The Room - La stanza del desiderio |
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Un film di Christian Volckman.
Con Olga Kurylenko, Kevin Janssens, Carole Weyers, Marianne Bourg.
continua»
Titolo originale The Room.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
- Francia, Lussemburgo, Belgio 2019.
- Bim Distribuzione
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complessivamente banale, non mantenendo nulla o qu
di elgatolocoFeedback: 257517 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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mercoledì 18 novembre 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"The Room"(Christian Volckman, che ha scritto anche la sceneggiatura con con Sabrina B.Karine e Eric Forestier, 2019)è un film in complesso deludente: di per sé pare interessante all'inizio, quando dopo aver mostrato l'ouverture consueta della"hauntend house", con tanto di architettura"antica" anche se non definita, ci dà l'idea di una stanza(the room)che alla giovane coppia appena arrivata da New York, ma di origini europee(il film è coproduzione Luxembourg- France-Belgique)che regala qualunque cosa venga richiesta dai suoi abitanti, salvo poi polverizzarla se si porta fuori(tema di ascedenza antica, shakeaspeariana, calderon de la barchiane...per non dire altro, di per sé comunque stimolante), compreso un figlio-bambino, che è nei desiderata della coppia, che non ha potuto averne fino a quel momento... Là, in certo senso, "casca l'asino", ossia, con grande delusione di tutti, le premesse non vengono mantenute, in quanto il tema dlela dicotomia"Realtà-illusione"(virgoletto non a caso entrambi i lemmi)si frange contro esigenze "pesanti", quelle di cassetta, per cui si ricade in un gioco di reduplicamenti, del"doppio", che con le premesse iniziali(o meglio promesse all'inizio)ha decisamente poco a che vedere...Una vera delusione, diremmo, dato che chi attendeva un gioco à la Jorge Luis Borges, sul versante letterario, o su quello filmico, a la Bunuel, Arrabal, Hitchcock ovviamente, ma anche Cronenberg, De Palma, Greeneway(e ho enumerato solo alcuni nomi, che ritengo significativi di un certo modo di porre filmicamente la citata dicotomia)rimane profondamentee deluso(a), come anche chi voleva uno happy end o invece un finale apertamente"tragico". Qui, invece, la "minaccia"continau(non svelo il finale, quindi sarò perdonato...), tanto da permettere.chissaà, forse, personalmente non l'aspetto né lo auspico-un"Number Two"che forse godrebbe di qualche, ma molto limitato, favore e di un'attesa anch'essa circoscritta a non moltissimi/e potenziali spettatori/trici. Francamente, il cinema latamente definibile "fantastico"sarebbe il più interessnate, proprio per le premesse ontologiche del cinema, ma quando l'occasione si spreca quasi totalmente, come in questo caso, il rimpianto per l'occasione"buttata via"è ancora più amaro. Anche Olga Kirylenko e kevin Jassens, a voler dire la verità, sono protagonisti scialbi, in qualhce modo corrispondenti alle(sempre deluse, appunto)attese. El Gato
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