paolo 67
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sabato 5 novembre 2011
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i ragazzi del '22
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Caso originale di film autobiografico di tre amici dell'Accademia di Arte Arammatica che si ritrovano dopo tanti anni e confrontano i rispettivi successi e delusioni. Adolfo ha vissuto in Brasile e non conosce l'Italia del dopoguerra, Vittorio ha avuto successo ma beve troppo ed è affettivamente insoddisfatto, Luciano è un intellettuale di sinistra che si sposta in Cinquecento e sogna la trasformazione della società. All'aggressività filosofeggiante e moralista di Gassman ("magari il terremoto l'avete finanziato voi" afferma a una nobildonna siciliana) che manifesta il suo smarrimento di fronte all'insondabilità della vita si contrappone il vitalismo di Celi, che ha avuto una seconda carriera nel cinema dopo aver bruciato in Sudamerica le sue ambizioni teatrali, ma forse il ritratto più riuscito, tenero e dolente, è quello di Lucignani (che diventerà insegnante di recitazione).
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Caso originale di film autobiografico di tre amici dell'Accademia di Arte Arammatica che si ritrovano dopo tanti anni e confrontano i rispettivi successi e delusioni. Adolfo ha vissuto in Brasile e non conosce l'Italia del dopoguerra, Vittorio ha avuto successo ma beve troppo ed è affettivamente insoddisfatto, Luciano è un intellettuale di sinistra che si sposta in Cinquecento e sogna la trasformazione della società. All'aggressività filosofeggiante e moralista di Gassman ("magari il terremoto l'avete finanziato voi" afferma a una nobildonna siciliana) che manifesta il suo smarrimento di fronte all'insondabilità della vita si contrappone il vitalismo di Celi, che ha avuto una seconda carriera nel cinema dopo aver bruciato in Sudamerica le sue ambizioni teatrali, ma forse il ritratto più riuscito, tenero e dolente, è quello di Lucignani (che diventerà insegnante di recitazione). Chi conosce gli interpreti è rimasto imbarazzato dalla sincerità di alcuni momenti dell'autoconfessione, in particolare di Gassman, che non nasconde il suo egocentrismo ma conferma anche la sua vocazione autoironica. L"alibi" è quello per non rispondere alla lettera di un amico immaginario, che attende alla fine del film fuori dalla porta e che rappresenta la domanda decisiva sull'amicizia.
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cosini
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lunedì 21 luglio 2008
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alibi che allibisce
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Il film presenta tre modi per evitare l'autenticità: la fuga di Adolfo in Brasile, che però non può coincidere il suo destino, e quindi deve tornare in Italia, la fama di Vittorio, che lo porta a perdere il suo sé nel sé pubblico dell'attore di successo, l'intellettualismo di Luciano pieno di meschine e patetiche contraddizioni. Quando si ritrovano, i tre amici, si rinfacciano, come degli specchi, lo scacco esistenziale. Dentro ciascuno cova, e infine si ribella, Luca, che chiude il film irrompendo, come un'allegoria dell'inconscio, per mostrare che l'alibi della sua pazzia scolora la maschera borghese dei tre campioni di inautenticità. Fa sempre piacere vedere Alberto Moravia che, tra gli invitati della festa, parla con una dolcezza accaldata.
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