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sabato 14 novembre 2020
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stefano, giovanna e la noia...
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Le intenzioni erano buone ma non è un film proprio riuscito, forse trattare un argomento come quello dello scambio di coppie era ancora, nel 1970, troppo difficile da portare sul grande schermo. Tanto di cappello comunque per averci provato a Tognazzi, Senta Berger, Silvano Tranquilli e al povero (nel film...) Piero Mazzarella, buffo in quella piccola parte così grottesca ritagliata per lui. Stefano e Giovanna sono belli e benestanti, sposati da otto anni: un negozio che rende bene, una bella berlina e una grande villa. Ma la noia si insinua tra di loro. Esilaranti le scene dove vanno alla ricerca delle possibili coppie che accettino di fare uno scambio per una notte o almeno fare la loro conoscenza.
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Le intenzioni erano buone ma non è un film proprio riuscito, forse trattare un argomento come quello dello scambio di coppie era ancora, nel 1970, troppo difficile da portare sul grande schermo. Tanto di cappello comunque per averci provato a Tognazzi, Senta Berger, Silvano Tranquilli e al povero (nel film...) Piero Mazzarella, buffo in quella piccola parte così grottesca ritagliata per lui. Stefano e Giovanna sono belli e benestanti, sposati da otto anni: un negozio che rende bene, una bella berlina e una grande villa. Ma la noia si insinua tra di loro. Esilaranti le scene dove vanno alla ricerca delle possibili coppie che accettino di fare uno scambio per una notte o almeno fare la loro conoscenza. Leggono i famosi annunci sui quotidiani, "AA", "AAA cercasi coppia...". Leggono incuriositi nel salotto e si vede comunque che non sono convinti. Però alla fine tentano e, con occhiali da sole ambedue, vanno nella casa della coppia contattata. Una prosperosa signora li accoglie, poi uno strano anziano che sta per andare a letto comincia a sconvolgerli, per arrivare poi al marito (Mazzarella) che li accoglie in modo pittoresco e poco invitante. Giovanna comincia a ridere e coinvolge anche Stefano: i due se ne vanno in fretta da quella prima occasione disastrosa. Ma non demordono, si recano anche a Lugano in un hotel attrezzato per le loro intenzioni e cominciano a fare conoscenza con altre coppie, alcune pervase da una frivolezza assoluta. Ma è l'incontro con Diego e sua moglie a rompere finalmente il ghiaccio. Rimangono ospiti nella loro splendida villa sul lago, discorrono tranquillamente del più e del meno e l'amicizia arriva in fretta. C'è un'ottima intesa tra Giovanna e la moglie di Diego, un po' più forzata tra Diego e Stefano e si capisce il perché: ora che le cose si fanno concrete Stefano capisce di essere geloso di Giovanna ed è terrorizzato che possa succedere qualcosa di serio tra lei e Diego. L'atmosfera si guasta e si fa sera. Lo scambio di coppie avviene. Ma Stefano non riesce a concretizzare appieno l'opportunità, pensa e ripensa a Diego e Giovanna, il suo sguardo non è più sereno. Al mattino le coppie si ritrovano e si salutano per un'altra occasione. Sulla Lancia Flavia, Stefano e Giovanna prendono la strada del ritorno sul lago di Como, traghettando da una sponda all'altra. Stefano è inquieto e Giovanna strana. Lui la assilla e vuole sapere cosa c'è stato tra lei e Diego: lei fa la preziosa e si diverte a lasciarlo nel dubbio. Così fino a casa, un viaggio penoso dove lei prospetta un periodo di riflessione da suo fratello. Stefano è spiazzato, non si aspettava niente di simile, diventa non violento ma tenace e nervoso. Giunti a casa lui le fa giurare che tra lei e Diego non è successo nulla. Lei giura, lui si tranquillizza e si reca al negozio, lei gli chiede cosa vuole per cena... Un finale deludente per un film troppo ambizioso: è stato un azzardo, nel 1970, trattare un argomento così delicato. Non si ride, non ci si diverte e alla fine si rimane anche delusi. - di "Joss" -
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parsifal
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venerdì 1 giugno 2018
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noia borghese
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Nel 1970, a ridosso degli anni che scossero il mondo e diedero una nuova impronta ai costumi, Giraldi , con la collaborazione dello sceneggiatore Maccari, penna d'oro del cinema italiano, diede vita a questo film che narra di noia e routine e conseguente desiderio di evasione. Stefano ( U.Tognazzi) e Giovanna ( S.Berger) sono una tranquilla coppia alto -borghese, con un leggero divario d'età, ricchi, insoddisfatti ed in fase di assoluto ristagno. Niente più passione nè fantasie di alcun genere. Durante un fine settimana nella loro villa sul Lago di Como ( dove è ambientata gran parte della vicenda), ricevono un'inaspettata visita da parte di due giovani tedeschi, estremamente disinibiti ed in cerca di esperienze e novità.
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Nel 1970, a ridosso degli anni che scossero il mondo e diedero una nuova impronta ai costumi, Giraldi , con la collaborazione dello sceneggiatore Maccari, penna d'oro del cinema italiano, diede vita a questo film che narra di noia e routine e conseguente desiderio di evasione. Stefano ( U.Tognazzi) e Giovanna ( S.Berger) sono una tranquilla coppia alto -borghese, con un leggero divario d'età, ricchi, insoddisfatti ed in fase di assoluto ristagno. Niente più passione nè fantasie di alcun genere. Durante un fine settimana nella loro villa sul Lago di Como ( dove è ambientata gran parte della vicenda), ricevono un'inaspettata visita da parte di due giovani tedeschi, estremamente disinibiti ed in cerca di esperienze e novità. La loro breve permanenza condurrà marito e moglie a vedere le cose sotto un altro aspetto, a desiderare nuovi orizzonti. Inizieranno a contattare coppie consenzienti per praticare lo swapping, di cui all'epoca si sentiva appena parlare, poichè considerato un trastullo riservato a pochi eccentrici, non in linea con la morale borghese imperante. Le prime esperienze sono a dir poco grottesche e Giovanna si mostra restia a proseguire . Fin quando non incontreranno una coppia in linea con le loro aspettative e le carte in tavola si ribalteranno. Stefano non condurrà più il gioco , come aveva fatto sino al quel momento e Giovanna acquisirà una sicurezza inaspettata. Tematica interessante, specialmente per l'epoca, ottima interpretazione dei protagonisti, splendida S,Berger, tempi di narrazione molto dilatati. Musiche del grande Bacalov.
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