diskol88
|
domenica 25 marzo 2018
|
senza sellino estraibile, fico, cmq film discreto.
|
|
|
|
questo sembra un film proprio incredibile,
ma di che si parla, forse non del top classic, con
la soglia a 75/100 e più, riscriverlo? magari, un
personaggio estemporaneo vede un aereo in
posizione incidentata, le persone sbigottite a bordo
sembrano aver subito ogni disavventura, ci si
rende conto che non si può incolpare il mite uomo
l'occhio ha visto federalmente la situazione abnorme
traballente e deprecabile e si delinea inoltre una specie di
murales, la gente mai avrebbe potuto credere, come quelle
promesse non mantenute, e invece si presenta quella specie di
murales, e quel personaggio per caso sinalmente ha una sua
felpa da indossare, altrettanto la gente che ha visto quest'uomo
sbigottito dal loro disastro col protagonismo dedito e encomiabile,
e lo spread sale a 500 e più nel film incredibile, l'orgoglio come un
toro rosso ai bei tempi senza rompere con comportamento
europeo pagando dazio per nulla, anzi d'oltre oceano, candidabile a
qualsiasi cosa imputabile di niente non è
finito anziano stellato suonato o altre cose, e in modo incredibile
nel mezzo di quegli pseudocinesi dal loro comunismo infausto con un
raggrumato gruzzolo di anime sole esanimi sull'aereo aereo senza più volo
seguita con sprezzo della situazione compiendo quel dovere sublime a molte
persone, anzi, a migliaia di più, per un film non col solito action piacevole.
[+]
questo sembra un film proprio incredibile,
ma di che si parla, forse non del top classic, con
la soglia a 75/100 e più, riscriverlo? magari, un
personaggio estemporaneo vede un aereo in
posizione incidentata, le persone sbigottite a bordo
sembrano aver subito ogni disavventura, ci si
rende conto che non si può incolpare il mite uomo
l'occhio ha visto federalmente la situazione abnorme
traballente e deprecabile e si delinea inoltre una specie di
murales, la gente mai avrebbe potuto credere, come quelle
promesse non mantenute, e invece si presenta quella specie di
murales, e quel personaggio per caso sinalmente ha una sua
felpa da indossare, altrettanto la gente che ha visto quest'uomo
sbigottito dal loro disastro col protagonismo dedito e encomiabile,
e lo spread sale a 500 e più nel film incredibile, l'orgoglio come un
toro rosso ai bei tempi senza rompere con comportamento
europeo pagando dazio per nulla, anzi d'oltre oceano, candidabile a
qualsiasi cosa imputabile di niente non è
finito anziano stellato suonato o altre cose, e in modo incredibile
nel mezzo di quegli pseudocinesi dal loro comunismo infausto con un
raggrumato gruzzolo di anime sole esanimi sull'aereo aereo senza più volo
seguita con sprezzo della situazione compiendo quel dovere sublime a molte
persone, anzi, a migliaia di più, per un film non col solito action piacevole.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a diskol88 »
[ - ] lascia un commento a diskol88 »
|
|
d'accordo? |
|
harrysalamon
|
mercoledì 10 dicembre 2014
|
frank capra riscritto e superato!
|
|
|
|
Intanto la sceneggiatura: Peoples risolve splendidamente il plot claudicante della versione originale del film, quella girata se non sbaglio nel '42, da Frank Capra. Questi infatti si duole, nelle memorie ( The name above the title), della propria fretta e di non aver saputo risolvere in modo soddisfacente la storia. Poi la fusione strabiliante della bravura degli attori, del fuoco artificiale di battute e di gags (fra tutte " hai mai sentito simili sciocchezze da qualcuno che non sia il Presidente degli Stati Uniti?", ma non è certo la sola) e del ritmo della regia. Poi la scelta degli attori. Dustin Hoffman, rutilante; Geena Davies sexy e cinica e poi impercettibile nello sciogliersi un poco per volta; Andy Garcia bravo e con il fisico del ruolo; Chevy Chase da sbellicarsi in ogni espressione.
[+]
Intanto la sceneggiatura: Peoples risolve splendidamente il plot claudicante della versione originale del film, quella girata se non sbaglio nel '42, da Frank Capra. Questi infatti si duole, nelle memorie ( The name above the title), della propria fretta e di non aver saputo risolvere in modo soddisfacente la storia. Poi la fusione strabiliante della bravura degli attori, del fuoco artificiale di battute e di gags (fra tutte " hai mai sentito simili sciocchezze da qualcuno che non sia il Presidente degli Stati Uniti?", ma non è certo la sola) e del ritmo della regia. Poi la scelta degli attori. Dustin Hoffman, rutilante; Geena Davies sexy e cinica e poi impercettibile nello sciogliersi un poco per volta; Andy Garcia bravo e con il fisico del ruolo; Chevy Chase da sbellicarsi in ogni espressione. E nessuno è da meno, dalla moglie all'operatore imbecille. E la satira del mondo dei media, mai così ficcante ma senza la prosopopea -e la pallosità- degli esempi più cari a tanti storici del cinema! Quante commedie così negli ultimi anni? Hoffman considera questo il suo miglior film e si duole del poco successo. Una buona materia di riflessione.
Harry Salamon
[-]
|
|
[+] lascia un commento a harrysalamon »
[ - ] lascia un commento a harrysalamon »
|
|
d'accordo? |
|
tatiana micaela truffa
|
giovedì 10 ottobre 2013
|
volare basso, bisogna sempre volare basso!
|
|
|
|
L'istrionico Dustin Hoffman veste i panni di Bernie Laplante, un ladruncolo disprezzato da tutti - a partire dall'ex moglie - e rivestito da una solida corazza di cinismo; proprio lui, che da bambino sognava che sarebbe diventato, una vota adulto, uno straordinario essere umano.
Un giorno, per caso, assiste ad un incidente aereo e...
Fra cinismo, una punta di sarcasmo, una lezione di umiltà e tanta umanità, si snocciolano le vicende di questo bellissimo e coinvolgente film, che colpevolizza tutti per salvare tutti; che insegna che buono e cattivo si nascondono in ciascuno di noi.
Preso di punta è il mondo dei media, soprattutto quello del giornalismo, dove tutto è notizia e le persone paiono non esistere più.
[+]
L'istrionico Dustin Hoffman veste i panni di Bernie Laplante, un ladruncolo disprezzato da tutti - a partire dall'ex moglie - e rivestito da una solida corazza di cinismo; proprio lui, che da bambino sognava che sarebbe diventato, una vota adulto, uno straordinario essere umano.
Un giorno, per caso, assiste ad un incidente aereo e...
Fra cinismo, una punta di sarcasmo, una lezione di umiltà e tanta umanità, si snocciolano le vicende di questo bellissimo e coinvolgente film, che colpevolizza tutti per salvare tutti; che insegna che buono e cattivo si nascondono in ciascuno di noi.
Preso di punta è il mondo dei media, soprattutto quello del giornalismo, dove tutto è notizia e le persone paiono non esistere più. Ma anche qui c'è il rovescio della medaglia: i media "inquadrano" ciò che la gente vuole vedere, sentire.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tatiana micaela truffa »
[ - ] lascia un commento a tatiana micaela truffa »
|
|
d'accordo? |
|
gianni lucini
|
sabato 17 settembre 2011
|
cinismo come sovrastruttura
|
|
|
|
Tra i vari personaggi interpretati negli anni Novanta Bernie Laplante è quello che meglio consente a Dustin Hoffman di caratterizzare il cinismo, cioè una delle varianti dell’animo umano che da sempre lo affascina e nel quale riesce a dare il meglio di sé. Si tratta di un cinismo particolare, ricco di sfaccettature. È quasi una corazza dietro cui nasconde sentimenti contrastanti e pulsioni eroiche che lui ritiene fondamentalmente espressioni di debolezza. Dustin Hoffman fa di questo ladruncolo che s’ingegna anche come ricettatore di carabattole da quattro soldi, l’ideale erede di un personaggio come Rizzo di Un uomo da marciapiede. A differenza di Rizzo, però, Bernie non ammette alcun cedimento romantico.
[+]
Tra i vari personaggi interpretati negli anni Novanta Bernie Laplante è quello che meglio consente a Dustin Hoffman di caratterizzare il cinismo, cioè una delle varianti dell’animo umano che da sempre lo affascina e nel quale riesce a dare il meglio di sé. Si tratta di un cinismo particolare, ricco di sfaccettature. È quasi una corazza dietro cui nasconde sentimenti contrastanti e pulsioni eroiche che lui ritiene fondamentalmente espressioni di debolezza. Dustin Hoffman fa di questo ladruncolo che s’ingegna anche come ricettatore di carabattole da quattro soldi, l’ideale erede di un personaggio come Rizzo di Un uomo da marciapiede. A differenza di Rizzo, però, Bernie non ammette alcun cedimento romantico. Cerca di darsi l’aria di un cinico tutto d’un pezzo come nella scena nel bar con il figlio nella quale oltre a non pagare il conto, si appropria disinvoltamente di un portafoglio trovato nel gabinetto. Nell’interpretazione di Hoffman il personaggio però non è una maschera statica, ma evolve sotto la spinta degli eventi. Come un clown che unisce tragedia e allegria Bernie trattiene i propri sentimenti e le emozioni fino a che non ne viene sopraffatto. Il suo cinismo appare così evidente perché lo spettatore scopre ben presto il trucco. Esso è utilizzato come una sovrastruttura in una recitazione complessa nella quale le metamorfosi non una trasformazione, ma l’uscire allo scoperto della vera personalità del protagonista, la cui dignità è sorretta da piccoli e grandi gesti d’altruismo incompatibili con la maschera che indossa. La sua verità, infine, è condivisa soltanto con lo spettatore, chiamato a far parte del suo isolamento e a seguirlo in evoluzioni incomprensibili agli altri personaggi che si muovono sulla scena. Suscita complicità e affetto e alla fine diventa l’unico personaggio vero in una commedia nella quale tutti sono complici consapevoli di un progetto di manipolazione delle coscienze.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianni lucini »
[ - ] lascia un commento a gianni lucini »
|
|
d'accordo? |
|
gianni lucini
|
sabato 17 settembre 2011
|
gli eroi sono il collante del sistema
|
|
|
|
Se per Bertolt Brecht è «…beata la terra che non ha bisogno di eroi…» in Eroe per caso il sistema mediatico degli Stati Uniti, vero perno di coesione della società, non può vivere se non attraverso la costruzione di eroi. La tipica struttura della commedia con gli scambi di persone e di ruoli viene messa al servizio di una storia tanto verosimile quanto paradossale, nella quale valori e disvalori sono attribuzioni mutevoli in funzione dell’utilità momentanea, non riferimenti assoluti. Vale per le situazioni ma anche per le parole e i dialoghi. L’esempio più eclatante è nella famosa frase «Volare basso».
[+]
Se per Bertolt Brecht è «…beata la terra che non ha bisogno di eroi…» in Eroe per caso il sistema mediatico degli Stati Uniti, vero perno di coesione della società, non può vivere se non attraverso la costruzione di eroi. La tipica struttura della commedia con gli scambi di persone e di ruoli viene messa al servizio di una storia tanto verosimile quanto paradossale, nella quale valori e disvalori sono attribuzioni mutevoli in funzione dell’utilità momentanea, non riferimenti assoluti. Vale per le situazioni ma anche per le parole e i dialoghi. L’esempio più eclatante è nella famosa frase «Volare basso». Il consiglio di vita che Bernie dà al figlio appare un invito a non farsi coinvolgere dalla vita, a restare pavidamente neutrale di fronte alla complessità degli eventi. Nello svolgersi della narrazione, invece, diventa un’orgogliosa e rivendicazione della capacità dell’uomo normale di attraversare da protagonista la realtà, quella che poi diventerà storia, senza finire nel troppo vivido cono di luce che circonda gli eroi. Volare basso, non farsi troppo notare, è una filosofia di vita che serve a mantenersi liberi e padroni di se stessi e siccome gli eroi diventano tali solo quando sono raccontati dai media perché non scegliere di affidare questo ruolo a chi sa interpretarlo anche se non ha mai fatto nulla di eroico? È questo il succo del “dialogo sul cornicione” tra Bernie e John. Perché raccontare la verità quando basta mettersi d’accordo? «Non mi servono i tuoi problemi, io voglio solo un po’ di soldi» Bernie sa che non ce la farebbe mai a reggere un ruolo che non sente suo mentre Bubber ha dimostrato di sapersela cavare alla grande. I due si integrano perfettamente. L’eroe vola basso, per questo ha bisogno di una sorta di controfigura che lo rappresenti sotto i riflettori. In questo senso il film è una spietata critica del sistema mediatico e della società statunitense, che crea e manipola eroi attraverso una continua manipolazione delle emozioni del pubblico, come dimostra il grottesco serial televisivo sul salvataggio dei passeggeri dell'aereo caduto. Si racconta che nel corso della lavorazione il rapporto tra Stephen Frears e Dustin Hoffman abbia attraversato momenti di grande tensione per i ritmi e le condizioni imposte al cast dal regista. Lo stesso Hoffman racconta che le riprese dell’incidente aereo sono durate due settimane e sono avvenute in condizioni al limite («…nel fango, sotto una pioggia battente e un freddo cane...») aggiungendo «… la prossima volta leggo bene la mia sceneggiatura e se scopro che c’è una scena di pioggia, la butto via…».
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianni lucini »
[ - ] lascia un commento a gianni lucini »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialò
|
martedì 2 marzo 2010
|
i soldi contano più della celebrità
|
|
|
|
Un uomo che vive di espedienti, Bernie Laplante, si trova ad assistere ad un incidente aereo e nonostante il suo irritante egoismo, decide di aiutare quelle persone in balia delle fiamme. Un barbone John Bubber però si spaccia per lui, prendendosi tutti i meriti oltre che la lauta ricompensa (un milione di dollari) che un canale televisivo in cui lavora la cronista salvata da Laplante, ha messo in palio se l'eroe anonimo si fosse fatto vivo. Le persone adorano l'ex barbone, che diventa simbolo di eroismo e di sani principi, al punto che Laplante, una volta superati i suoi guai giudiziari, capisce che forse potrebbe "accontentarsi" solo della somma di denaro, perchè ciò che più gli sta a cuore è la stima del figlio.
[+]
Un uomo che vive di espedienti, Bernie Laplante, si trova ad assistere ad un incidente aereo e nonostante il suo irritante egoismo, decide di aiutare quelle persone in balia delle fiamme. Un barbone John Bubber però si spaccia per lui, prendendosi tutti i meriti oltre che la lauta ricompensa (un milione di dollari) che un canale televisivo in cui lavora la cronista salvata da Laplante, ha messo in palio se l'eroe anonimo si fosse fatto vivo. Le persone adorano l'ex barbone, che diventa simbolo di eroismo e di sani principi, al punto che Laplante, una volta superati i suoi guai giudiziari, capisce che forse potrebbe "accontentarsi" solo della somma di denaro, perchè ciò che più gli sta a cuore è la stima del figlio.
Film che attacca i media e il loro modo di creare miti oltremisura, e spettacolarizzare anche il dramma. Buona parte del film è discreta, ma l'epilogo è eccessivamente prolisso e dilatato, arrivando con fatica al finale, comunque carino.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
davide
|
lunedì 10 settembre 2001
|
film emozionante
|
|
|
|
UN DUSTIN COME AL SOLITO GRANDE INTERPRETE, IL FILM E' A TRATTI MOLTO EMOZIONANTE, CON UNA MORALE CHE LASCIA BEN SPERARE IN UNA SOCIETA' CONSUMISTICA COME QUELLA AMERICANA.
DAVIDE
|
|
[+] lascia un commento a davide »
[ - ] lascia un commento a davide »
|
|
d'accordo? |
|
davide
|
lunedì 10 settembre 2001
|
film emozionante
|
|
|
|
UN DUSTIN COME AL SOLITO GRANDE INTERPRETE, IL FILM E' A TRATTI MOLTO EMOZIONANTE, CON UNA MORALE CHE LASCIA BEN SPERARE IN UNA SOCIETA' CONSUMISTICA COME QUELLA AMERICANA.
DAVIDE
|
|
[+] lascia un commento a davide »
[ - ] lascia un commento a davide »
|
|
d'accordo? |
|
|