folgore94
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lunedì 28 luglio 2025
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sorpreso
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Mi sono immerso totalmente nel film.In pratica sembrava di vedere ciò che leggevo da ragazzino,Galactus imponente ,praticamente uguale al fumetto.
Poi l ambientazione anni 50 in modalità futuristica una chicca.Anche i primi due mi erano piaciuti ,specie x via del cast.Questo una spanna sopra però.
Da vedere e rivedere
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sabato 26 luglio 2025
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una bella esperienza
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Oggi 26 luglio 2025 a sette anni della mia recensione negativa mi sono presentato per vedere Dragon Trainer delle 15.10 gi? nell'accoglienza dato che ho un problema per la deambulazione mi sono sentito molto attenzionato e sono stato accompagnato alla sala, ma purtroppo per un inconveniente tecnico non ? stato possibile vedere la pellicola desiderata, per ovviare all'inconveniente non solo mi ? stato consegnato un voucher ma ? stato consentito a tutti gli spettatori un accesso ad un altro film, nel mio caso Superman (bellissimo nonostante nutrissi seri dubbi) e anche quando mi sono ripresentato alla cassa per un'altra consumazione sono stato accompagnato alla sala dal gentilissimo personale, posso solo dire GRAZIE, Luciano EMILIANO
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felicity
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sabato 26 luglio 2025
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figure potenti che prendono le decisioni cruciali
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Questa terza versione filmica di I Fantastici Quattro, dopo quella con Jessica Alba del 2005 e quella disastrosa e finita malissimo di Josh Trank del 2015, è di sicuro quella venuta meglio, la più moderna di tutte nonché la più coerente con il resto dei film sui supereroi.
L’ambientazione “super anni Sessanta” è un elemento fondamentale per l'intero film. E proprio in quelli che furono gli anni dell’entusiasmo per il sogno della corsa allo spazio, viene mostrato l’incubo che viene dallo spazio. Inverte il modo in cui si guarda all’ignoto, ma senza muoversi dalla rappresentazione dell’epoca dell'America e dei suoi cittadini, quella che li dipingeva come un popolo retto, dai grandi valori ed eccezionale spirito.
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Questa terza versione filmica di I Fantastici Quattro, dopo quella con Jessica Alba del 2005 e quella disastrosa e finita malissimo di Josh Trank del 2015, è di sicuro quella venuta meglio, la più moderna di tutte nonché la più coerente con il resto dei film sui supereroi.
L’ambientazione “super anni Sessanta” è un elemento fondamentale per l'intero film. E proprio in quelli che furono gli anni dell’entusiasmo per il sogno della corsa allo spazio, viene mostrato l’incubo che viene dallo spazio. Inverte il modo in cui si guarda all’ignoto, ma senza muoversi dalla rappresentazione dell’epoca dell'America e dei suoi cittadini, quella che li dipingeva come un popolo retto, dai grandi valori ed eccezionale spirito.
Grande spazio alla parte dedicata al rapporto degli eroi con l’opinione pubblica, le critiche e il loro senso di responsabilità nei confronti del ruolo che i loro poteri gli conferiscono. E non c’è da stupirsene, perché non esiste argomento più centrale oggi della maniera in cui ci relazioniamo alle élite, come l’opinione pubblica sia facilmente orientabile e quanto i più potenti debbano prendersi la responsabilità di quel che fanno.
Il sogno dell’America liberale è oggi più che mai di avere figure potenti che prendono le decisioni cruciali iper responsabili.
Alla fine rimane un film solido, di buon intrattenimento.
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