gabb241
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martedì 8 giugno 2021
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leggero, semplice ma efficace
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Il film pretende poco, mira alla semplicità e ci arriva con ottimi risultati.
"La realtà gay" che molti, anche in altre piattaforme, considerano stereotipata e piena di cliché è in realtà semplicemente una delle tante esistenti. Non ci sono i soliti luoghi comuni classici dei film italiani (penso ai gay rappresentati da Ozpetek, ma anche a quelli interpretati da Caccamo, Bova e in altri film similari).
è un'approsimazione? Certo! È un film, non è possibile dipingere tutte le realtà senza fare delle scelte. Ma i personaggi sono, agli occhi di chi li comprende e ci si riconosce nelle dinamiche -anche indirettamente - ben scritti, delineati e caratterizzati.
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Il film pretende poco, mira alla semplicità e ci arriva con ottimi risultati.
"La realtà gay" che molti, anche in altre piattaforme, considerano stereotipata e piena di cliché è in realtà semplicemente una delle tante esistenti. Non ci sono i soliti luoghi comuni classici dei film italiani (penso ai gay rappresentati da Ozpetek, ma anche a quelli interpretati da Caccamo, Bova e in altri film similari).
è un'approsimazione? Certo! È un film, non è possibile dipingere tutte le realtà senza fare delle scelte. Ma i personaggi sono, agli occhi di chi li comprende e ci si riconosce nelle dinamiche -anche indirettamente - ben scritti, delineati e caratterizzati.
I dialoghi e alcune situazioni provengono, molto probabilmente, dal bagaglio biografico diretto o indiretto degli sceneggiatori, che riportano scambi di battute, concetti e perplessità (ma anche scelte, lamentele e svilimenti) reali e assolutamente contemporanee.
Le performance degli attori sono medio-buone: Commare è assolutamente credibile nel ruolo, così come Valdarini interpreta egregiamente un personaggio eccentrico ma mai macchietta. Menzione speciale per la Giraud, vera professionista navigata di questo cast. Fa la differenza.
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tony2021
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lunedì 7 giugno 2021
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superficiale
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Il film è carino,a niente di profondo: per intenderci, non è Ozpetek. La realtà gay, che ben conosco, è trattata in maniera superficiale: mai un film dove si parla della solitudine, del diktat fisico che il mondo gay impone, delle discriminazioni in Italia, nella vita quotidiana, nel lavoro, ovunque. Il film risulta quindi una storia d'amore con un ammasso di cliché gay, ma nulla di profondo, a tratti risulta essere troppo leggero.
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