Inheritance |
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Un film di Vaughn Stein.
Con Lily Collins, Connie Nielsen, Simon Pegg, Chace Crawford, Marque Richardson.
continua»
Thriller,
durata 111 min.
- USA 2020.
MYMONETRO
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thriller non"adeguato"
di elgatolocoFeedback: 257607 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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lunedì 10 maggio 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"INheritance"/Vaugn Stein, da un romanzo, screenplay di Matthew Kennedy, 2020)vede la morte improssiva di un magnate, dove la figlia-.avvocato a sua volta madre, deve trovare il"bandolo della matassa"in una complicata sotria di un bunker dove è preigioniero un uomo che da 30 anni sarebbe stato "collocato là"dal padre per aver voluto rivelare alla polizia la morte accidentale di una persona investita dalla loro automobile, quando gridavano in una condizione decisamente alterata. In realtà la vicenda assume contorni ben diversi da quelli"attesi", svelando un retroterra di menzogne, inganni violenze, un background quasi insopportabile di segreti e di sopraffazioni, ma anche di una storia familiare che definire"difficle"è usare un mero eufemismo. Questo thriller di Stein parte decisamente bene, ma nel prosieguo svela intriseche debolezze, legate a una tessitura drammaturgica altalnennte, a tratti piena di insospettate possibilità-potenzialità, altre volte invece qyasu"insufficiente"sul piano della realizzazion e, dell'"atto"per dirla in temrini aristotelici. Certamente si avverte quasi uno scollamento verso metà film, quando vari nodi "sembrano"(appunto. solo"sembrano")venire al pettine, nascondendo in verità trame molto nascoste e difficilmnete risconteabili in verità. Lily Collins è protagonista a volte efficace, altre volte sembra essere troppo decisamente"in balia degli eventii"per essere credibile(certo dovrebbe esprimere il suo stopure e sconcerto davanti a ciò che avviene, ma talora la maniera di esprimere stupore e sconcerto, ovviamnete misti a paura, non si esprime adeguatamente). tanto che si hanno come delle"sospenzioni"però non funzionali alla trama e alla pregnanza drammaturgica della stessa. Simon Pegge, dal canto suo, quale"vilain"della situazione, la cui verve è assolutamente innnegabile, sembra quasi"tracimare"rispetto alla situzione, sopravanzarla senza che tale atteggiamento trovi uno sfgo reale sul piano drammaturgico. Connie Nielsen, nella parte della madre, sembra esrpimere forse meglio di tutti quanto è e dve rimanere"nnascosto", dato che nnella"high society"non tutto si deve sapere e venire a sapere, soprattutto nello stesso"ristretto"ambito della famgilia. El Gato
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