In questa pellicola si ha come l'impressione che l'interpretazione degli attori superi, purtroppo (e ribadisco: purtroppo!), la regia. Come spesso accade in queste situazioni si innesca un cortocircuito che per fortuna solo il finale riesce (sebbene in parte) a risolvere. Il tema trattato è a dir poco affascinante: Cosa è la verità? E' accessibile a tutti oppure ognuno di noi ha la propria verità? Da questa premessa risulta quasi fuori luogo la deriva simil erotica che sembra voler prendere il film prima di tornare sui suoi passi. E', allora, la visione soggettiva di ciò che chiamiamo realtà a farci perdere il contatto con la verità.
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In questa pellicola si ha come l'impressione che l'interpretazione degli attori superi, purtroppo (e ribadisco: purtroppo!), la regia. Come spesso accade in queste situazioni si innesca un cortocircuito che per fortuna solo il finale riesce (sebbene in parte) a risolvere. Il tema trattato è a dir poco affascinante: Cosa è la verità? E' accessibile a tutti oppure ognuno di noi ha la propria verità? Da questa premessa risulta quasi fuori luogo la deriva simil erotica che sembra voler prendere il film prima di tornare sui suoi passi. E', allora, la visione soggettiva di ciò che chiamiamo realtà a farci perdere il contatto con la verità. Una verità che rimane comunque sospesa (per utilizzare il titolo italiano del film) anche quando la propria verità viene confutata dalla verità dell'altro. La verità umana sembrerebbe pertanto diventare compromesso tra ciò che percepiamo noi e ciò che percepiscono gli altri, rimanendo inaccessibile la verità oggettiva. Ma proprio quando si sta cominciando ad affrontare il tema... il fim viene "sospeso". Consigliato? "Nì"
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