alessandro
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lunedì 2 settembre 2019
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tanto innovativo quanto lento
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“Midsommar- Il villaggio dei dannati” è un film horror/thriller psicologico diretto da Ari Aster. La pellicola è il secondo lungometraggio del regista dopo “Hereditary-Le radici del male”. Vede come protagonisti principali Dani (Florence Pugh) e Christian (Jack Reynor), fidanzati sull’orlo di lasciarsi, che partono con dei loro amici, Mark (Will Poulter), Josh (William Jackson) e Pelle (Vilhelm Blomgren) per un viaggio in Svezia. La vera destinazione è però un villaggio, dove viene praticata da una singolare comunità la festa di “Midsommar” (che in svedese vuol dire mezza estate), la quale viene organizzata solo una volta ogni novant’anni.
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“Midsommar- Il villaggio dei dannati” è un film horror/thriller psicologico diretto da Ari Aster. La pellicola è il secondo lungometraggio del regista dopo “Hereditary-Le radici del male”. Vede come protagonisti principali Dani (Florence Pugh) e Christian (Jack Reynor), fidanzati sull’orlo di lasciarsi, che partono con dei loro amici, Mark (Will Poulter), Josh (William Jackson) e Pelle (Vilhelm Blomgren) per un viaggio in Svezia. La vera destinazione è però un villaggio, dove viene praticata da una singolare comunità la festa di “Midsommar” (che in svedese vuol dire mezza estate), la quale viene organizzata solo una volta ogni novant’anni. Inizialmente sembra essere solo una normalissima festa di campagna, ci sono abbondanti banchetti e le persone di quella comunità sono accoglienti (Pelle faceva parte della comunità). Dani e Christian cominciano a preoccuparsi quando, dopo qualche giorno di convivenza, vengono a conoscenza di strane ritualità praticate dagli abitanti dove… muoiono persone; dopo un po’ tutti i loro amici scompaiono uno ad uno. Solo dopo vari giorni passati in quel misterioso luogo i protagonisti vengono a conoscenza di sconvolgenti segreti che la (solo apparentemente) allegra comunità, che si scoprirà essere pagana, nasconde.
La pellicola cerca di portare su schermo, attraverso una trama che è unicamente un pretesto, informazioni sulla cultura pagana svedese, mostrando i vari riti, spesso atroci, compiuti da queste comunità realmente esistenti, le loro usanze, il loro stile di vita e le loro misteriose simbologie, con un realismo tale da fare impressione! Il regista Ari Aster, di origine svedese, si dimostra a dir poco magistrale con una regia spettacolare ed una fotografia innovativa, calda, ma che allo stesso tempo, per i contenuti del film, risulta allo spettatore fredda come poche. Anche la colonna sonora è molto interessante, cerca infatti di percorrere la tradizione musicale svedese riuscendoci alla perfezione. Il film riesce a ricreare talmente bene l’atmosfera di questa cruda realtà da risultare quasi un “falso documentario” davvero inquietante. Alcuni momenti potrebbero sembrare ridicoli, ma in realtà, se si capisce il contesto in cui il film vuole inserirsi, tutto assume un senso, risultando ancora più inquietante. Aster, inoltre, ha saputo abilmente sfruttare elementi grotteschi che però sono anche molto vicini alla realtà dei fatti. Altra nota positiva va all’ “immersività” della pellicola; infatti l’atmosfera è talmente realistica che lo spettatore arriva quasi a sentirsi parte di quella mostruosa comunità e a ritrovarsi spiazzato dinnanzi alle crudeltà dei riti praticati. Purtroppo “Midsommar-Il villaggio dei dannati” ha anche molti difetti; uno di questi è la lentezza del film, il quale dura ben due ore e venti minuti. Basti pensare che Ari Aster per mostrare una ritualità compiuta dedica alla parte ben dieci minuti. La pellicola risulta in questo modo pesante e a tratti anche noiosa. Altra nota negativa va anche all’esagerazione della realisticità di alcune scene. Come ho detto prima il film è molto verosimile, ma ciò a volte rende le scene fin troppo complesse per essere comprese da ogni tipo di pubblico. L’intento del regista Ari Aster è creare un film horror non convenzionale, diverso dagli altri, ma evidentemente non ha tenuto in conto il fatto che il film può essere visto da ogni tipo di pubblico adulto.
In conclusione, “Midsommar-Il villaggio dei dannati”è un film con un’ idea geniale, che riesce ad inquietare, con una regia sensazionale e una recitazione convincente. Il tutto è purtroppo sminuito dalla difficile comprensione e da una lunghezza e lentezza che non fanno certo venir voglia di vederlo più di una volta. Un film, dunque, che resta sta nel mezzo!
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il cinefilo
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giovedì 8 agosto 2019
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una porcheria vergognosa, ari aster ritirati!
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TRAMA CON SPOILER E ANALISI DEL FILM: un gruppo di deficienti va in Svezia per incontrare la famiglia di uno dei loro amici...solo troppo tardi scopriranno che si tratta di un gruppo di pazzoidi dementi dediti ai sacrifici umani e al cannibalismo, e l'unica a salvarsi dal massacro sarà una ragazza del gruppo a cui è schiattata la famiglia a inizio film.
Il film procede tra stupidaggini inenarrabili tipo lei che guarda in basso e vede l'erba che le cresce sul palmo della mano, tortini realizzati con carne(umana, ovvio!), dipinti e disegni che sembrano fatti da un bambino di cinque anni, vecchi che si gettano da una rupe senza alcun motivo plausibile e si sfracellano al suolo.
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TRAMA CON SPOILER E ANALISI DEL FILM: un gruppo di deficienti va in Svezia per incontrare la famiglia di uno dei loro amici...solo troppo tardi scopriranno che si tratta di un gruppo di pazzoidi dementi dediti ai sacrifici umani e al cannibalismo, e l'unica a salvarsi dal massacro sarà una ragazza del gruppo a cui è schiattata la famiglia a inizio film.
Il film procede tra stupidaggini inenarrabili tipo lei che guarda in basso e vede l'erba che le cresce sul palmo della mano, tortini realizzati con carne(umana, ovvio!), dipinti e disegni che sembrano fatti da un bambino di cinque anni, vecchi che si gettano da una rupe senza alcun motivo plausibile e si sfracellano al suolo...salvo poi, qualora fossero ancora vivi, ritrovarsi ad essere trucidati a martellate dagli altri amorevoli e calorosi paesani.
Ad un certo punto uno dei ragazzi si mette a pisciare su un albero secolare...questo fatto, apparentemente senza importanza, è in realtà il VERO motivo scatenante del massacro che li condurrà tutti alla tomba...non avete letto male ma è proprio così: la pisciata sull'albero è alla base di tutte(o quasi)le inverosimili e demenziali atrocità a cui assisteremo nel finale.
Detto questo, passiamo alla protagonista: a un certo punto la svolta, Dani organizza un colpo di stato all'interno del villaggio e fa in modo di farsi autoproclamare regina di Maggio, reincarnazione concettuale di una delle loro divinità e leader suprema dell'intera comunità...ma il sospetto è che ella intenda estendere i suoi domini MOLTO al di là di quel piccolo miserevole villaggio.
Successivamente decide di andare a fare due passi, con addosso un enorme e ridicolo cespuglio composto interamente di bei fiorellini colorati...anche se nel film questo non viene esplicitato, il suo piano è probabilmente quello di inviare i suoi emissari in ogni città e villaggio della Svezia profonda, radunando adepti e seguaci fino a riunirli e radunarli come un unico, immenso esercito che agisca e avanzi in Europa sotto gli stendardi di battaglia della regina di Maggio.
Mentre succede questo, e quasi tutti suoi amici ormai sono belli che morti, avviene l'inevitabile: becca Mark, il suo fidanzato, mentre si tromba una ragazza del villaggio! ebbene sì, costui ha il coraggio di mettere le corna a Dani, regina di Maggio, leader del villaggio e futura imperatrice del mondo.
Pagherà a caro prezzo il suo tradimento: Dani ordina che lui, la sua amante e le vecchie laide canterine con le tette di fuori che erano lì presenti vengano immediatamente messi agli arresti e preparati per l'esecuzione...che dovrà avvenire sulla pubblica piazza, davanti agli occhi di tutti.
Poi la svolta: la regina di Maggio concede la grazia e il perdono reale a tutti gli sventurati prigionieri...cioè, a tutti eccetto Mark: il quale viene spietatamente condannato a morte e obbligato a bruciare vivo dentro una baracca fatiscente, in buona compagnia di un tizio morto con dei ramoscelli che gli escono dalla trachea e di un altro con dei simpatici e profumati fiorellini conficcati al posto dei bulbi oculari.
Non aggiungo altro sulla trama(se così si può definire questa roba)se non altro per evitare di mettermi a vomitare ripensando a tutte le idiozie che ho dovuto sopportare...passiamo all'analisi: questo film ha, tra i suoi modelli dichiarati, due capolavori della cinematografia generale come the Wicker Man, film del 1973 con il mitico Christopher Lee e, in secondo luogo, anche il suo bellissimo remake, che è stato distribuito in Italia come "Il prescelto" e che può vantare nel cast un grande, fenomenale e indimenticabile Nicolas Cage.
Mi dispiace tanto per Ari Aster, ma il suo pessimo filmucolo di terza categoria non è assolutamente in grado di reggere il confronto con nessuno dei due filmoni sopra citati...e questo per diversi motivi: innanzitutto i dialoghi scadenti, che rendono il film ancora più involontariamente stupido e becero di quanto ci si potesse immaginare(e considerando che stiamo parlando dello stesso regista di Hereditary, altro deplorevole fiasco, è tutto dire!).
Perso il confronto con Il Prescelto anche dal punto di vista del soggetto, della scrittura, della regia e perfino della fotografia...infatti, se il capolavoro con Nicolas Cage poteva vantare una messa in scena impeccabile e un cast di prim'ordine, il ridicolo fiasco di Ari Aster non può contare su nessuno di questi elementi: non trasmette alcun senso di tensione, nessun senso d'angoscia come ci si aspetterebbe da un film horror degno di questo nome...niente, zero assoluto, insomma: il nulla.
Le trovate e le invenzioni visive, che ne Il Prescelto erano arte pura e autentica sperimentazione avanguardistica(basta pensare alla ragazza piena di api che sorride a Cage una volta aperta la porta, oppure l'incubo dell'incidente stradale)qui sono ridotte a un paio di insulse scenette oniriche di dubbio gusto.
I costumi sono un oscenità, il ritmo è saporifero, gli interpreti paiono essere tutti in catalessi da quanto recitano male, nauseante la colonna sonora, pessima la sceneggiatura, deludente perfino la fotografia(fintamente glaciale e pseudo-bergmaniana), inoltre la durata è eccessiva e la regia non esiste.
Un fallimento totale, costato alla produzione uno sproposito di dollari ma che, a giudicare dagli incassi miserabili, non rientrerà nemmeno nei costi...per fortuna.
Strameritato flop al botteghino...un disastro che, quasi sicuramente, metterà fine alla carriera di Ari Aster come regista, impedendogli quindi di rifilarci altre porcherie simili.
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venerdì 2 agosto 2019
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pessimo/ridicolo
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Non è un horror, non è un thriller, non è un dramma, non è niente! Ridicolo e noioso! Pellicola buttata. Filmetto patetico.
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giovedì 1 agosto 2019
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orrendo. zero stelle
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Sconsiglio vivamente di andare a vedere questo film. Non é un horror ma bensì un film con scene di suicidio e altro che potrebbero emotivamente dare fastidio! 8 euro buttati nel bidone!
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giovedì 1 agosto 2019
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abominio
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film senza senso e a dir poco raccapricciante. Mentre lo guardavo oltre al senso di nausea c'era il forte desiderio di andarmene via. Lo sconsiglio a tutti
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antonio
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giovedì 1 agosto 2019
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veramente?
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Ennesimo horror pieno di incongruenze con protagonisti teenager americani che si comportano da idioti. Prevedibilissimo. Epilogo finale pessimo. Soldi e tempo buttati.
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emme
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giovedì 1 agosto 2019
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flower power, love & peace...
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Io ho apprezzato l'abito della 'regina di maggio' ed i titoli di coda (coi fiorellini)...
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emyliu`
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giovedì 1 agosto 2019
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orrore alla luce del sole
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Horror Solare reso ancor più raccapricciante dall'ambientazione bucolica di una comunità svedese in un villaggio dove il sole non tramonta mai.
Una regia visionaria e nel contempo iper.realista guida lo spettatore in un viaggio ai confini del male, coinvolgendolo in rituali sacrificali di paganesimo sanguinario, visto attraverso gli occhi sgranati di un gruppo di ragazzi americani in cerca di treap.
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Horror Solare reso ancor più raccapricciante dall'ambientazione bucolica di una comunità svedese in un villaggio dove il sole non tramonta mai.
Una regia visionaria e nel contempo iper.realista guida lo spettatore in un viaggio ai confini del male, coinvolgendolo in rituali sacrificali di paganesimo sanguinario, visto attraverso gli occhi sgranati di un gruppo di ragazzi americani in cerca di treap.
La protagonista, che ricorda la prima Kate Winslet di Titanic, la cui sorella bipolare compie un gesto estremo che coinvolge tutta la famiglia, sprofonda ben presto in un disperante dolore, cercando appoggio nell'unica persona che gli rimane.
Il suo ragazzo, che vuole mollarla ma non sa ancora come, la invita con il suo gruppo di amici in una vacanza antropologica, per scrivere la tesi di laurea su una comunità sui generis , che presto si rivelerà come il treap più allucinante della loro breve esistenza.
Il talento del geniale regista di ''Hereditary - le radici del male'' sta proprio nel tenere alta la tensione per 140 minuti di puro terrore, mai compiaciuto e a tratti godibilmente parodistico, ma sempre inquietante.
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vervain
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mercoledì 31 luglio 2019
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sconsigliato a tutti
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Il messaggio che vuole far passare questa scemenza di film è chiaro: demonizzare la relazione tra uomo e donna.
Si tratta quindi un film molto negativo, sia per il messaggio sia proprio come film in sè. La trama ( col solito gruppo di giovani americani che si recano in un villaggio svedese dalle strane usanze) si dipana in modo ridicolo. Non c'è tensione e coi riti della piccola comunità che popola il posto si scivola nell'umorismo involontario di continuo.
Non ci si aspetti gran che di horror... per la maggior parte delle oltre 2 ore di durata non si vedrà altro che i folli abitanti della comunità che ballano, strillano o suonano flauti.
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Il messaggio che vuole far passare questa scemenza di film è chiaro: demonizzare la relazione tra uomo e donna.
Si tratta quindi un film molto negativo, sia per il messaggio sia proprio come film in sè. La trama ( col solito gruppo di giovani americani che si recano in un villaggio svedese dalle strane usanze) si dipana in modo ridicolo. Non c'è tensione e coi riti della piccola comunità che popola il posto si scivola nell'umorismo involontario di continuo.
Non ci si aspetti gran che di horror... per la maggior parte delle oltre 2 ore di durata non si vedrà altro che i folli abitanti della comunità che ballano, strillano o suonano flauti... fino al ridicolo epilogo finale.
Da ridere poi il gruppo dei malcapitati protagonisti... che non si meravigliano più di tanto se uno di loro scompare all'improvviso, o se gli abitanti del villaggio schiacciano la testa agli anziani, o se vi siano peli pubici nei budini di carne... cose che capitano!
Insomma, uno dei film peggiori mai visti, strano che questa baggianata trovi spazio nei cinema quanto tanti titoli ben più meritevoli passano direttamente in DVD.
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siconlevi
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mercoledì 31 luglio 2019
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sopporifero
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Unico pregio del film è il catturare la bellezza dei luoghi ripresi, oltre questo tutto da eliminare, personaggi che non seguono alcuna razionalità in base agli eventi che gli accadono intorno, eccessivamente lento all'inizio e esilarante nella scena principale del film...non ci ho trovato niente per poterlo chiamare horror
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