Daniele Vicari, avvalendosi dell’ottima performance interpretativa di Fabrizio Gifuni e della limpida scrittura di Claudio Fava, nonché di uno stuolo di valenti comprimari, ricosturisce ed omaggia la breve ed intensa vita di Pippo Fava, intellettuale coraggioso ucciso dalla mafia nel 1984. Film che coniuga rigore e sentimento, pubblico e privato in un ritratto convincente.
Al netto di un finale, che la destinazione televisiva generalista sembra aver imposto: una conclusione da “arrivano i nostri” (nel pre-finale c’è persino un’incongrua mimesi di uno scontro tra pistoleri), allorché i carabinieri «venuti da Torino» arrestano gli imprenditori locali in odore di Cosa Nostra.
[+]
Daniele Vicari, avvalendosi dell’ottima performance interpretativa di Fabrizio Gifuni e della limpida scrittura di Claudio Fava, nonché di uno stuolo di valenti comprimari, ricosturisce ed omaggia la breve ed intensa vita di Pippo Fava, intellettuale coraggioso ucciso dalla mafia nel 1984. Film che coniuga rigore e sentimento, pubblico e privato in un ritratto convincente.
Al netto di un finale, che la destinazione televisiva generalista sembra aver imposto: una conclusione da “arrivano i nostri” (nel pre-finale c’è persino un’incongrua mimesi di uno scontro tra pistoleri), allorché i carabinieri «venuti da Torino» arrestano gli imprenditori locali in odore di Cosa Nostra. Uno scioglimento consolatorio, in gran parte contraddetto sanguinosamente dagli eventi successivi, con gli attentati a Falcone e Borsellino.
[-]