tozkino
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giovedì 3 ottobre 2024
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una calice... di femminilità
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Un film francese, Madame Cliquot, firmato da un regista inglese, Thomas Napper: basterebbero questi due ingredienti per suscitare in me interesse e curiosità tali da dire, senza pensarci troppo: oggi vado al cinema! Eppure la meraviglia, la curiosità e le motivazioni iniziali non rendono l’idea della bellezza, della gioia e dell’interesse emozionante che rimangono nella mia mente e nel mio cuore, dopo aver visto questo capolavoro di intensità e di interpretazione dell’universo femminile che trasuda, abbondante, in ogni fotogramma del bellissimo film di Napper, che racconta la parabola, tutt’altro che romanzata, della vita di una vera pioniera e perciò eroina del mondo vitivinicolo mondiale, madame Barbe-Nicole Ponsardin, vedova Cliquot: moglie innamorata e sfortunata vedova del tormentato monsieur Francois Cliquot; l’energica vedova, da sempre innamorata col marito dell’arte del creare vino, si presenta come curatrice appassionata e sognatrice insieme all’amato marito della viticultura, che la porterà a inventare (o meglio creare ad arte) uno dei più preziosi e famosi champagne che, ancora oggi, portano il suo nome e danno prestigio alle bollicine francesi più famose del mondo intero.
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Un film francese, Madame Cliquot, firmato da un regista inglese, Thomas Napper: basterebbero questi due ingredienti per suscitare in me interesse e curiosità tali da dire, senza pensarci troppo: oggi vado al cinema! Eppure la meraviglia, la curiosità e le motivazioni iniziali non rendono l’idea della bellezza, della gioia e dell’interesse emozionante che rimangono nella mia mente e nel mio cuore, dopo aver visto questo capolavoro di intensità e di interpretazione dell’universo femminile che trasuda, abbondante, in ogni fotogramma del bellissimo film di Napper, che racconta la parabola, tutt’altro che romanzata, della vita di una vera pioniera e perciò eroina del mondo vitivinicolo mondiale, madame Barbe-Nicole Ponsardin, vedova Cliquot: moglie innamorata e sfortunata vedova del tormentato monsieur Francois Cliquot; l’energica vedova, da sempre innamorata col marito dell’arte del creare vino, si presenta come curatrice appassionata e sognatrice insieme all’amato marito della viticultura, che la porterà a inventare (o meglio creare ad arte) uno dei più preziosi e famosi champagne che, ancora oggi, portano il suo nome e danno prestigio alle bollicine francesi più famose del mondo intero. Ma non è solo l’epopea del famosissimo vitigno francese a catturare il mio interesse: è, invece, il sublime ritratto femminile, il modo di procedere del regista nel descrive, questa meravigliosa donna ottocentesca, apripista e profetica figura femminile di una rivoluzione del costume e del sentimento identitario femminile che ha anticipato di quasi due secoli in modo luminosamente assoluto lo splendore e la sensibilità dell’universo femminile in tutti i campi anche in quello, fino ad allora tipicamente maschile, dell’enologia e della viticoltura. Siamo nella Francia di inizio 800: una tenace giovane vedova porta al successo il suo champagne, battendosi contro ostacoli, pregiudizi e divieti dell’epoca sulla possibilità di una donna di portare avanti un’impresa. Mi ha davvero conquistato la bravissima Haley Bennet che indossa a meraviglia i panni dell’appassionata Madame Clicquot, mentre l’amatissimo, tormentato e presto defunto marito è interpretato da un Tom Surridge, in forma interpretativa veramente smagliante, sotto la esuberante e luminosa regia del bravissimo Thomas Napper.
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anna rosa
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domenica 29 settembre 2024
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quando non si sa cosa dire ...
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Quando non si sa cosa dire, quando non si sa costruire una storia, allora si ricorre a trucchetti del genere: 1. intreccio passato e presente così movimento un po' la narrazione, 2. metto tante scene il più possibile struggenti con baci e lacrime nonché colonna sonora miagolante, 3. lui il marito lo faccio diventare matto e infine suicida, così c'è anche la nota drammatica, 4. faccio un bel proclama finale sulle donne schiacciate dai maschi che ora è tanto di moda. Oltre a questi trucchetti, mi hanno urtato le stoccate contro Napoleone, che prescindono totalmente dal contesto storico:1. la Francia si stava difendendo contro tutte le altre potenze e 2. il Codice napoleonico del 1804 promuove l'emancipazione della donna rispetto all'uomo, e non viceversa.
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enzo70
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sabato 28 settembre 2024
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film di ambientazione con una buona storia
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Thomas Napper propone una intensa storia di amore, quella tra Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot e il marito, morto giovane per suicidio. Dietro, infatti di uno dei più famosi champagne del mondo c’è la storia dei fondatori, una giovane coppia travolta dal desiderio di superare ogni limite della perfezione da parte dell’uomo. Quando Madame Clicquot resta vedova la decisione più semplice sarebbe quella di cedere i vigneti ai concorrenti, la famiglia Moet ha fatto un’offerta importante. Ma la giovane donna, con il supporto del suocero resiste, decide, per amore del marito, di continuare a produrre vino e di cercare una miscela che lo renda unico. Ottima l’interpretazione di tutti i protagonisti con una ovvia citazione per Haley Bennet che interpreta Madame Clicquot.
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Thomas Napper propone una intensa storia di amore, quella tra Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot e il marito, morto giovane per suicidio. Dietro, infatti di uno dei più famosi champagne del mondo c’è la storia dei fondatori, una giovane coppia travolta dal desiderio di superare ogni limite della perfezione da parte dell’uomo. Quando Madame Clicquot resta vedova la decisione più semplice sarebbe quella di cedere i vigneti ai concorrenti, la famiglia Moet ha fatto un’offerta importante. Ma la giovane donna, con il supporto del suocero resiste, decide, per amore del marito, di continuare a produrre vino e di cercare una miscela che lo renda unico. Ottima l’interpretazione di tutti i protagonisti con una ovvia citazione per Haley Bennet che interpreta Madame Clicquot. Film di ambientazione e grande sensibilità. Consigliato.
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mercoledì 25 settembre 2024
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occasione perduta
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La storia di M.me Clicquot è affascinante, ma il film, pur non privo di qualità, è estremamente noioso e molto superficiale nell'analizzare gli aspetti "materiali" della vicenda.
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turchi
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domenica 22 settembre 2024
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occasione persa
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Ho avuto l'impressione di seguire una serie su Netflix, con baci capogiro, attori troppo belli e racconto semplificato. Queste produzioni non rendono giustizia al nostro cinema, alla nostra sensibilità ed allla nostra storia. Apprezzo lo sforzo ma davvero l'ho trovato non all'altezza.
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cardclau
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venerdì 13 settembre 2024
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i talenti sono distribuiti a precindere
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Nel film Madame Cliquot il regista Thomas Napper, UK, ci racconta la storia di quello che diventerà lo Champagne Veuve Cliquot Ponsardin. Ben si intende, a suo modo, e questo va benissimo perché un film non è il tentativo di descrivere la realtà, sebbene alla base ci possa essere un evento reale. Il regista lo usa per metterci del suo, che, a differenza dei sogni assolutamente individuali, pur essendo personale è in grado di mettere in risonanza “qualcosa” nel pubblico, chiedendone la condivisione. Vediamone qualche elemento. In primis è il contrasto tra il padre Philippe e suo figlio François, dovuto al fatto che per natura il figlio, nato da un livello superiore, sarebbe destinato a superarlo, il padre.
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Nel film Madame Cliquot il regista Thomas Napper, UK, ci racconta la storia di quello che diventerà lo Champagne Veuve Cliquot Ponsardin. Ben si intende, a suo modo, e questo va benissimo perché un film non è il tentativo di descrivere la realtà, sebbene alla base ci possa essere un evento reale. Il regista lo usa per metterci del suo, che, a differenza dei sogni assolutamente individuali, pur essendo personale è in grado di mettere in risonanza “qualcosa” nel pubblico, chiedendone la condivisione. Vediamone qualche elemento. In primis è il contrasto tra il padre Philippe e suo figlio François, dovuto al fatto che per natura il figlio, nato da un livello superiore, sarebbe destinato a superarlo, il padre. Argomento potente e inesauribile (Edipo Re) che richiede nel padre la consapevolezza, nel figlio la ribellione. In secondo, il rapporto d’amore impetuoso, le due metà del cielo, tra François e Barbe-Nicole Ponsardin (una brava Haley Bennett, di una bellezza molto particolare) che mi ha fatto pensare a quello fra Desdemona e il primo Otello, lui la conquista col racconto delle sue traversie, François con il legame che ha con la natura vivente. Si sposano nel 1798, ma François muore brutalmente nel 1805 per una febbre maligna. Barbe-Nicole ha 28 anni. Che fare? Lei troverà la sua strada.
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