Nonostante |
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Un film di Valerio Mastandrea.
Con Valerio Mastandrea, Dolores Fonzi, Lino Musella, Laura Morante.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 92 min.
- Italia 2024.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 27 marzo 2025.
MYMONETRO
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Contenti solo nell'acqua
di Fabio Ferzetti L'Espresso
I protagonisti del secondo film di Valerio Mastandrea sono fatti d'aria ma trovano la felicità solo in acqua. Succede quando finalmente si aprono all'amore e lo schermo è invaso da una scena ispirata a "L'Atalante" di Jean Vigo, 1934, uno dei film più citati (e inossidabili) che il cinema ricordi.
Per il resto queste figure senza peso e senza nome si aggirano dentro e intorno a un grande ospedale come anime più o meno in pena. E quando qualcuno di loro abbandona davvero quello strano limbo, un vento improvviso e furioso spazza via tutto, persone e esistenze. Ma forse non il loro ricordo.
Per qualche strana ragione, passando alla regia uno degli attori più caratterizzati del nostro cinema ha scelto di liberarsi da ogni ipoteca socio -generazionale per tentare una dimensione fantastica. Concedendosi libertà impensabili in un film "realistico", forse anche per osservare meglio un presente sempre più sfuggente.
Quei personaggi sospesi tra l'aldilà e l'al di qua, che a volte vedono se stessi in coma nei letti d'ospedale ma intanto partecipano alla vita quotidiana di quel microcosmo, godono infatti di uno sguardo laterale sul mondo, oltre che su sé stessi, che è il cuore di questo film tanto azzardato e imperfetto quanto insolito e a tratti sorprendente. Non solo per la bravura con cui Mastandrea e i suoi complici schizzano alla svelta caratteri e destini (citiamo almeno Lino Musella, Laura Morante, Dolores Fonzi, Giorgio Stefanini nei panni dell'unico tramite fra i due mondi), ma per lo sguardo "strabico" con cui il protagonista -regista coniuga il registro intimo a una visione più ampia. Che abbraccia, in tutti i sensi del termine, anche le città in cui viviamo, le persone che le abitano, le regole non scritte delle loro vite.
È la cifra forse più preziosa di un film che prende giustamente sul serio la chiave fantastica per accostarsi ai sentimenti con un'empatia e un gusto romanzesco dell'allusione a dir poco raro nel nostro cinema di oggi (pensiamo al corpulento Stefanini, volontario stonato che cerca di risvegliare i malati a suon di musica ma nasconde quale dolore).
Magari Mastandrea e il cosceneggiatore Enrico Audenino, che tra le fonti citano "Paradiso amaro" di Alexander Payne (impossibile non sentire anche un'eco remota de "La linea verticale" di Mattia Torre), potevano approfondire certi snodi, irrobustire la protagonista, sfumare anziché spiegare, Ma "Nonostante" resta un film sottile, a suo modo ambizioso, qua e là felicemente spaesato proprio perché obliquo, curioso di tutto, molto personale.
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