László Nemes ricorda ancora una volta quanto i tumulti e i conflitti prendono vita e consistenza da narrazioni falsificate. Ma č meno compiuto rispetto a Il figlio di Saul e Tramonto, in gara a Venezia 82
di Renato Butera La Rivista del Cinematografo
Ándor Hirsch č cresciuto troppo in fretta. Nato all'indomani della fine del secondo conflitto mondiale in una Budapest prostrata dalla distruzione e dalla indigenza prodotte dall'invasione nazista. Le prime immagini del film lo mostrano bambino, ebreo, orfano di padre insieme a tanti altri bambini ebrei per i quali si profila il destino dell'orfanotrofio. Ándor ha quattro anni e una madre, Klára, a cui non manca il coraggio di prendersene cura dignitosamente nonostante la miseria della cittŕ. L'ellissi temporale ci porta al 1957 e ci consegna un ragazzo dodicenne, vivace e determinato, integrato con gli altri, ma visibilmente desideroso di entrare nel giro dei giovani che "giocano" alla rivoluzione. [...]
di Renato Butera, articolo completo (6801 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 29 agosto 2025
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