I colori del tempo |
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Un film di Cédric Klapisch.
Con Suzanne Lindon, Abraham Wapler, Julia Piaton, Vincent Macaigne.
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Titolo originale La venue de l'avenir.
Commedia,
durata 124 min.
- Francia 2025.
- Teodora Film
uscita giovedì 13 novembre 2025.
MYMONETRO
I colori del tempo
valutazione media:
2,98
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ayahuasca e Belle Époque
di Fabio Ferzetti L'Espresso
L' autore meno "Autore" di Francia colpisce ancora. Non è un gioco di parole. È un modo per dire che Cédric Klapisch sa come accarezzare le platee senza manipolarle. Chi ricorda il suo nome, meno noto dei suoi film ("L'appartamento spagnolo", "Ognuno cerca il suo gatto", "La vita è una danza"), conosce il gioco.
Klapisch seduce i suoi spettatori, li gratifica, vellica le loro aspettative fino alla sfacciataggine e talvolta oltre. Ma trova sempre un guizzo, un volto, un dettaglio dentro cui brilla un sentimento imprevisto e insieme riconoscibile. Insomma un attimo di verità.
Stavolta il Nostro reinventa addirittura la formula rodata e spesso abusata del viaggio nel tempo, tra presente e Belle Époque.
Nel mondo di oggi c'è un piccolo gruppo di lontani parenti che nemmeno si conoscono, uomini e donne diversissimi per età, estrazione sociale, mestiere, eredi di un cadente casolare in Normandia. Vendere, demolire, dividere? Spuntano foto, lettere, indizi di destini remoti e affascinanti.
Ed eccoci nel 1895 sulla scorta dell'antenata Adèle, giovane contadina analfabeta che parte per Parigi in cerca della madre mai vista (la più che magnetica Suzanne Lin don, figlia di Vincent).
Così, in un trionfo di citazioni pittoriche vistose e imparabili, vibrano sentimenti universali: addii, incontri, agnizioni, ma anche battaglie di idee come il contrasto fra pittura e fotografia, allora vivissimo. Che ovviamente (ma non troppo) rima con l'attuale dissidio fra nativi digitali e non. I primi sono incarnati da un giovane "content creator", redento in extremis dai colori di Monet.
Mentre tra i "vecchi" spicca un apicultore che odia il touch screen ma mima come nessuno la lingua segreta delle api (l'impagabile Vincent Macaigne).
Ovvio che Klapisch penda dalla sua parte. Ma il regista e il suo cosceneggiatore Santiago Amigorena si guardano bene dallo schierarsi. Per loro parla quella piccola folla di personaggi che, indagando sulla trisavola, si scoprono gioiosamente a vicenda. Mentre lo spettatore si fa un bel giro di giostra nella Parigi di Montmartre fra nomi illustri e altri meno. Con qualche sviolinata di troppo in zona Arte, e qualche imperdonabile sconto sulla vita nei bordelli.
Ma una fiaba è una fiaba è una fiaba. E quel faccia a faccia con Victor Hugo per interposto ayahuasca è una trovata che non si dimentica. Anche perché il regista, zitto zitto, trasporta due epoche, i suoi numerosi personaggi e tutti gli spettatori verso un happy end che oggi pochi oserebbero. Regalando anche un consiglio: se non avete un fiore, al vostro amore offrite un sasso. Non appassisce.
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Uscita nelle sale
giovedì 13 novembre 2025 Distribuzione Il film è oggi distribuito in 62 sale cinematografiche: |