citizen kane
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mercoledì 11 ottobre 2023
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ma è un thriller o una commedia nouvelle vague?
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Film visto da ragazzino e con occhi da ragazzino.Ora,che la canizie impera, ne vedo tutti i difetti. Partendo come film di azione violenta e gratuita e di ingiustizia verso il cittadino comune,questo film ondeggia in modo incoerente tra scene di banale teppismo motociclistico(Il selvaggio) e scene stile nouvelle vague (Un uomo una donna ),pretendendo di seguire una linea thrilling (la ricerca dell'assassino) o una linea di personale giustizia sociale(Il giustiziere della notte).Finale a sorpresa assolutamente non convincente.La regia :troppi primi piani sui volti degli attori, che sembrano conversare tra di loro sulla croisette ( Trintignant Deneuve e Brasseur che conversano e scherzano fuori dal set).
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Film visto da ragazzino e con occhi da ragazzino.Ora,che la canizie impera, ne vedo tutti i difetti. Partendo come film di azione violenta e gratuita e di ingiustizia verso il cittadino comune,questo film ondeggia in modo incoerente tra scene di banale teppismo motociclistico(Il selvaggio) e scene stile nouvelle vague (Un uomo una donna ),pretendendo di seguire una linea thrilling (la ricerca dell'assassino) o una linea di personale giustizia sociale(Il giustiziere della notte).Finale a sorpresa assolutamente non convincente.La regia :troppi primi piani sui volti degli attori, che sembrano conversare tra di loro sulla croisette ( Trintignant Deneuve e Brasseur che conversano e scherzano fuori dal set).Psicologia dei protagonisti non credibile,il marito che perde improvvisamente e in circostanze tragiche moglie e figlia reagisce (e quindi recita) in altro modo, la sorella, anche se insoddisfatta sessualmente non va a letto con il cognato dopo avere appena perso la sorella, la loro "storia di amore" non è credibile, la scena della discoteca è una citazione caotica della violenza giovanile degli anni 70, la Vukotic magistrato inquirente è semplicemente ridicola.Conclusioni:il cinema francese rincorre il cinema violento di azione americano ma finisce sempre in melò (Come in Nikita)
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figliounico
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lunedì 2 gennaio 2023
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un giallo alla chabrol
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Un thriller di Gerard Pirès del ’75 che scimmiotta i grandi gialli a sfondo sociale di Chabrol anni ’60 ma il risultato è incerto. Nonostante il cast d’eccezione con Trintignant e la Deneuve infatti il film rimane in superficie, lascia in ombra il contesto ed i personaggi minori, abbozzati soltanto in caricature, tra cui Franco Fabrizi, si dilunga in ripetute sequenze d’azione prive di suspense con interminabili noiosi inseguimenti tra auto e motociclisti e soprattutto stona la storiella erotica tra il protagonista cui hanno appena ucciso moglie e figlia e la cognata giunta dall’Inghilterra per i funerali di sorella e nipotina che trasforma gratuitamente la tragedia in farsa boccaccesca. Riuscito invece il personaggio del cameriere che registra di nascosto i dialoghi degli avventori del ristorante dell’autogrill interpretato da un grande Claude Brasseur.
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kira85
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sabato 5 aprile 2014
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l'ennesimo moralismo
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Jean Louis Trintignant (l'indimenticabile Roberto de "Il sorpasso) veste i panni di un irrascibile automobilista. Dopo uno scontro con alcuni ragazzi in moto si risveglia ferito in una scarpata. Il suo è un amaro risveglio. La moglie è stata violentatata e uccisa e la figlia è stata soffocata con un sacchetto di plastica. Distrutto dal dolore (per la verità non tanto...) cerca vendetta.
Il film, molto promettente all'inizio, si articola in un mucchio di scene lente e inutili che annoiano inevitabilmente. Lo spettatore, alla fine, riesce a risvegliarsi dal torpore grazie a un colpo di scena (forse non proprio inaspettato). Ma a rovinare definitivamente la pellicola è il predicozzo conclusivo della Vukotic.
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Jean Louis Trintignant (l'indimenticabile Roberto de "Il sorpasso) veste i panni di un irrascibile automobilista. Dopo uno scontro con alcuni ragazzi in moto si risveglia ferito in una scarpata. Il suo è un amaro risveglio. La moglie è stata violentatata e uccisa e la figlia è stata soffocata con un sacchetto di plastica. Distrutto dal dolore (per la verità non tanto...) cerca vendetta.
Il film, molto promettente all'inizio, si articola in un mucchio di scene lente e inutili che annoiano inevitabilmente. Lo spettatore, alla fine, riesce a risvegliarsi dal torpore grazie a un colpo di scena (forse non proprio inaspettato). Ma a rovinare definitivamente la pellicola è il predicozzo conclusivo della Vukotic. Un insieme di parole banali e ipocrite. La vita reale è piena di finti moralismi che dovrebbero essere evitatati...almeno nei film.
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oronzo canà
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mercoledì 12 febbraio 2014
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il teatro dell'assurdo
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Film che parte bene,ma poi si perde in personaggi inconsistenti e poco credibili...che vivono situazioni grottesche talmente inverosimili da diventare a tratti irritanti....come il protagonista che a sole 24 ora dalla tragedia familiare che lo colpisce pensa bene di andare a cena fuori e poi portarsi a letto la cognata....
I presupposti c'erano tutti per un bel film...ma l'assurdo prende la scena creando un pessimo prodotto...insomma siamo anni luce lontani dai meravigliosi poliziotteschi all'italiana di quegli anni...
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