figliounico
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venerdì 1 settembre 2023
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non originale ma discreto
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Ultima opera di una regista americana, Stacy Title, scomparsa prematuramente nel 2021 quando l’orrore, quello vero della SLA, ha fatto irruzione nella sua vita portandosela via a soli 56 anni. Il film si inserisce nel filone horror ispirato alla leggenda metropolitana di Bloody Mary ed il personaggio diabolico, il cui nome è impronunciabile pena la morte, la versione albina di quello di colore di Candyman - Terrore dietro lo specchio del ’92 di Bernard Rose, si nutre delle paure delle sue vittime come l'It di King. Nonostante il plot non sia originale il film è di gran lunga superiore alla media degli horror adolescenziali dello stesso genere, ha una scenografia molto curata, un cast di giovani attori emergenti tra cui Douglas Smith e Lucien Laviscount, arricchito da un cameo bellissimo e suggestivo della grande Faye Dunaway, ed infine ha il merito di insinuare, in un epoca dominata dallo scientismo oggettivista, il dubbio nello spettatore che la realtà sia soltanto ciò che abbiamo nella testa parafrasando una battuta di una delle protagoniste.
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mae
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domenica 21 aprile 2019
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bye bay man.......bye bye horror
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Salve,
Bye Bye Man non e' forse riuscito del tutto nel suo scopo, quello di realizzare un horror, ma non ritengo sprecata la recitazione dei giovani protagonisti.
Quello che mi dispiace vedere e' la stessa trama che in un modo o nell'altro viene sempre utilizzata, senza apportare nulla di nuovo...o generare paura come questo genere di film richiederebbe.
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totybottalla
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martedì 10 aprile 2018
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horror rimpastato...male!
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La trama richiama decine di horror già visti e rivisti, c'è la casa isolata, i ragazzi ingenui, l'immancabile medium e la cantina, una storia demenziale affidata ad un cast mediocre con Faye Dunaway ridotta a un cameo, sono buoni il trucco e la fotografia, mia valutazione: 1,5 stelle. Saluti.
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martedì 19 dicembre 2017
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abbastanza scontato.
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kyotrix
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domenica 10 dicembre 2017
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spazzatura
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kiol
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lunedì 1 maggio 2017
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una risata vi seppellirà
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Solito film basato sulla vecchia gloria patinata di Nightmare, ma la trama mediocre e il cast che sembrano dei youtuber senza vena artistica vi farà morire dalle risate ( o dalla noia, dipende da quante gocce di xanan prendete). Consiglio di risparmiare i 10 € del cinema per donarli alla caritas.
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francy99
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lunedì 24 aprile 2017
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visivamente ok, ma manca di contenuto...
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Un film visivamente fatto bene, buoni i montaggi e buone le riprese, ma purtroppo vedo una falla proprio nella trama che non sta in piedi. Peccato, le idee c'erano, si sarebbe potuta creare una bella saga tipo Nightmare o Venerdì 13 (NON alla loro altezza ovviamente, loro sono i 'grandi classici' horror, le pietre miliari su cui il genere horror moderno tende a scopiazzare). Tensione ZERO, paura anche meno. Gli attori sono ragazzi e al dire il vero neanche poi troppo conosciuti ma sono stati tutti abbastanza bravi e credibili, chi più di chi meno. Purtroppo il film, a parer mio non sfiora neanche la sufficienza... ne ho visti di horror in vita mia, e comincio a credere che sia una solo serie di scopiazzamenti a destra e sinistra buttati lì alla 'ben e meglioì o come si dice qui a Roma ' 'ndo cojo cojo, so' so tutto n' tajo '.
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Un film visivamente fatto bene, buoni i montaggi e buone le riprese, ma purtroppo vedo una falla proprio nella trama che non sta in piedi. Peccato, le idee c'erano, si sarebbe potuta creare una bella saga tipo Nightmare o Venerdì 13 (NON alla loro altezza ovviamente, loro sono i 'grandi classici' horror, le pietre miliari su cui il genere horror moderno tende a scopiazzare). Tensione ZERO, paura anche meno. Gli attori sono ragazzi e al dire il vero neanche poi troppo conosciuti ma sono stati tutti abbastanza bravi e credibili, chi più di chi meno. Purtroppo il film, a parer mio non sfiora neanche la sufficienza... ne ho visti di horror in vita mia, e comincio a credere che sia una solo serie di scopiazzamenti a destra e sinistra buttati lì alla 'ben e meglioì o come si dice qui a Roma ' 'ndo cojo cojo, so' so tutto n' tajo '. Mha... chissà dove andremo a finire se questi sono i film proposti...
Voto: 5 (Esclusivamente salvato dalle buone riprese e montaggi).
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alberto
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giovedì 20 aprile 2017
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poteva spingersi oltre...
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Mi aspettavo molto di più da questo nuovo titolo orrorifico, dato che il soggetto per il genere è davvero micidiale, ed è ispirato ad una delle tante leggende metropolitane che hanno dato vita a tante pellicole slasher/thriller: si racconta che il cosiddetto Bye Bye Man sia stato avvistato a New Orleans, un albino cieco nato nel 1920 e scappato da un orfanotrofio, che dal momento in cui salì su un treno vagabondò per gli Stati Uniti in compagnia del suo cane, Gloomsinger, con pelle cucita insieme alle lingue e agli occhi delle sue vittime. Nel film in questione, un adattamento dell'opera "The bridge to body island" di Robert Damon Schnek, questa nuova variante dell'uomo nero o boogeyman o babau, con le fattezze dell'attore Doug Jones (famoso per i film di Guillermo del Toro) è molto inquietante, con dita affusolate, mantello nero con cappuccio e nessuna parola pronunciata, nonostante appaia solo a metà film e dettagliatamente nel bel finale; il cane invece, che appare ancor meno del suo padrone, è reso con inefficaci effetti speciali in cgi.
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Mi aspettavo molto di più da questo nuovo titolo orrorifico, dato che il soggetto per il genere è davvero micidiale, ed è ispirato ad una delle tante leggende metropolitane che hanno dato vita a tante pellicole slasher/thriller: si racconta che il cosiddetto Bye Bye Man sia stato avvistato a New Orleans, un albino cieco nato nel 1920 e scappato da un orfanotrofio, che dal momento in cui salì su un treno vagabondò per gli Stati Uniti in compagnia del suo cane, Gloomsinger, con pelle cucita insieme alle lingue e agli occhi delle sue vittime. Nel film in questione, un adattamento dell'opera "The bridge to body island" di Robert Damon Schnek, questa nuova variante dell'uomo nero o boogeyman o babau, con le fattezze dell'attore Doug Jones (famoso per i film di Guillermo del Toro) è molto inquietante, con dita affusolate, mantello nero con cappuccio e nessuna parola pronunciata, nonostante appaia solo a metà film e dettagliatamente nel bel finale; il cane invece, che appare ancor meno del suo padrone, è reso con inefficaci effetti speciali in cgi. Ciò che fa presagire l'arrivo di questo essere molto pericoloso è il rumore del treno, di monete antiche, ma soprattutto la pronuncia del nome e anche solo il pensiero di quest'ultimo, evocandolo e collocando la povera vittima in uno stato di morte imminente, o per mano propria o per mano di un altro sfortunato. E in questo aspetto la pellicola sa trasmettere molta tensione, da una parte per l'ossessività, vero fulcro della paura che vuole dare la storia, dei protagonisti, che ripetono "non dirlo, non pensarlo" fino allo sfinimento, al fine di evitare anche le solite visioni ingannevoli, dall'altra grazie alla colonna sonora dei Newton Brothers, che dà i brividi. Putroppo i difetti non sono pochi, a cominciare dalla sceneggiatura di Jonathan Penner, che sembra non essere all'altezza dell'idea alla base, poiché si perde in momenti noiosi e convenzionali, con le solite porte che hanno bisogno di un pò d'olio e la bambina di turno che non ha paura né del buio né di strani rumori. Se non altro è aperta, e lascia la speranza che in un ipotetico seguito giunga in mani più abili a destreggiarsi nel genere, dato che è un vero peccato che il contenuto e il villain non siano stati sfruttati a dovere. Tra gli attori che interpretano i tre ragazzi che devono fare i conti per caso con la presenza, una coppia bianca e un ragazzo di colore coinquilino, troviamo Douglas Smith, presente in un altro horror, il primo "Ouija". La regia è di Stacy Title ("Una cena quasi perfetta") che, al contrario del marito (lo sceneggiatore), ha fatto un ottimo lavoro, rilevabile già dalla prima sequenza con il giornalista impazzito, che insieme ad un altro paio di scene, come la seduta spiritica e quella del volto di Doug Jones che appare improvvisamente su un vetro, sono piccole lezioni di tensione. Un horror di certo imperfetto ma godibile, leggero ma potenzialmente in grado di far venire qualche incubo. Il suo più grande difetto è la sua modestia, il non voler oltrepassare un certo limite. L'uomo nero del momento non è ovviamente alla pari dei suoi colleghi come Freddy Krueger o Babadook, ma magari in futuro ci riserverà delle sorprese.
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