Sotto le foglie

L'incipit del film spiega tutto il film: ovviamente lo spettatore se ne può rendere conto solo alla fine. L'inquadratura di una splendida chiesa in pietra bianca e stile tardo gotico francese con una scritta sul muro (probabilmente dovuta alla rivoluzione francese) "repubblica francese. egalitè, libertè, etc...". A seguire la predica di un prete (di colore) che racconta la parabola di Maria di Magdala (ex prostituta) che lava i piedi di Gesù con le sue lacrime e poi glieli asciuga con i suoi capelli. Gesù che racconta al fariseo che l'amore di questa donna la salva da tutti i suoi peccati. Il fim è tutto qui: è la traduzione di quella parabola ai giorni nostri. La contrapposizione della giustizia farisea - statale (che fino alla fine cerca di perseguire un presunto omicidio) a quella di Dio. La protagonista non a caso è una ex prostituta che da tante atteggiamenti si capisce essere una persona buona che molto ama, perdona e sopporta. Lo sviluppo degli avvenimenti (la provvidenza ? il caso ? Dio ?) premiano questa persona buona che alla fine acquisisce i veri affetti di chi le sta intorno (il nipote e il figlio della sua amica). E' questo l'unico intento del film: l'amore dato viene alla fine ripagato. La trama da finto thriller o le comparizioni di fantasmi sono del tutto accessori e forse potevano anche essere evitati. Io questo film lo amo.