mondolariano
|
lunedì 23 maggio 2011
|
musica classica
|
|
|
|
Non è un gran film ma illustra bene l’accostamento ideale tra la musica classica, il Nazismo e i castelli di romantica memoria. La storia è inverosimile per il fatto che nel mezzo di una guerra perduta non è credibile che un ufficiale pretenda a tutti i costi la fucilazione di un gruppo di civili, contrariando addirittura il suo generale.
Heston veste i panni di un artista a digiuno in fatto d’armi (cosa insolita per un armaiolo come lui) e dirige la sua orchestra con movimenti visibilmente impacciati. Distinto ed elegante Maximilian Schell. Bravo come sempre il noto caratterista Anton Diffring.
|
|
[+] lascia un commento a mondolariano »
[ - ] lascia un commento a mondolariano »
|
|
d'accordo? |
|
maria russo dixon
|
lunedì 10 agosto 2009
|
chi l'ha visto?
|
|
|
|
Si chi ha veramente visto questo film ho letto il romanzo di Sillitoe (autore di Sunday, Bloody Sunday)?
nei cinema a suo tempo ci stette forse una settimana e in televisione, non facendo parte dei pacchetti economici ( film buoni o cattivi degli anni 50, primi anni 60 delle majors) dove protagonista è una qualunque arma da fuoco, già leggere che nel film si tratta di musica classica lo costringe ad una tarda terza serata.
In effetti è un bel film dimenticato, con uno scontro tra due buoni attori e un contenuto che a uno sguardo meno superficiale vale anche oggi. Quanto è libera l'arte? Quanti condizionamenti subisce un artista?
Il conflitto vero tra il Generale e l'Artista è nella volontà del Generale di un esercito sconfitto di esercitare il suo potere sull'Artista per costringerlo a suonare Wagner, che l'Artista aveva cancellato dal suo repertorio, non per motivi estetici, ma politici.
[+]
Si chi ha veramente visto questo film ho letto il romanzo di Sillitoe (autore di Sunday, Bloody Sunday)?
nei cinema a suo tempo ci stette forse una settimana e in televisione, non facendo parte dei pacchetti economici ( film buoni o cattivi degli anni 50, primi anni 60 delle majors) dove protagonista è una qualunque arma da fuoco, già leggere che nel film si tratta di musica classica lo costringe ad una tarda terza serata.
In effetti è un bel film dimenticato, con uno scontro tra due buoni attori e un contenuto che a uno sguardo meno superficiale vale anche oggi. Quanto è libera l'arte? Quanti condizionamenti subisce un artista?
Il conflitto vero tra il Generale e l'Artista è nella volontà del Generale di un esercito sconfitto di esercitare il suo potere sull'Artista per costringerlo a suonare Wagner, che l'Artista aveva cancellato dal suo repertorio, non per motivi estetici, ma politici. Vale di più la coerenza ai propri valori o l'opportunismi empirico che tende a risolvere felicemente un conflitto?
La domanda è puramente retorica, visto che il film difficilmente sarà visto da spettatori al di sotto dei 60 anni e patologicamente insonni e non se ne ha nè una versione VHA nè un DVD per poter agilmente giudicare.
Una proposta alle case produttrici di materiale filmico masterixxato. Qualche james Bond in meno e un Sinfonia di Guerra (o Zorba il Greco, o Z l'orgia del potere o altri film volutamente dimenticati) in più
Maria Russo Dixon
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maria russo dixon »
[ - ] lascia un commento a maria russo dixon »
|
|
d'accordo? |
|
|