ennio
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domenica 9 agosto 2020
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originale horror misticheggiante ed agorafobico
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"Midsommar" sembra essere uno dei film più amati/odiati dell'ultimo anno. Leggendo le recensioni, o lo si osanna o lo si disprezza. Per me ne è valsa sicuramente la visione, e l'anomala lunghezza del film semmai è un valore aggiunto, data la trama molto densa di costumi, paesaggi, rituali, citazioni storiche e religiose, e ben poco della classica azione da brivido.
Ciò che colpisce in questo film, che è comunque un horror, è l'ambientazione, degna di un documentario di boyscouts in vacanza sulle verdi colline. L'angoscia e la paura si provano soprattutto in scene a spazio aperto, piuttosto che al chiuso e al buio, dove il film non indugia a lungo.
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"Midsommar" sembra essere uno dei film più amati/odiati dell'ultimo anno. Leggendo le recensioni, o lo si osanna o lo si disprezza. Per me ne è valsa sicuramente la visione, e l'anomala lunghezza del film semmai è un valore aggiunto, data la trama molto densa di costumi, paesaggi, rituali, citazioni storiche e religiose, e ben poco della classica azione da brivido.
Ciò che colpisce in questo film, che è comunque un horror, è l'ambientazione, degna di un documentario di boyscouts in vacanza sulle verdi colline. L'angoscia e la paura si provano soprattutto in scene a spazio aperto, piuttosto che al chiuso e al buio, dove il film non indugia a lungo.
La scarsa verosimiglianza della vicenda viene diluita dal fatto che il raduno della setta (mistici,primitivi, folli, puri? ognuno la pensi come crede) avviene ogni 90 anni e dunque non ci sono memorie storiche vive che possano testimoniarne le vicende passate. Quindi, perchè non potrebbe essere?
Semmai un difetto del film sta nella prevedibilità nel dipanarsi finale dell'incubo vissuto dai protagonisti, che ricalca il crescendo di violenza tipico degli horror a sfondo psicologico.
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marcloud
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sabato 20 giugno 2020
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paganesimo horror
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Una coppia che scricchiola intraprende un viaggio in un piccolo villaggio svedese che si appresta a festeggiare per 9 giorni, un antico cerimoniale pagano. Dani e Christian, insieme agli amici, si trovano così a vivere un'esperienza al limite in questa piccola comune rurale. Ari Aster, dopo avermi convinto con Hereditary, continua a cercare materiale nei culti antichi, evocando elementi simbolici e sperimentando una nuova formula di cinema horror. 140 minuti che scorrono in tutta la sua potenza, tenendo dentro alcuni elementi classici del genere (gruppo di amici che parte per un viaggio) e cercando di innovare con la scelta di concentrarsi non tanto sull'effetto paura, quanto sull'inquietudine generale nel raccontarci i culti di questo piccolo mondo pagano.
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felicity
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venerdì 19 giugno 2020
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un film complesso con florence pugh abbagliante
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Un film complesso, in perfetto equilibrio tra l’essere ricco di significati e il non significare nulla.
Sembra una visionaria e truculenta traduzione di un horror vacanziero in un dramma del distacco, dell’addio, della rottura dell’unione, complesso come un metaforico rito, simbolico come il racconto di un sogno, travagliato come l’elaborazione psicologica che presuppone.
Midsommar è un’opera double-face: in essa il genere può essere visto come strumento per trattare un tema forte o, al contrario, il tema forte può essere inteso come materia per praticare dell’horror puro.
Da qualunque lato lo si guardi, Aster, attraverso il perturbante, il mix tra la soavità scenografica e l’agghiacciante sequenza degli eventi, un orrore che rinuncia al buio ed è tutto alla luce del sole, lascia allo spettatore offuscati passaggi di senso che si rivelano altrettanti spazi speculativi che forniscono argomenti a entrambe le letture.
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Un film complesso, in perfetto equilibrio tra l’essere ricco di significati e il non significare nulla.
Sembra una visionaria e truculenta traduzione di un horror vacanziero in un dramma del distacco, dell’addio, della rottura dell’unione, complesso come un metaforico rito, simbolico come il racconto di un sogno, travagliato come l’elaborazione psicologica che presuppone.
Midsommar è un’opera double-face: in essa il genere può essere visto come strumento per trattare un tema forte o, al contrario, il tema forte può essere inteso come materia per praticare dell’horror puro.
Da qualunque lato lo si guardi, Aster, attraverso il perturbante, il mix tra la soavità scenografica e l’agghiacciante sequenza degli eventi, un orrore che rinuncia al buio ed è tutto alla luce del sole, lascia allo spettatore offuscati passaggi di senso che si rivelano altrettanti spazi speculativi che forniscono argomenti a entrambe le letture. E lo fa con un film di inusitata potenza grafica, in cui abbondano i piani frontali e non si ricorre a effetti speciali, di scrittura densa e tempi coraggiosamente dilatati, perché più che sulla paura, Aster lavora su ansia e angoscia.
Il folklore, il paganesimo, l’elaborazione del lutto, la vulnerabilità che accompagna e segue l’elaborazione del lutto, il rapporto di coppia, la fine drammatica e vendicativa di una relazione, sono tutti temi e chiavi di lettura valide, ma tutte insufficienti, inadeguate.
Perché c’è sempre qualcosa che sfugge, che ha bisogno di essere in qualche modo rivisto, ripensato e ricollocato altrove.
E, come sempre, in quell’altrove c’è proprio il cinema che ci piace.
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no_data
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domenica 14 giugno 2020
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che delusione!
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Forse il film più brutto che abbia mai visto. Lungo è noioso, sembra un interminabile rito voodoo, penso che di svedese abbia poco e niente, sebbene non mi intenda di cultura scandinava. Non c'è suspense, finale previdibilissimo, anzi, di più, una sequenza di scene scontatissime, lo si guarda fino alla fine nella speranza (sigh) che succeda qualcosa di originale, macché. Scene allucinanti, sembrano la campagna vicino casa mia, i protagonisti poveri sfigati che non ti ispirano né simpatia né compassione. Pensateci, prima di dare giudizi da 7 e far spendere soldi alla gente!
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blowup
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martedì 26 maggio 2020
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complimenti...
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complimenti per la faccia tosta.
Da cineteca la scena della procreazione assistita... con una delle sciroccate che spinge per le chiappe lui per aiutarlo nella fecondazione...
Tra l'altro, aspetto da non sottovalutare, questo horror non mette paura neanche per un secondo, ma solo un sonno irresistibile e una grandissima voglia di prendere a sganassoni il regista.
Premio al coraggio dei produttori, è inspiegabile che abbiano sprecato soldi per questo. Forse avevano perso una scommessa.
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blowup
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martedì 26 maggio 2020
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l'umanità è destinata all'estinzione...
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Dopo aver visto questo film ho avuto la notte agitata da un incubo. Si, l'incubo che poteva ricapitarmi di rivedere questo film, se così lo vogliamo definire. Diciamo subito: innovativo è innovativo. In effetti un horror che fa addormentare non si era mai visto. Anche il budget deve essere stato bello alto. Non sarà stata una spesa da poco pagare i critici per avere recensioni positive. Per il resto, che dire? Senza senso. Il gruppo di americani ospite di questa festa di mezza estate rimane ovviamente scioccata o almeno sconcertata nel vedere le pratiche demenziali degli indigeni. Ma questa normalissima reazione a detta della critica che lancia il film è segno di superficialità.
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Dopo aver visto questo film ho avuto la notte agitata da un incubo. Si, l'incubo che poteva ricapitarmi di rivedere questo film, se così lo vogliamo definire. Diciamo subito: innovativo è innovativo. In effetti un horror che fa addormentare non si era mai visto. Anche il budget deve essere stato bello alto. Non sarà stata una spesa da poco pagare i critici per avere recensioni positive. Per il resto, che dire? Senza senso. Il gruppo di americani ospite di questa festa di mezza estate rimane ovviamente scioccata o almeno sconcertata nel vedere le pratiche demenziali degli indigeni. Ma questa normalissima reazione a detta della critica che lancia il film è segno di superficialità. E per questa grave colpa vengono pressochè tutti ammazzati (tranne uno, che si macchia della gravissima colpa di fotografare un testo sacro). Comunque, non vi spaventate, le scene cruente praticamente non ci sono e quelle poche arrivano che vi sarete già addormentati da un pezzo, perchè il resto si svolge tra dialoghi insulsi, esperienze con sostanze allucinogene, balletti e canzoncine svedesi. Però tutto questo niente è impacchettato alla grande. La macchina da presa fa le piroette e i droni si librano in cielo. Quindi questo film oltre a essere vuoto è anche pretenzioso come pochi altri ne ho visti. E questo alla critica colta piace, si sa.
Vedo però che è piaciuto anche al pubblico. Questo è il segno evidente che la razza umana è prossima all'estinzione.
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gabrjack
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venerdì 1 maggio 2020
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horror al color bianco
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Film horror con diverse componenti al suo interno e chiavi di lettura a seconda dello stato d'animo e della sensibilità dello spettatore.
Ari Aster è talmente padrone del genere che può permettersi di rivoltarlo come un calzino lo porta agli antipodi ma si sa che le estreme alla fine si incontrano e l'angoscia il terrore per certi versi si amplificano perchè nascono dal contrasto di un ambiente apparentemente gioioso e sereno immerso nella natura incontaminata alla luce di un'estate luminosa.
E gli spettatori tremano perchè in questa natura così inneggiante alla vita sanno che ad un certo punto la morte e il terrore appariranno.
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Film horror con diverse componenti al suo interno e chiavi di lettura a seconda dello stato d'animo e della sensibilità dello spettatore.
Ari Aster è talmente padrone del genere che può permettersi di rivoltarlo come un calzino lo porta agli antipodi ma si sa che le estreme alla fine si incontrano e l'angoscia il terrore per certi versi si amplificano perchè nascono dal contrasto di un ambiente apparentemente gioioso e sereno immerso nella natura incontaminata alla luce di un'estate luminosa.
E gli spettatori tremano perchè in questa natura così inneggiante alla vita sanno che ad un certo punto la morte e il terrore appariranno. Ma dove e quando?
La sua lentezza è necessaria ad esplorare la natura umana il contrasto e le aspettative di chi si pone di fronte a questa comunità in festa profondamente intrisa di valori e di tradizioni da sentirsi improvvisamente estranei con i propri telefonini i vestiti finto casual con le proprie necessità tipicamente consumistiche e le esigenze individuali che portano solo all'egoismo e al profitto personale.
Ci appare quindi questa comunità fatta di persone miti sorridenti disponibili tutta vestita di bianco segno di purezza e candore lontana anni luce dal terrore della morte violenta.
Ma con le sue regole ferree e allora chi non le rispetta diventa un corpo estraneo da espellere e ovviamente non in modo incruento. E improvvisamente tutta questa gioia questa serenità ci angoscia ci fa sentire in trappola. Ma è perchè siamo troppo assorbiti dalle nostre piccolezze che ci fanno perdere di vista il valore della solidarietà della gioia condivisa e della morte non solo condivisa ma anche esposta pubblicamente col suo tributo di sangue. Dove anche il sesso non è fine a se stesso ma simbolo di nuova linfa vitale e dunque favorito ammirato e condiviso. Si può considerare come una tribù chiusa con i suoi valori solidi ma terribili, con i suoi patti di sangue.
Se ne esce solo con la prova della sofferenza perchè solo chi ha sofferto la perdita dei propri cari può alla fine intravvedere la felicità e sorridere alla nuova vita che nasce dalle ceneri del passato.
Come thriller inoltre il film è sostenuto da una storia che fila come un treno con la sua trama che alla fine si dipana e appare quasi logica.
Confesso di non essere amante del genere, però questo film mi ha colpito per la sua apparente incongruenza, ma con un suo scopo e lo centra in pieno: non lasciarci indifferenti E far riflettere per chi ovviamente l'ha trovato interessante.
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dian71cinema
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mercoledì 29 aprile 2020
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il teatrino dell'assurdo
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ANDARE CONTRTOO GLI SCHEMI E' CORAGGIOSO EBBENE LO FACCIO MOLTO VOLENTIERI..QUESTO GENERE CHE DEFINIERI "HORROR CHIC PER CLASSE SOCIALE MEDIO ALTA" VUOLE STUPIRE PER L'ORIGINALITA' E LA CAPACITA' DI ISPIRARSI AI RITI PAGANI E FOLKLORISTICI .. DI MOLTO BELLO ED APPREZZABILE HO TROVATO SOLO LA SCELTA PAESAGGISTICA E LA BELLEZZA DELLA NATURA FACILITANO IMMAGINI ESTETICAMENTE PERFETTE..COME UN BEL QUADRO DI NATURA MORTA..E QUI DI MORTI E SACRIFICI UMANI SE NE REALIZZANO A BIZZEFFE ..UNITE DA COCKTAIL DI DROGHE DI VARIO GENERE. ED UN BEL PAIO DI SCARPE DA GINNASTICA FAMOSE IN PRIMO PIANO E PER GIUNTA USATE...
UNIAMO DEI COSTUMI A BASSO COSTO BIANCHI E FIORI COLORATI BEH IL RISULTATO DELLA CORNICE E' PERFETTO.
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ANDARE CONTRTOO GLI SCHEMI E' CORAGGIOSO EBBENE LO FACCIO MOLTO VOLENTIERI..QUESTO GENERE CHE DEFINIERI "HORROR CHIC PER CLASSE SOCIALE MEDIO ALTA" VUOLE STUPIRE PER L'ORIGINALITA' E LA CAPACITA' DI ISPIRARSI AI RITI PAGANI E FOLKLORISTICI .. DI MOLTO BELLO ED APPREZZABILE HO TROVATO SOLO LA SCELTA PAESAGGISTICA E LA BELLEZZA DELLA NATURA FACILITANO IMMAGINI ESTETICAMENTE PERFETTE..COME UN BEL QUADRO DI NATURA MORTA..E QUI DI MORTI E SACRIFICI UMANI SE NE REALIZZANO A BIZZEFFE ..UNITE DA COCKTAIL DI DROGHE DI VARIO GENERE. ED UN BEL PAIO DI SCARPE DA GINNASTICA FAMOSE IN PRIMO PIANO E PER GIUNTA USATE...
UNIAMO DEI COSTUMI A BASSO COSTO BIANCHI E FIORI COLORATI BEH IL RISULTATO DELLA CORNICE E' PERFETTO.. MA NE RISULTA UN QUADRO FALSO D'AUTORE.. UNA SCENEGGIATURA ILLOGICA CON DEI GIOVANI BRILLANTI ED INTRAPRENDENTI LAUREANDI CHE DIVENTANO DEI PERFETTI IDIOTI GUIDATI DA UN AMICO O PRESUNTO TALE CHE LI PORTA IN VACANZA A MORIRE.. UN GRUPPO CHE MI RICORDA I SUICIDI DI MASSA CHE SI MUOVONO COME DEGLI AUTOMI..
PARE ASSISTERE AD UNA COMMEDIA TEATRALE CHE A UN CERTO PUNTO VIENE QUASI DA RIDERE O SORRIDERE PIU' CHE AVERE PAURA O TENSIONE.. PIUTTOSTO DISGUSTO E DISPREZZO SONO I SENTIMENTI CHE QUESTO FILM SUSCITA.. SE POI UNIAMO INTERPRETAZIONI GENERALMENTE AMATORIALI E SCENE DOVE PALESEMENTE E' BUONA LA PRIMA SEMBRA DI ASSISTERE D'AVVERO A UN TEATRINO ..AD UNA MESSA IN SCENA. GLI EFFETTI SPECIALI SONO POCO CURATI I DECEDUTI SONO PALESEMENTE DEI FANTOCCI E REALIZZATI PURE MALE. UN FILM CHE IN SUPERFICE FA FIGO ..FA MODA.. A ME NON E' PIACIUTO AFFATTO .DUE ORE E MEZZA E HO VOLUTO TERMINARLO SOLTANTO PER PRINCIPIO TRA UNO SBADIGLIO ED UN ALTRO.
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onufrio
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giovedì 28 novembre 2019
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harga: comunità pastorale svedese
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Le innumerevoli recensioni negative lette non danno il giusto merito a questo film. Midsommar non è classificabile come Horror, quello è un'altra roba. Midsommar è un lavoro pregevole e curato, con una regia volutamente lenta che serve allo spettatore per immedesimarsi in quell'ambiente svedese apparentemente bucolico, ma che nasconde tante sorprese. Ciò che prevale è il senso di disagio, l'inadeguatezza e lo sconcerto nell'assistere a determinate scene che spiazzano lo spettatore ( si intenda però, lo spettatore attento, quello a cui piace il cinema a 360° e non solo Horror). Ari Aster confeziona un cinema d'autore, per il quale non serve che tutto debba essere spiegato, molti quesiti rimangono al pubblico, ed è giusto così.
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Le innumerevoli recensioni negative lette non danno il giusto merito a questo film. Midsommar non è classificabile come Horror, quello è un'altra roba. Midsommar è un lavoro pregevole e curato, con una regia volutamente lenta che serve allo spettatore per immedesimarsi in quell'ambiente svedese apparentemente bucolico, ma che nasconde tante sorprese. Ciò che prevale è il senso di disagio, l'inadeguatezza e lo sconcerto nell'assistere a determinate scene che spiazzano lo spettatore ( si intenda però, lo spettatore attento, quello a cui piace il cinema a 360° e non solo Horror). Ari Aster confeziona un cinema d'autore, per il quale non serve che tutto debba essere spiegato, molti quesiti rimangono al pubblico, ed è giusto così. Libero pensiero.
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luigi de bernardis
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sabato 26 ottobre 2019
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una sofferenza
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Guardarlo fino alla fine è stata una sofferenza e non perchè è un horror! Mymovies dovrebbe dare l'opportunità di zero stelletta poichè questo film non è meritevole nemmeno di una!
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