Leggere Lolita a Teheran

Raffaele Meale

Fin dalla sua prima pubblicazione, nell'oramai lontano 2003, Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi ha catalizzato su di sé l'attenzione degli addetti ai lavori nel campo letterario, arrivando addirittura a diventare un vero e proprio bestseller, in grado di rimanere nella classifica del New York Times per oltre due anni e di essere tradotto in decine e decine di lingue. Si era d'altronde nel pieno della guerra tra culture, con gli Stati Uniti che avevano deciso di accanirsi dapprima contro l'Afghanistan, quindi (portando evidenze a dir poco surreali) invadendo l'Iraq, in cerca di vendetta dopo l'attacco dell'undici settembre alle Twin Towers di New York; un testo di una scrittrice iraniana trapiantatasi proprio nella Grande Mela, che decideva di scrivere in inglese del suo rapporto conflittuale con la madrepatria non poteva passare in secondo piano, e l'approccio per niente banale di Nafisi - che era stata docente di letteratura inglese all'università nella capitale iraniana, rientrata in patria con il marito proprio sull'onda dell'entusiasmo dettato dalla rivoluzione contro lo scià - permetteva di non ridurre tutto a una mera contrapposizione tra "buoni" e "cattivi", ma di cercare di comprendere la necessità di espressione attraverso l'arte, la libertà rintracciabile nella lettura, nei testi proibiti, in parole che sono in grado se pronunciate al momento giusto di scuotere le fondamenta della società, e di mettere realmente in pratica una rivoluzione che in Iran aveva visto rapidamente mettere da parte le forze marxiste e socialiste a favore del fondamentalismo islamico khomeinista e del sistema degli ayatollah. [...]

di Raffaele Meale, articolo completo (5079 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 22 ottobre 2024