Grazie ragazzi |
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Un film di Riccardo Milani.
Con Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- Italia 2023.
- Vision Distribution
uscita giovedì 12 gennaio 2023.
MYMONETRO
Grazie ragazzi ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Grazie, Antonio!diFeedback: |
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mercoledì 25 gennaio 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mi ha turbato e commosso l’ultimo film di Riccardo Milani, Grazie Ragazzi. La storia narrata è semplice e lineare eppure affronta un serie di tematiche sociali e psicologiche, drammatiche, intense, e socialmente rilevanti; temi difficili, eppure raccontati con leggerezza, empatia e una sensibilità assai poco comune. Il nostro settimanale, anche recentemente, ha affrontato il tema dei carcerati, siamo entrati in punta di piedi nel nostro carcere cittadino (che si trova nei pressi di Massama), abbiamo accolto le voci di alcuni detenuti, alma anche dei cappellani, del le guardie e dei dirigenti, il mondo del carcere è come un termometro della salute sociale della società: una comunità non può misconoscere o dimenticare alcun cittadino, giusti o colpevoli, minori e maggiorenni, sani o malati, anziani o giovani, donne o uomini: tutti hanno diritto di vivere dentro una comunità. È vero la società è intrisa di problemi, tante sono le criticità che la devastano, ma nascono anche continuamente sensibilità e interessi sorprendenti. Anche in una società liquida come la nostra c’è un rinnovato movimento di sostegno e di interesse, perché anche il carcere sia una via di redenzione e di rinnovamento sociale. Non è il primo, e non sarà l’ultimo, film sul mondo dei nostri penitenziari dove i colpevoli (ma anche coloro che attendono giustizia e riabilitazione sociale) vivono insieme alle guardie, agli educatori, ai direttori, al mondo della Magistratura e, in ultima analisi, all’intera società, e allo Stato. Un ottimo film, dunque, con una superba interpretazione, esibita in semplicità e struggente verità, dal bravissimo Antonio Albanese, magnifico, intuitivo e sorprendentemente calato, con tutte le sue qualità comiche ma anche drammatiche, in una parte che è cucita nel suo talento naturale. Il film è un adattamento, cucito dal regista con la collaborazione di Michele Astori, di un film francese del Un Triomphe di Emmanuel Courcol che, a sua volta, era stato tratto da un fatto di cronaca che narrava la vicenda di un attore svedese, Jos Jonson, che mise in scena effettivamente il testo teatrale di Samuel Becket, Aspettando Godot. Sono assolutamente d’accordo con la critica che ha accolto con tanta benevolenza il lavoro di Milani, il pubblico sta reagendo molto bene, affollando le sale; i motivi di tanto incipiente successo, io credo, stia nel fatto che Grazie Ragazzi appare come un film consapevole delle possibilità che il suo messaggio sociale raggiunga in pieno il grande pubblico cui si rivolge. Le problematiche che tutto lo innerva è volta per volta stemperata in una leggerezza dolce e delicata, perché c’è umorismo ma anche dramma, le istanze sociali di cui si fa carico sono drammatiche e intense. Il racconto di Antonio Albanese descrive una realtà che i media affrontano solo di lato, brevemente e per lo più in conseguenza di fatti eclatanti. Nel lavoro di Milani invece il carcere si prende il centro della scena. Impressionante è rappresentativo è il cast, composto da Antonio Albanese, Sonia Bergamasco,Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Nicola Rignanese, Imma Piro, Gerhard Koloneci, Liliana Bottone, Bogdan Iordachioiu e Fabrizio Bentivoglio: insomma il top disponibile. Per illustrare brevemente la trama, partiamo dal canovaccio dell’opera teatrale che l’attore-regista (Antonio Albanese),propone alla direttrice del carcere. Si tratta del famosissimo testo di Becket, Aspettando Godot (in francese En attendant Godot; in inglese Waiting for Godot), una piéce teatrale drammatica associata al cosiddetto teatro dell'assurdo e costruito intorno alla condizione dell'attesa: i personaggi Vladimiro e Estragone, aspettano un certo Godot… che tarda ad arrivare… mentre tutt’intorno cresce un senso di disperazione. Il futuro pare grigio, senza via d’uscita… Il film racconta di Antonio, un attore secondario con una carriera secondaria, è un attore sensibile, un regista intenso anche se nessuno si è mai accorto, nessuno l’ha mai chiamato: i pochi colleghi che lo conoscono e lo deridono: per questi motivi è costretto a vivere in un monolocale a Ciampino; ha una figlia che lavora in Canada; ed è costretto per campare a fare il doppiatore di filmetti hard. L’ingresso nel mondo del carcere determina un profondo cambiamento nella sua vita ma anche in quella di un gruppo di detenuti ai quali prone non tanto di rappresentare un copione (quello di Beckett) ma di portare nel palco la rappresentazione della propria esistenza da reclusi che attendono la libertà: non chiede loro di fare gli attori, ma di essere protagonisti nella ricerca di una libertà che attendono da tanto tempo. Riusciranno a liberarsi davvero? Il film descrive esattamente questa vicenda: i detenuti devono diventare attori, attori improvvisati anche se sono assolutamente estranei al mondo teatrale. Tra carcere e teatro, storie drammatiche di violenza e di emarginazione, tra storie vere e Samuel Beckett: Antonio troverà una strada di redenzione e i suoi improvvisati attori sfonderanno, riportando un successo incredibilmente vasto, con molte dinamiche e trovate assolutamente geniali. Grazie Ragazzi è davvero un dramma che fa ridere, affronta un tema importantissimo la possibilità di una rinascita tramite la cultura, la riscoperta dell’umanità. Il teatro come bisogno ed esplosione di verità. La cultura come contrabbando di libertà. Un film da vedere, che emoziona e turba, scuote e calma il cuore.
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