoso(come attesta il libro di Pierangelo Buttafuoco)già nelle piazze di Sicilia e d'altrove, quando lo sbarco in Sicilia degli Alleati era in corso. In altri termini, una performance di "teatro vivo"diventata poi cinema e, bisogna dirlo, ottimamente, al di là della singola b ravura del regista, che qui è Scattini, che riesce comunque a "serrare il passo"seguendo bene quanto Franco e Ciccio fanno-.mettono in scnea. e cui Buster Keaton, anche qui con la sua performance sempre muta(slavo il"grazie"doppiato da Riccardo Cucciolla, ossia il " thank you") fa genialmente(come nel suo stile, dove le style est l''homme, con Buffon)da contrappunto. Da vedere assolutamente, anche quale antiretorica ricostruzione dello sbarco in Sicilia, dove i due "picciotti siculo-americani"(qualche parola in american english i due comici sicucli la pronunciano(qui sono i "contastorie", diciamo così, di un fatto che, da classici imbranati comunque vivono.... da perfetti anti-.James Bond, come si dice in una battura del film, realizzato quando i primi due film di James Bond-007-alias Sean Connery erano già diffusi, visti e famoi. Da notare ancora la musica, efficace, di Piero Umiliani e anche la partecipazzione, muta e non in barese , di Lino Banfi. El Gato
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giovanni spada
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venerdì 11 aprile 2008
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il regista che fece parlare buster keaton
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GIOVANNI SPADA, regista di cortometraggi e direttore del Festival del cinema trash di Torino, e FABRIZIO DIVIDI, critico cinematografico del CISU (Centro italiano studi ufologici ) cercano un editore per il loro libro intitolato: " LUIGI SCATTINI, il regista che fece parlare Buster Keaton. " contenente una lunga intervista al noto autore del film comico " Due marines e un generale ".
LUIGI SCATTINI, IL REGISTA CHE FECE PARLARE BUSTER KEATON
Scattini: E' un piacere avervi qui perchè, effettivamente ,
> quando intorno c'è la gioventù è una grande cosa.
> Ti intendono subito, per cui si può dialogare liberamente senza formalismi, senza maestri , senza nulla, perchè il cinema io lo considero così, come credo quasi tutti quelli che fanno cinema.
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GIOVANNI SPADA, regista di cortometraggi e direttore del Festival del cinema trash di Torino, e FABRIZIO DIVIDI, critico cinematografico del CISU (Centro italiano studi ufologici ) cercano un editore per il loro libro intitolato: " LUIGI SCATTINI, il regista che fece parlare Buster Keaton. " contenente una lunga intervista al noto autore del film comico " Due marines e un generale ".
LUIGI SCATTINI, IL REGISTA CHE FECE PARLARE BUSTER KEATON
Scattini: E' un piacere avervi qui perchè, effettivamente ,
> quando intorno c'è la gioventù è una grande cosa.
> Ti intendono subito, per cui si può dialogare liberamente senza formalismi, senza maestri , senza nulla, perchè il cinema io lo considero così, come credo quasi tutti quelli che fanno cinema.
> Quindi fa piacere e sono pronto a rispondere alle vostre gentili domande.
Dividi : Lei è nato a Torino ?
> Scattini : Si, sono nato in via Romani 4, credo zona Superga, il 17 maggio 1927. Ho compiuto 80 anni. Qui da mia figlia, Monica Scattini,ho ancora un armadio
> appartenuto a mio padre con una targhetta "Colonnello Arturo Scattini via Romani 4 ".
> Mi è rimasto sempre questo ricordo di via Romani.
> La vita di mio padre si svolgeva tra la caserma e la casa.
> Ho cominciato la prima elementare a Torino, poi papà si è trasferito in Tripolitania.
> Tripoli è il periodo della seconda e terza elementare. Dopo siamo rientrati prima a Firenze e poi a Treviso.
> Spada: Suo padre era bersagliere ?
> Scattini: Lo dico con gioia perchè papà è stato un grande, era presidente dell'Associazione Nazionale Bersaglieri.
> Aveva un ottimo rapporto con i bersaglieri di Torino.
> Ho vissuto a Treviso per tutto il periodo della guerra. Mi ricordo i bombardamenti allucinanti. Ce ne ricordiamo tutti quando ci ritroviamo, tipo l'incontro con VINCENZONI dove abbiamo ricordato il giorno di Venerdì Santo del 1944.
> I giornali " PASSIONE DI CRISTO E DI TREVISO". E' vera questa cosa. Due ragazzi con le mani nude a cercare di salvare...
> è una cosa che è rimasta e che difficilmente andrà via.
> Spada: Lei conosce il grande sceneggiatore trevigiano Luciano VINCENZONI da adolescente ?
> Scattini: Abbiamo fatto dalla quarta ginnasio alla fine del liceo, poi basta, abbiamo preso strade diverse e siamo venuti a Roma.
> Vincenzoni era molto più intraprendente di me, su questo non ci sono dubbi. Molto più bravo, un ragazzo intelligente, diventò un grande amico di DINO DE LAURENTIS e cominciò con un film come sceneggiatore prodotto da uno di Treviso che si chiama Roma.Così iniziò la sua carriera. Ebbe un grosso successo perchè ha capito come bisogna ragionare con la gente.
> Dividi: Lei è avvocato e ha iniziato prima come giornalista e poi come documentarista. Ci racconti questo passaggio.
> Scattini: Dopo la guerra siamo stati 2 anni a Levico perchè li
> c'era il comando delle truppe venute con gli Alleati e papà comandava l'unità maggiore.
> Mi laureai a Bari nonostante fossi iscritto all'Università di Padova. Diedi tutti gli esami nel Veneto, ma volli discutere la tesi con ALDO MORO, titolare all'Università di Bari. Poi con la laurea siamo venuti a Roma.
Ho fatto il praticante procuratore in uno studio di un avvocato. Ma non mi piaceva. Allora un po' forzato ho dato l'esame di Stato per la magistratura e lo vinsi, Un giorno mentre giravo uno dei miei primi documentari sono proprio corso a dare l'esame nei limiti dei minuti concessi. Da parte dei miei c'era pure un poì d'imbarazzo: " Tu fai quello che vuoi, l'abbiamo sempre detto !".
Ho cominciato allora a scrivere per i vari giornali, soprattutto OGGI e GENTE. I giornali mi hanno portato alla passione di voler viaggiare, di volermi muovere. Ho capito che la mia vita era fare il corrispondente di guerra, queste cose qui che erano molto affascinanti per me per mille motivi, oppure fare lo scrivanetto e basta.
Ho cominciato a girare prima in Italia e mi sono dedicato ai documentari d'arte. Devo dire la verità perchè di quello sono orgoglioso, sono dei piccoli gioielli e purtroppo sono andati quasi tutti perduti perchè erano quasi tutti della DOCUMENTOFILM.
La DOCUMENTOFILM era una società fortissima nella produzione di documentari, nata nel dopoguerra, diretta da GIANNI HECHT.
Ho cominciato da loro per un semplice fatto, pensa le combinazioni della vita, siccome mio padre veniva dai bersaglieri ed era già presidente dell'Associazione nazionale bersaglieri e tutte queste cose qua, praticamente hanno pensato di commissionarmi un documentario intitolato " BERSAGLIERI". Ho detto, cosa se ne fanno di questo ? Era il 1953 e allora era il periodo dell'abbinamento al cinema tra il lungometraggio e un documentario per legge altrimenti il produttore non avrebbe avuto i premi governativi.
Per esempio " SOLDATI D'ITALIA - BERSAGLIERI ", si chiamava così, andò nelle sale principali in tante copie perchè erano i giorni dell'entrata dei bersaglieri a Trieste ritornata italiana. Fu una cosa emozionante.
(continua)
Giovanni Spada
tel.3406945262
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marco for ever
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mercoledì 16 gennaio 2008
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ma si w franco e ciccio!!
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Ma si W Franco e Ciccio!!
Troppo ci hanno fatto ridere
CiiiiCCiiio!!!
:DDDD
Marco ForEver
E Si Continua!
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sam
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domenica 13 febbraio 2005
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due marines e un generale
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Durante gli ultimi giorni della guerra in nord Africa due marines italo-americani (Ciccio Ingrassia e Franco Franchi) riescono a rubare dei piani segreti al generale tedesco (Buster Keaton),dopo aver liberato l'Africa i due marines devono sabotare un pericoloso cannone tedesco ad Anzio.Nella missione si scontrano di nuovo con il generale e lo aiutano a fuggire per salvarlo.
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