Che cos'è oggi il cinema italiano? Senza alcuna pretesa che la mia sia una verità assoluta, dirò ciò che è diventato e anche quello che non è più.
Ho visto questo film estraendolo come titolo, stante che a parte un paio di lungometraggi nazionali, di cui dirò nell'apposita sezione, nessuno di quelli usciti negli ultimi 12 mesi, mi entusiasmava o mi incuriosiva.
Manca tutto nel cinema italiano di oggi. Manca tutto in questo film. È assente uno sguardo autentico e personale della regista, sono assenti gli attori e le attrici. La sceneggiatura meriterebbe un grosso punto interrogativo e un semaforo rosso.
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Che cos'è oggi il cinema italiano? Senza alcuna pretesa che la mia sia una verità assoluta, dirò ciò che è diventato e anche quello che non è più.
Ho visto questo film estraendolo come titolo, stante che a parte un paio di lungometraggi nazionali, di cui dirò nell'apposita sezione, nessuno di quelli usciti negli ultimi 12 mesi, mi entusiasmava o mi incuriosiva.
Manca tutto nel cinema italiano di oggi. Manca tutto in questo film. È assente uno sguardo autentico e personale della regista, sono assenti gli attori e le attrici. La sceneggiatura meriterebbe un grosso punto interrogativo e un semaforo rosso. Il film ha la pretesa di citare poesia senza arrivare a coglierne il vero significato. Dire "citare" è anche improprio. Un tempo forse la grande regia citava, omaggiando artisti, racconti letterari, opere d'arte. Oggi si copia e si copia male. Manca una rielaborazione personale. Manca il sentire. Se è vero come credo che un film debba essere sentito (Cit. Antonioni) qui il sentire non arriva neppure alla primo strato di pelle. Quindi che poesia è? Quale verità c'è in questo film? Verità cinematografica, parlo di quella.
Il cinema Italiano ha perduto l'ispirazione personale, non ci sono più attori che facciano davvero gli attori, non ci sono sceneggiatori che vivono tra la gente. Nessuno si immerge più in qualche libro, racconto o quadro. Nessuno si immerge nelle persone e nel quotidiano. Tutti nei salotti, tra eventi e chiccherie varie? Poi fanno i film, con qualche frase tipo "copia e incolla" ed eccolo un film. Non credo che perderò più tempo per il cinema italiano. Se dentro un film non ci entra per primo il regista o la regista come può il pubblico coinvolgersi? La crisi del cinema italiano non è la produzione ma la scarsa incentivazione di quella regia che sa emozionare perché per prima si emoziona. Le inquadrature raffinate, i personaggi che erano dentro gli attori sono stati sostituiti dagli attori-personaggi. Nessuna personalità. Nessuna storia. Nessuna emozione.
Ecco in questo film italiano, come in altri è evidente che il cinema è un mestiere per chi vive la vita insieme ai suoi soggetti. Non per chi fa vivere una vita (a caso?) ai propri soggetti e personaggi.
Addio cinema italiano.
Queste considerazoni valgono anche per gli altri.
Perché se grandi registi italiani e non hanno imparato dalla regia di grandi maestri, oggi nessuno riesce ad avere l'umiltà di imparare da quel tipo regia?
Nessuno va al cinema a vedere nuovi film, però le rassegne cinematografiche sui registi italiani (Antonioni, Scola, Rossellini, Ferreri, etc) hanno sempre un grande successo.
Qualche umile riflessione sarebbe utile.
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