Un esordio alla regia piuttosto complicato per Le Bao in un film che disorienta lo spettatore fin dalle prime sequenze creando atmosfere cariche di tensione che si dissolvono puntualmente nella pura suggestività della fotografia. Pochi gli squarci panoramici sulla periferia di Saigon in piena luce a cogliere la miseria e lo squallore delle condizioni di vita del popolo suburbano, per la maggior parte del film l’azione o per meglio dire le performances artistiche, che ricordano quelle delle avanguardie europee degli anni ’70, in particolare della body art per l’uso dei corpi degli attori che vengono mostrati nudi nello svolgimento delle normali attività quotidiane, sono allestite in una tetra e cupa stamberga.
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Un esordio alla regia piuttosto complicato per Le Bao in un film che disorienta lo spettatore fin dalle prime sequenze creando atmosfere cariche di tensione che si dissolvono puntualmente nella pura suggestività della fotografia. Pochi gli squarci panoramici sulla periferia di Saigon in piena luce a cogliere la miseria e lo squallore delle condizioni di vita del popolo suburbano, per la maggior parte del film l’azione o per meglio dire le performances artistiche, che ricordano quelle delle avanguardie europee degli anni ’70, in particolare della body art per l’uso dei corpi degli attori che vengono mostrati nudi nello svolgimento delle normali attività quotidiane, sono allestite in una tetra e cupa stamberga.
Il prendersi vicendevolmente cura l’uno dell’altro da parte dei cinque personaggi, potremmo dire in cerca d’autore, considerata, almeno all’apparenza, la mancanza di un vero e proprio soggetto e soprattutto di un progetto artistico evidente, si realizza nelle consuete forme del nutrirsi, massaggiarsi, mangiare e copulare insieme, fino ad espandersi all’ambiente circostante abbracciando, nel senso fisico della parola, gli animali vivi e morti presenti sulla scena, il maialino adottato dall'anomalo gruppo ed il pesce spada da affettare e cucinare.
Alcune sequenze fanno venire in mente le ambientazioni desolanti di Cinico TV di Ciprì e Maresco, ma nulla ha a che vedere per il resto questo film, piuttosto noioso e tutt’al più curioso, per non dire bizzarro, con la satira divertente e geniale dei due registi siciliani.
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