albert
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lunedì 10 febbraio 2025
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spiazzante
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Gaspar Noè ormai ha l'etichetta, forse giustamente, di regista provocatore. Con "Climax" Noè offre ai suoi ammiratori un film di non facile interpretazione. Dei ragazzi vengono intervistati riguardo la loro passione per la danza; poi vi è un piano-sequenza di circa 10 minuti dove una ventina di ragazzi balla vertiginosamente per le loro prove. Poi il delirio, dovuto ad una sangria contenente lsd. Vi è un'esplosione di violenza gratuita ed insensata che si conclude tragicamente. Bisogna riflettere se Noè ha voluto fare un film caratterizzato da particolari simbologie, oppure se si tratta di un semplice esercizio di stile. L'impatto visivo è notevole, lisergico.
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Gaspar Noè ormai ha l'etichetta, forse giustamente, di regista provocatore. Con "Climax" Noè offre ai suoi ammiratori un film di non facile interpretazione. Dei ragazzi vengono intervistati riguardo la loro passione per la danza; poi vi è un piano-sequenza di circa 10 minuti dove una ventina di ragazzi balla vertiginosamente per le loro prove. Poi il delirio, dovuto ad una sangria contenente lsd. Vi è un'esplosione di violenza gratuita ed insensata che si conclude tragicamente. Bisogna riflettere se Noè ha voluto fare un film caratterizzato da particolari simbologie, oppure se si tratta di un semplice esercizio di stile. L'impatto visivo è notevole, lisergico. È un film contraddistinto da una musica martellante, trascinante. I colori tendono a un rosso che asseconda il delirio in atto, preceduto da dialoghi irreverenti e inerenti la sfera più intima dei ragazzi. Si scatena una follia, dove i ragazzi mostrano la loro disperazione e fragilità con pianti, gesti di autolesionismo, bambini trascurati, o una violenza inconsulta contro chi si pensa abbia messo l'lsd nella sangria. Ad una prima visione del film, si rimane interessati e anche affascinati da questa vertigine, ma rivedendolo nascono forti perplessità, tanto che l'impressione che sia tutta forma e quasi niente contenuto, si fortifica ed i difetti si palesano maggiormente. Viene facile capire come un film del genere possa venire esaltato oppure denigrato, per cui in medio stat virtus.
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tunaboy
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martedì 29 giugno 2021
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recensione climax
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Spesso i cinema ci porta in luoghi bellissimi e rassicuranti, cullandoci per quelle due orette che costituiscono la durata del film.
Altre volte, però, il cinema ci accompagna in viaggi nei meandri più bui della mente umana, esplorando le paure più recondite dell’uomo.
“Climax”, diretto dal controverso regista argentino Gaspar Noé, appartiene a quest’ultima categoria.
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Spesso i cinema ci porta in luoghi bellissimi e rassicuranti, cullandoci per quelle due orette che costituiscono la durata del film.
Altre volte, però, il cinema ci accompagna in viaggi nei meandri più bui della mente umana, esplorando le paure più recondite dell’uomo.
“Climax”, diretto dal controverso regista argentino Gaspar Noé, appartiene a quest’ultima categoria.
Finite le prove della loro coreografia, un gruppo di ballerini si riunisce per festeggiare in una fatiscente scuola abbandonata. Dopo poco, però, la situazione comincerà a degenerare, quando buona parte dei ballerini comincerà a sentirsi male. Scopriremo, infatti, che nella sangria che tutti avevano bevuto era stata versata una grande quantità di acidi, probabilmente LSD. E così, quella che era una normale festa si trasformò in un inferno.
Nelle sequenze successive i protagonisti si trasformano in veri e propri animali, rispondendo solo ed esclusivamente ai propri istinti: con estrema violenza si scaglieranno su quelli che considerano i colpevoli dell’avvelenamento, ma che probabilmente erano in tutti i casi innocenti. Così, quando il mattino seguente una squadra di pompieri irromperà nella struttura, lo spettacolo che si troveranno davanti sembrerà uscito direttamente da un canto dell’Inferno dantesco.
L'intero film è caratterizzato da una maestria tecnica eccezionale: infatti la pellicola è costituita in buona parte da tre lunghi piani sequenza magistralmente realizzati, e, più in generale, assistiamo ad una regia spettacolare.
Una volta terminato lo spettacolo grottesco offertoci dal regista, però, rimiamo con una domanda: Perché? Qual è il motivo dietro a tutto ciò che abbiamo appena visto?
Purtroppo, non ne potremo trovare una risposta: infatti, credo che si possa dire che questo film sia dotato di una fantastica forma ma che manchi quasi totalmente di sostanza. Certo, si potrebbe dire che una rappresentazione degli istinti umani non abbia bisogno di una motivazione, in quanto gli istinti stessi non possono avere una grande motivazione alle loro spalle; però, anche se fosse questo il caso, risultano altri problemi abbastanza pressanti: per esempio, non è presente nessun tipo di evoluzione dei personaggi.
Infatti, credo che Noé si sia concentrato così tanto sulla creazione di un prodotto che riuscisse a turbare lo spettatore da dimenticarsi dell’aspetto più importante di un film, ovvero l’umanità dei sui personaggi. Per questo credo che “Climax” sia una grande occasione sprecata.
Voto: 3.5/5
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dandy
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mercoledì 10 marzo 2021
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ballando e sballando.
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Il regista si ispira a un fatto di cronaca francese del'90(che non ebbe gli sviluppi estremi qui mostrati)per l'ennesimo tour de force visivo e uditivo con annessa rappresentazione pessimista della vita.Rispetto ai film precedenti si contiene parecchio con le scene spinte e azzecca la durata ristretta.Come sempre si salva in parte grazie alla tecnica(innegabilmente d'effetto il primo piano sequenza tra le altre cose) e sa rendere efficaci gli attori,ballerini senza alcuna esperienza attoriale(Boutella esclusa)che hanno improvvisato sia coreografie che dialoghi.Ma il tutto resta privo di vera sostanza,senza approfondimento come i personaggi mostrati.Il prologo con le interviste nella tv in mezzo ai vari libri e vhs(con i testi di Bataille,Nietzsche,Freud e i film "Possession","Zombi","Salò",Suspiria""Il diritto del più forte","Inauguration of the Pleasure Dome","Harakiri" e ci sono anche citazioni più insolite come "Inferno di cristallo","L'avventura del Poseidon" e "Il demone sotto la pelle"),i credits mostrati a metà film e l'inserimento di frasi banali sulla vita e la morte sono le classiche trovate superflue del regista.
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Il regista si ispira a un fatto di cronaca francese del'90(che non ebbe gli sviluppi estremi qui mostrati)per l'ennesimo tour de force visivo e uditivo con annessa rappresentazione pessimista della vita.Rispetto ai film precedenti si contiene parecchio con le scene spinte e azzecca la durata ristretta.Come sempre si salva in parte grazie alla tecnica(innegabilmente d'effetto il primo piano sequenza tra le altre cose) e sa rendere efficaci gli attori,ballerini senza alcuna esperienza attoriale(Boutella esclusa)che hanno improvvisato sia coreografie che dialoghi.Ma il tutto resta privo di vera sostanza,senza approfondimento come i personaggi mostrati.Il prologo con le interviste nella tv in mezzo ai vari libri e vhs(con i testi di Bataille,Nietzsche,Freud e i film "Possession","Zombi","Salò",Suspiria""Il diritto del più forte","Inauguration of the Pleasure Dome","Harakiri" e ci sono anche citazioni più insolite come "Inferno di cristallo","L'avventura del Poseidon" e "Il demone sotto la pelle"),i credits mostrati a metà film e l'inserimento di frasi banali sulla vita e la morte sono le classiche trovate superflue del regista.E nel delirio il rischio di stordimento è facile,come nella lunga sequenza con la telecamera capovolta.Cinema di superficie,quindi non in grado di andare oltre l'apprezzamento sensoriale,anche se meno autocompiaciuto e pretestuoso dei precedenti "Irreversible" e "Enter the void".Girato in 14 giorni.Nella colonna sonora,brani tra gli altri di Cerrone,Patrick Hernandez,Giorgio Moroder(un remix di "Scarface")Aphex Twin.Vincitore dell'Art Cinema Award a Cannes.Da noi è circolato in qualche rassegna e museo.
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kyotrix
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domenica 10 maggio 2020
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ma che è sta roba?
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Quale sarebbe la trama del film??
Ho retto fino alla fine pensando dovesse accadere qualcosa, o quantomeno venisse spiegato qualcosa...
No comment
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luigi
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lunedì 13 aprile 2020
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solo per chi è in crisi d'astinenza da lsd
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Non è un film!
Togliere immediatamente la cinepresa da mano a questo cialtrone, e a tutti coloro che gli hanno dato da due stelle in su dico: "per cosa siete in psicoterapia di gruppo e Noè è il vostro mèntore?"
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kronos
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mercoledì 1 aprile 2020
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ballando, ballando ... e sbadigliando
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Tipico film alla Gaspar Noè, più concentrato sulla forma che sulla sostanza, con l'aggravante stavolta di non aver sfruttato a dovere un soggetto interessante.
Le parti "musicali" funzionano benino, coadiuvate da musiche sparate a razzo e da una fotografia in stile "Suspiria", virata verso rossi molto saturi.
Ma date le premesse all'LSD, ci si aspetterebbe molto di più in termini visivi, immaginifici e psichedelici dal branco di ballerini strafatti sempre al centro dell'obiettivo dal primo all'ultimo minuto.
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Tipico film alla Gaspar Noè, più concentrato sulla forma che sulla sostanza, con l'aggravante stavolta di non aver sfruttato a dovere un soggetto interessante.
Le parti "musicali" funzionano benino, coadiuvate da musiche sparate a razzo e da una fotografia in stile "Suspiria", virata verso rossi molto saturi.
Ma date le premesse all'LSD, ci si aspetterebbe molto di più in termini visivi, immaginifici e psichedelici dal branco di ballerini strafatti sempre al centro dell'obiettivo dal primo all'ultimo minuto.
E invece tutto rimane a un livello epidermico, superficiale, naturalistico, contribuendo a un progressivo appesantimento della vicenda, francamente incompatibile con la durata del lungometraggio ... perlomeno filmata in quel modo.
Il cast, sciapo e anonimo, non è d'aiuto mentre le presunte esperienze "estreme" dei protagonisti si riducono a gelosie, conflittualità più o meno violente e a un gran parlar di sesso (ma facendone pochino).
Perplessità su "Climax" le hanno avute pure i selezionatori di Cannes, relegando l'ultima fatica dell'argentino in sezione collaterale del festival: dati i tempi un film come questo, con una riuscita anche solo dignitosa, avrebbe avuto gli onori del concorso, 77 minuti di applausi, la Palma d'oro, e poi magari pure il Nobel per la pace.
Aaaah ... le français: nessuno al mondo sa vendere merce avariata come loro! ;-)
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max
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lunedì 17 giugno 2019
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non solko provocazioni
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Una recensione vera e profonda che evidenzia lo stile e la capacità di messa in scena di un regista troppo facilmente catalogato solo come un provocatore.
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inesperto
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lunedì 17 giugno 2019
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l'inversa proporzione tra rumore e logica
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Certamente, non si reca offesa se si definisce come estremo questo lungometraggio... In sala, durante la proiezione, sembrava di trovarsi in discoteca, talmente le musiche erano alte e le luci psichedeliche: c'era quasi il rischio di sballarsi di LSD soltanto assistendo alle vicende dei personaggi... Restando sul pezzo, però, pur raccontando un fatto di cronaca realmente accaduto, il film non riesce a darsi un senso (e forse non vuole nemmeno). Pur trasmettendo un'innegabile interiorità, risulta molto poco lineare e proprio questa sua frammentarietà, unita alla narrazione volutamente oscura e forzatamente psicologica, contribuisce a non attrarre l'attenzione dello spettatore comune, se non per motivazioni sarcastiche.
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Certamente, non si reca offesa se si definisce come estremo questo lungometraggio... In sala, durante la proiezione, sembrava di trovarsi in discoteca, talmente le musiche erano alte e le luci psichedeliche: c'era quasi il rischio di sballarsi di LSD soltanto assistendo alle vicende dei personaggi... Restando sul pezzo, però, pur raccontando un fatto di cronaca realmente accaduto, il film non riesce a darsi un senso (e forse non vuole nemmeno). Pur trasmettendo un'innegabile interiorità, risulta molto poco lineare e proprio questa sua frammentarietà, unita alla narrazione volutamente oscura e forzatamente psicologica, contribuisce a non attrarre l'attenzione dello spettatore comune, se non per motivazioni sarcastiche. Quella che ne esce è una dimenticabile opera senza scopo. Peccato per la sempre splendida Sofia Boutella.
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alessandra
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giovedì 13 giugno 2019
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dopo questo film non sarete piu' gli stessi.
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C'è da dire che Noè o lo si ama o lo si odia, ma la sua maestria, le scene di ballo, la musica disturbante avvolge lo spettatore e lo trascina in un vortice di follia, lo stesso vortice che prende i protagonisti, tutti ballerini e non attori professionisti (tranne la Sofia Boutella, anche lei ballerina in una vita precedente).
In un clima torrido e caldo come quello di giugno, è un film adatto a far ribollire anche il sangue!
Geniale dai titoli di testa ai titoli di coda (invertiti), l'omaggio ai grandi miti musicali dagli anni 70 ad oggi (scorrono Daft Punk, Rolling Stones, Giorgio Moroder, Cerrone e molti altri nei titoli iniziali).
Come un rito di iniziazione, questo Climax (da pronunciare come si legge visto che è latino e non inglese, per di più il film è francese e il regista franco-argentino) è esattamente quello che è: una figura retorica, ma il Climax è ascendente o discendente?
Questo lo decidiamo noi se parliamo di discesa agli inferi piuttosto che di ascesa alla follia.
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C'è da dire che Noè o lo si ama o lo si odia, ma la sua maestria, le scene di ballo, la musica disturbante avvolge lo spettatore e lo trascina in un vortice di follia, lo stesso vortice che prende i protagonisti, tutti ballerini e non attori professionisti (tranne la Sofia Boutella, anche lei ballerina in una vita precedente).
In un clima torrido e caldo come quello di giugno, è un film adatto a far ribollire anche il sangue!
Geniale dai titoli di testa ai titoli di coda (invertiti), l'omaggio ai grandi miti musicali dagli anni 70 ad oggi (scorrono Daft Punk, Rolling Stones, Giorgio Moroder, Cerrone e molti altri nei titoli iniziali).
Come un rito di iniziazione, questo Climax (da pronunciare come si legge visto che è latino e non inglese, per di più il film è francese e il regista franco-argentino) è esattamente quello che è: una figura retorica, ma il Climax è ascendente o discendente?
Questo lo decidiamo noi se parliamo di discesa agli inferi piuttosto che di ascesa alla follia.
Dopo questa visione non sarete più gli stessi.
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cevappo
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mercoledì 5 giugno 2019
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noè esteta viscerale
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Noè si riconferma uno dei registi più geniali e carismatici del mondo. Con questa pellicola ci trasporta in un incubo psichedelico,il terrore più puro e profondo che con l'acido viene a galla e rivolta come un calzino i personaggi che sguazzeranno nella loro essenza più interiore. Forse per chi ha avuto esperienze con gli allucinogeni troverà ancora più potente il film... ma sfido chiunque a non sentirsi toccato.
Tecnicamente devastante, musiche perfette, attori in parte... per me il miglior prodotto di quest'anno. Visto in Francia per pura casualità il 13 tornerò in sala, peccato che ci sarò solo io dato che l'hanno già visto tutti in streaming (usciserò in contemporanea questi filmoni che non meritano di perdere un
centesimo anzi.
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Noè si riconferma uno dei registi più geniali e carismatici del mondo. Con questa pellicola ci trasporta in un incubo psichedelico,il terrore più puro e profondo che con l'acido viene a galla e rivolta come un calzino i personaggi che sguazzeranno nella loro essenza più interiore. Forse per chi ha avuto esperienze con gli allucinogeni troverà ancora più potente il film... ma sfido chiunque a non sentirsi toccato.
Tecnicamente devastante, musiche perfette, attori in parte... per me il miglior prodotto di quest'anno. Visto in Francia per pura casualità il 13 tornerò in sala, peccato che ci sarò solo io dato che l'hanno già visto tutti in streaming (usciserò in contemporanea questi filmoni che non meritano di perdere un
centesimo anzi...)
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