Dostoevskij

Un film di Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo. Con Filippo Timi, Gabriel Montesi, Carlotta Gamba, Federico Vanni.
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Formato Serie TV, Drammatico, durata 279 min. , numero episodi: 6. - Italia 2024. - Vision Distribution uscita giovedì 11 luglio 2024. - VM 14 - MYMONETRO Dostoevskij * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
cinenerd sabato 7 dicembre 2024
ndo stá ieschi? Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Signori qui si tratta di radical "chinema" che evidentemente noi comuni spettatori nn possiamo avvicinare né intuire. Dopo 10 minuti mi sono alzato per vedere dietro la TV se i cavi erano ok e purtroppo si. Anche la connessione ahimè tutto bene. I sempre bravi  D'innocenzo qui si riducono ad un mero algoritmo.

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giovanna sabato 30 novembre 2024
scontato Valutazione 1 stelle su cinque
100%
No
0%

Primo episodio pessimo. Ho resistito fino alla colonscopia del protagonista.  Esagerata la violenza, se fosse stato un horror ci poteva stare, ma per una serie poliziesca risalta solo il degrado. I fratelli registi sono incapaci di attirare lo spettatore, le loro trovate sono banali e scontate. 

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dreamers lunedì 25 novembre 2024
pellicola/digitale Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

La serie è stata girata in pellicola. Scelta e risultato notevoli. Ma perché aggiungere quelle fastidiosissime sporcature bianche digitali? Già nei titoli di testa, su sfondo nero, esibiscono un "effetto cinema" messo lì ad arte che non c'entra proprio nulla con la ruvida verità del linguaggio dei D'Innocenzo. Come è nata una trovata così sciagurata? da dove arriva 'sta mandrakata? 

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albpez mercoledì 31 luglio 2024
i fratelli dostoevskij Valutazione 5 stelle su cinque
25%
No
75%

In Dostoevskij, come nei film precedenti dei Fratelli D’Innocenzo, le vicende prendono sempre pieghe orribili e sconfortanti. Ma questo avviene con un fatalismo oggettivo che esclude il compiacimento nichilista. C’è sempre il rimpianto che le cose avrebbero potuto prendere una piega diversa, ma non è stato così. È il contrario di ciò che avviene in tanti film italiani sulla marginalità: quasi sempre prevedibili, anche quando vorrebbero essere liberi e ribelli; quasi sempre estetizzanti, anche quando fingono di inchinarsi a un neorealismo mai conosciuto a fondo. Film sempre aperti a un risarcimento poetico, con la catarsi comunque a portata di mano, retaggio di un pasolinismo mal digerito. Il cinema dei Fratelli D’Innocenzo, invece, prescinde felicemente da Pasolini, né ha complessi e angosce dell’influenza, per usare la sempre attuale metafora di Harold Bloom; e comunque non c’è mai luce in fondo al tunnel. [+]

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rosmersholm venerdì 19 luglio 2024
dostoevskij? Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

La poetica di Dostoevskij è una teodicea incarnata, un continuo corpo a corpo col "Deus absconditus". Nella serie non c'è nulla di tutto ciò (a parte l'urlo di Ambra in una scena madre della seconda parte,  piuttosto pretestuoso),  e si rivolge piuttosto allo scontato psicologismo di quasi tutta la drammaturgia cinematografica contemporanea. Niente di male, ma si capisce che titolare Piripicchio o Piripacchio avrebbe fatto un altro effetto. Lo svolgimento appare scontato e pieno di stereotipi (compresa la colonscopia, per chi ricorda l'endoscopio di Castellucci...), i personaggisono  monodimensionali e nella seconda parte la narrazione si sfilaccia procedendo più per preparare una eventuale seconda serie, che per risolvere le tramature iniziali. [+]

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fulviowetzl martedì 16 luglio 2024
lettere a stampatello su fogli a quadretti Valutazione 5 stelle su cinque
19%
No
81%

Entro al Mignon alle cinque e mezza con Elena, armato di thermos di caffè. Insieme a noi, da solo, entra Marco Bellocchio, lui in seconda fila, noi in quarta. Qualche giorno fa abbiamo visto proprio qui "Sbatti il mostro in prima pagina" e ora ci apprestiamo a vedere la vicenda di un vero serial killer, che ha incuriosito anche lui. Vero, si fa per dire. il film è un approfondito disturbante scandaglio dentro il killer e dentro ciascuno di noi, disposto a lasciarsi penetrare negli intimi recessi come con una colonscopia. "Sbatti il mostro" finiva con una sequenza astratta, sintesi di quanto avevamo visto svolgersi lungo il film, uno scarico di immondizia organica e industriale riversato in un naviglio a mischiarsi e intorpidare le acque definitivamente. [+]

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fabio1967 lunedì 15 luglio 2024
il travaglio dell''anima Valutazione 5 stelle su cinque
28%
No
72%

Non capita spesso, anzi sinceramente mai, di assistere ad una fruizione cinematografica di tale portata, per durata, intensita' emotiva, sviluppo della trama, enfasi recitativa. Tutti strumetti utilizzati con perizia per giungere all'unico, vero, grande obiettivo di raccontarci lo straziante percorso di un'anima perduta, il cui unico riscatto si concretizza nel risolvere l'enigma di chi sia l'artefice di una lunga catena di delitti casuali. Ogni agito fisico e verbale si sobbarca la necessita' di raccontarci il dolore di essere nati sbagliati, o perche' abbandonati dai genitori, o perche' afflitti da patologie devastanti o semplicemente perche' troppo fragili per mantenere il controllo di un'esistenza disagiata e cinica. [+]

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giorgiapiricci venerdì 23 febbraio 2024
un capolavoro Valutazione 0 stelle su cinque
13%
No
87%

Sia serie che film, Dostoevskij non è solo il punto più alto della filmografia dei Fratelli D’Innocenzo, e con distacco. Ma è un prodotto in grado di ridefinire un genere, gareggiando con la Storia del Cinema.
Cito Ciakclub perché se a una prima visione spiazzante questo film dei fratelli d'Innocenzo è l'ennesima dimostrazione di quanto sia vivo il cinema italiano quando viene data libertà di parola a giovani registi di enorme talento. [+]

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cineglovo venerdì 23 febbraio 2024
apocalipse now Valutazione 0 stelle su cinque
17%
No
83%

Se Francis Coppola guardasse questa serie o film o fate voi cambierebbe titolo al suo capolavoro. Dostoevskij è un film di orrore e morte, pericoloso e inconcepibile se non dalle nuove generazioni. 

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lucagin lunedì 19 febbraio 2024
romanzo (di serie) Valutazione 5 stelle su cinque
21%
No
79%

I Fratelli D’Innocenzo scrivono un romanzo di 270 minuti (solo sommando i loro tre film precedenti si arriva a tale minutaggio), riassumendo ciò che hanno (dis?)imparato dal cinema. Al comando della storia un poliziotto arreso, sua figlia, minorenne ma già troppo grande, un assassino ribattezzato Dostoevskij, un paesaggio che sembra essere stato trovato in un incubo (e invece, dicono, di Lazio si tratta). Più romantico de La terra dell’abbastanza, meno artificioso di Favolacce, più compiuto di America Latina, i D’Innocenzo si ergono con sublime arroganza nell’elite definitiva dei registi contemporanei offrendo, come meglio gli riesce, l’antipasto qui a Berlino. Dostoevskij, ma tedesco, o forse di periferia romana, lo capiremo alla prossima opera dei fratelli D’Innocenzov

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