sentiunpo
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giovedì 3 ottobre 2024
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faccio cose, vedo gggente
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Film fatto da momenti scollegati l'uno dall'altro
Succedono cose, alcune spiegate altre meno
Il film lascia troppe porte aperte, non si capisce quale strada voglia davvero prendere il regista
L'episodio al conservatorio scatena scarse reazioni
La rivelazione finale non scatena nulla
Boh
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lunedì 16 settembre 2024
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incertezza
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Equilibratoho letto recensioni negative da spettatori di buona cultura resto incerta se vederlo o no. Amo il cinema e i film che mi danno arricchimento
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gabriella
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sabato 14 settembre 2024
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l''identità nascosta
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Vicenza e il suo stile neoclassico e gotico rinchiude l'ultimo film di Marco Tullio Giordana in un austero palazzo della città veneta dove abita la facoltosa famiglia Macola . Osvaldo e Maria sono in dolce attesa, nel frattempo vanno ai concerti di Erminia, sorella gemella di Osvaldo e talentuosa pianista di successo, ma le cose non vanno come sperato, Rebecca nasce con una vistosa voglia rossa che le copre quasi interamente una guancia. Si viene a creare così un inferno domestico, il rifiuto di Maria verso la figlia, la depressione che la porterà all'isolamento, ma anche all'alternarsi di slanci affettuosi e scatti d'ira incontrollati, e dall'altro canto, Osvaldo , figura debole, poco incisiva, uomo capace di tessere rapporti sociali ma non intimi e familiari, asservito al rifiuto di Maria e alla determinazione della sorella Erminia.
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Vicenza e il suo stile neoclassico e gotico rinchiude l'ultimo film di Marco Tullio Giordana in un austero palazzo della città veneta dove abita la facoltosa famiglia Macola . Osvaldo e Maria sono in dolce attesa, nel frattempo vanno ai concerti di Erminia, sorella gemella di Osvaldo e talentuosa pianista di successo, ma le cose non vanno come sperato, Rebecca nasce con una vistosa voglia rossa che le copre quasi interamente una guancia. Si viene a creare così un inferno domestico, il rifiuto di Maria verso la figlia, la depressione che la porterà all'isolamento, ma anche all'alternarsi di slanci affettuosi e scatti d'ira incontrollati, e dall'altro canto, Osvaldo , figura debole, poco incisiva, uomo capace di tessere rapporti sociali ma non intimi e familiari, asservito al rifiuto di Maria e alla determinazione della sorella Erminia. Ma l'imperfezione visibile di Rebecca porta a galla altre imperfezioni, invisibili ma presenti, drammi consumati all'interno del palazzo, celati da tendaggi spessi , lontani da sguardi indiscreti e curiosi, ma ambigui, contorti, come il rapporto tra i due gemelli. Nonostante la cupezza dell'ambiente , Rebecca avrà comunque una vita normale, quando incontrerà Lucilla, il primo giorno di scuola, bambina effervescente e vivace che diventerà la sua migliore amica e quando scoprirà di avere un talento per la musica, sarà proprio la mamma in un momento di trasporto a comprarle un pianoforte, per dare poi in escandescenze nel sentire la figlia a esercitarsi. Ma il malessere di Maria è insanabile, la macchia sul viso della figlia è lo svelamento della colpa del marito e della cognata, confessa su un diario le sue paure e ossessioni prima di uscire di scena , per apparire poi alla figlia di notte, dolce e amorevole, quella madre che avrebbe voluto essere e che Rebecca avrebbe desiderato, una madre accanto. Rebecca pian piano prende consapevolezza della propria identità, dei suoi impulsi, il litigio con il padre , a risvegliarlo dal suo lungo letargo, ma non va oltre , si arresta sulla soglia , non c’è mai un vero conflitto, un aspro confronto che le restituisca l’amore attraverso gesti concreti di aiuto e non solo in silenziosi abbracci. Il finale mi ha lasciato molte perplessità, non ha avuto il coraggio di osare e i e ha perso l’occasione di imporsi come una perfetta imperfezione, un segno distintivo che salvi dalla mediocrità e dal prevedibile. Le interpretazioni sono efficaci, Valentina Bellè è straordinaria, in un personaggio complesso e tormentato Sonia Bergamasco è sempre uno spettacolo, dai tempi della “ Meglio gioventù”, Paolo Pierobon è intenso, la bravura degli attori salva una sceneggiatura non sempre fluida e non sempre a fuoco. Marco Tullio Giordana conserva lo stile elegante della messa inscena e l’intervento di Marco Bellocchio colora le tensioni , la fotografia di Luca Gobbi che illumina il loggiato inferiore della Basilica Palladiana e il teatro Olimpico, ma che illumina sopratutto cattura le zone meno illuminate dell’animo umano
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giggetto
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venerdì 6 settembre 2024
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un film commovente!
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Un film intelligente e commovente. Molte scene – sia di interni che di esterni – sono dei veri e propri quadri dinamici. Un dramma incastonato all’interno di una sola città, Vicenza, e non sarei sorpreso di scoprire che molti spettatori, dopo aver visto il film, sono saliti in auto per vedere o rivedere quella splendida città. Si vede che gli attori hanno esperienza teatrale, capacità che con l’avvento del digitale sembravano diventate inutili, e invece… Il film sarà particolarmente apprezzato dagli amanti della musica. Sia la colonna sonora che la musica di repertorio scelta sono sapientemente amministrate, inserendo le note nella narrazione. Come non rimanere ammirati dal vedere, quasi fosse un co-protagonista, riprendere i pianoforti Bechstein?
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lunedì 2 settembre 2024
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pessimo film
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Non ho mai visto un film d'autore così brutto!
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venerdì 30 agosto 2024
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fede e bellezza
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Sono d'accordo con la rec. di Paola Casella. Aggiungo alcuni particolari dal carattere simbolico tipici del cinema di Bellocchio, intriso di religiosità più di quello di Giordana solitamente ateo e razionale. Il cognome Macola richiama il lat. macula, la macchia con cui la bimba convive fin dalla nascita; motore narrativo del film. Destinata a scomparire per miracolo non appena l'adolescente Rebecca in sogno, guidata dalla madre defunta, intravede nel letto del papà una figura femminile non meglio chiarita. I genitori dormivano in stanze separate. Realizzare quell'anomalia nella dinamica familiare le fa scomparire la macchia del peccato a monte del suo concepimento. Una relazione coniugale frigida, con una gravidanza non voluta e un altrettanto maternità respinta per il difetto della neonata.
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Sono d'accordo con la rec. di Paola Casella. Aggiungo alcuni particolari dal carattere simbolico tipici del cinema di Bellocchio, intriso di religiosità più di quello di Giordana solitamente ateo e razionale. Il cognome Macola richiama il lat. macula, la macchia con cui la bimba convive fin dalla nascita; motore narrativo del film. Destinata a scomparire per miracolo non appena l'adolescente Rebecca in sogno, guidata dalla madre defunta, intravede nel letto del papà una figura femminile non meglio chiarita. I genitori dormivano in stanze separate. Realizzare quell'anomalia nella dinamica familiare le fa scomparire la macchia del peccato a monte del suo concepimento. Una relazione coniugale frigida, con una gravidanza non voluta e un altrettanto maternità respinta per il difetto della neonata. La madre, di nome Maria, nel sogno prima di suicidarsi indossa un velo che la rende figura mariana di un concepimento avvenuto senza quasi rapporto carnale (all'inizio la differenza di età tra i due coniugi disorienta, facendo pensare all'immatura Maria quasi quale 'figlia' dei due personaggi seniores), ma per miracolo la bimba rivela un talento naturale al pianoforte che le deriva dalla zia Erminia, sorella gemella, e assai simbiotica, del padre.
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aizram
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mercoledì 28 agosto 2024
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noir elegante
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Il film di Giordana risente dell’influsso di Marco Bellocchio nello stile e nelle atmosfere. Ne risulta un noir psicologico elegante, a tratti lento, ma mai noioso. Le attrici bambine sono uno spasso. Valentina Bellè molto intensa. La macchia sul volto della ragazza è chiaramente metafora della macchia famigliare. Una volta avvenuto il disvelamento del segreto nascosto dietro un’apparenza di perfezione, anche il volto e quindi l’animo di Rebecca tornano limpidi, tanto da indurla a voltare finalmente pagina e a correre verso la libertà e una nuova fase della sua vita.
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lunedì 26 agosto 2024
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delusione per "la vita accanto"
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Sono d'accordo con la sua recensione,sono appena uscita dal cinema dove ero andata con parecchie aspettative. Sto leggendo il libro della Veladiano,e capisco che non tutti i film tratti dai libri ,debbano essere pari pari ,ma la visualizzazione di questo film e' veramente moooolto lontana dallo scritto...Nel libro e' evidente il disagio ,la sofferenza,la solitudine di Rebecca,che e' nata brutta e non con una macchia sul viso,ed e' cmq bella,il film e' piu' incentrato sulla figura della madre,che nel libro resta una figura sempre ai margini...nei film con queste "apparizioni" stile Belfagor...no...proprio assurdo...piu' assurda ancora la sparizione della macchia...delusione profonda....
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movie expert
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lunedì 26 agosto 2024
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irrealistico
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Il film è totalmente irrealistico e antiscientifico: non è credibile che una madre impazzisca perchè una figlia nasce con un angioma. Il dramma della casa è forzoso, si vuole imporre un dolore che non è palpabile. Il finale è ancora più irrealistico. Il messagio è francamente incomprensibile. Il film è lento, le sequenze sono scollegate. Sembra che M.TGiordana si sia ritrovato in una dimensione non sua, lontana dai bellissimi Cento Passi e La Meglio Gioventù. Un grande peccato. Note positive: 1) La pianista Beatrice Barison è bellissima, è una ragazza di una bellezza sconvolgente; 2) le location sono meravigliose ma Vicenza ha diversi secoli, non è stata costruita ad hoc. A questo punto, invece che vedere il film, tanto valeva aspettare un concerto di B.
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Il film è totalmente irrealistico e antiscientifico: non è credibile che una madre impazzisca perchè una figlia nasce con un angioma. Il dramma della casa è forzoso, si vuole imporre un dolore che non è palpabile. Il finale è ancora più irrealistico. Il messagio è francamente incomprensibile. Il film è lento, le sequenze sono scollegate. Sembra che M.TGiordana si sia ritrovato in una dimensione non sua, lontana dai bellissimi Cento Passi e La Meglio Gioventù. Un grande peccato. Note positive: 1) La pianista Beatrice Barison è bellissima, è una ragazza di una bellezza sconvolgente; 2) le location sono meravigliose ma Vicenza ha diversi secoli, non è stata costruita ad hoc. A questo punto, invece che vedere il film, tanto valeva aspettare un concerto di B.Barison a Vicenza e vedersi la città
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domenica 25 agosto 2024
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cinema ad istinto
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Ho appena visto il film e assistito alla lezione di cinema con regista e attori. Sono totalmente d'accordo con la recensione, su tutto. Le spiegazioni dei presenti non mi hanno convinta. Una appassionata di cinema ??
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