In sala dal 22 maggio, è il capitolo in cui Ethan Hunt assume definitivamente il compito di Messia divino tra cielo e terra, in accordo con il culto della Cruiseology. CANNES78 - Fuori Concorso
di Sergio Sozzo Sentieri Selvaggi
Sin dal primo capitolo del 1996, l'unica vera maschera intorno a cui gravita il gioco delle identità di Mission: Impossible è quella del suo protagonista, Ethan Hunt/Tom Cruise: anche se in apparenza è l'agente a dovere assumere di volta in volta la faccia e le fattezze di altri per portare avanti le sue incursioni, alla fin fine è sul primo piano della star che si gioca la partita. Il film di Brian De Palma, d'altronde, inaugurava un periodo in cui Tom Cruise avrebbe giocato apertamente e letteralmente con la "maschera" del proprio divismo in film come i successivi Eyes wide shut o Vanilla Sky - in zona vicina al trip di Cameron Crowe cade qui proprio la sequenza, di vertiginosa astrazione, in cui Hunt dialoga finalmente con l'AI malefica chiamata l'Entità, dopo aver coerentemente indossato, anche stavolta, una sorta di maschera di VR sul volto. [...]
di Sergio Sozzo, articolo completo (5345 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 15 maggio 2025