Tratto da un famoso videogame, soffre della ripetitività della situazione, ma si muove discretamente in un loop spaziotemporale per raccontare l'alienazione contemporanea. CANNES78. Séance de minuit.
di Antonio D'Onofrio Sentieri Selvaggi
La notorietà di Genki Kawamura arriva dal romanzo Se i gatti scomparissero dal mondo, bestseller con oltre due milioni di copie vendute, un'artista poliedrico che in questo progetto prova ad adattare per il grande schermo l'omonimo videogioco indie del titolo.
La trama è scarna. Un uomo, genericamente indicato come Lost man, l'uomo perduto, resta intrappolato nei sotterranei della metropolitana, un dedalo di corridoi uno uguale all'altro, stessi tabelloni pubblicitari, stessi cartelli indicativi. [...]
di Antonio D'Onofrio, articolo completo (2779 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 21 maggio 2025