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isin89
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sabato 18 luglio 2015
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l'altra faccia dell'australia
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Desertico, arido, spoglio e immensamente silenzioso. The Rover è la sublime prova registica di David Michôd che da sfoggio di tutto il suo talento nel trattare e mettere in scena una sceneggiatura scarna e quasi priva di intensità per puntare interamente sulla potenza visiva delle inquadrature e della fotografia. Quando si dice che la sceneggiatura conta ben poco e che la buona riuscita sta tutta nelle mani del regista e nella sua capacità di dotare ogni immagine dell'intensità necessaria. Qui ci troviamo di fronte a uno di questi esempi.
A stupire non è la storia né i singoli dialoghi ma la claustrofobica rappresentazione del deserto australiano così immenso e inospitale che finisce per opprimere chiunque lo attraversi.
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Desertico, arido, spoglio e immensamente silenzioso. The Rover è la sublime prova registica di David Michôd che da sfoggio di tutto il suo talento nel trattare e mettere in scena una sceneggiatura scarna e quasi priva di intensità per puntare interamente sulla potenza visiva delle inquadrature e della fotografia. Quando si dice che la sceneggiatura conta ben poco e che la buona riuscita sta tutta nelle mani del regista e nella sua capacità di dotare ogni immagine dell'intensità necessaria. Qui ci troviamo di fronte a uno di questi esempi.
A stupire non è la storia né i singoli dialoghi ma la claustrofobica rappresentazione del deserto australiano così immenso e inospitale che finisce per opprimere chiunque lo attraversi. La trama del film non racconta niente che non abbiamo già visto ma attinge da molte altre storie e racconti a cui abbiamo sicuramente assistito in precedenza. Molti spunti vengono dallo stesso 'Mad Max' di George Miller, soprattutto per quanto riguarda le scenografie spoglie e l'ambientazione futuristica in cui vige a pieno l'anarchia e la criminalità. The Rover è un thriller-noir con caratteristiche tipiche del road-movie, un viaggio disperato alla ricerca di un misterioso oggetto contenuto nell'automobile del protagonista Eric, uno straordinario Guy Pearce. La regia di Michôd è titanica e impressiona a ogni fotogramma. Il ritmo è lentissimo e ben suggerisce l'idea di staticità che pervade gli ambienti, la fotografia calda e arida riesce a trasmettere efficacemente il senso di oppressione e di calura che contraddistingue il deserto e i silenzi, che regnano quasi per tutto il film, sono probabilmente gli elementi di maggior impatto dal momento che aumentano la percezione di trovarsi persi in mezzo al nulla. Un alone di mistero avvolge la storia intera e i suoi personaggi, specialmente Eric. Di lui non si sa nulla, non si sa chi sia né da dove venga, non si sa cosa faccia nella vita né quale sia il suo scopo. Tutto ciò che sappiamo è che maneggia le armi con maestria, è probabilmente una persona pericolosa, si sa difendere molto bene e pare aver avuto un lungo passato oscuro.
Il fulcro della narrazione è rappresentato ovviamente dal ritrovamento del misterioso oggetto contenuto nel bagagliaio dell'auto che tanto importa a Eric da costringerlo a una lunga e drammatica impresa. Questo funge quasi da MacGuffin e fino alla fine rimane nascosto mantenendo l'interesse dello spettatore sempre vivo. Ciò che importa e salta all'occhio non è tanto il contenuto ma tutto quello che gravita intorno. Le drammatiche situazioni che si creano, il rapporto bizzarro tra il silenzioso protagonista e il problematico Rey e il realismo con il quale il regista ci racconta una semplice storia. Il nefasto viaggio di Eric verso la meta ci permette di esplorare la realtà spietata di un paese distrutto e degradato, logorato dall'assenza di autorità competenti e dalla vita inospitale che esiste al di fuori dei centri urbani. Un film incredibile che vive delle espressioni disagiate dei suoi protagonisti e dell'incredibile forza d'impatto di ogni singola immagine.
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sandrosta
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venerdì 1 maggio 2015
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gran brutto film
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Robert Pattinson ha interpretato il suo personaggio da attore consumato, per usare le parole di un critico, un ruolo alquanto difficile che ha svolto in maniera impeccabile. Ho provato realmente compassione per questo ragazzo con problemi mentali, l'unico essere ad aver ricevuto un po di umanità dal personaggio interpretato da Guy Pearce.
Il film non mi è piaciuto: ha una colonna sonora scarna come i dialoghi, arido, con scene povere di tutto, noioso, (va be che siamo in una zona desertica, ma aggiungici un po di vita, no?). Personaggio interpretato bene a mio avviso, quello della dottoressa,l'attrice Susan Prior, solo non ho capito perché se la prende con il protagonista Eric, invece di maledire gli assassini che le hanno ucciso l'uomo che viveva con lei; la cui morte è stata appena "vendicata" da Eric, dopotutto!
Insomma dopo tutti 'sti ammazzamenti, il protagonista (ha ucciso anche la moglie adultera assieme all'amante), tornato in possesso del suo bolide, dal portabagagli, morto da chissà quando, prende quello che probabilmente era il suo cane, per seppellirlo; delle sue vittime invece, ne fa un falò!
Che razza di film, come se le vicende della vita reale non bastassero, ci pensano registi come Michôd rifarcele vivere anche nella finzione.
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Robert Pattinson ha interpretato il suo personaggio da attore consumato, per usare le parole di un critico, un ruolo alquanto difficile che ha svolto in maniera impeccabile. Ho provato realmente compassione per questo ragazzo con problemi mentali, l'unico essere ad aver ricevuto un po di umanità dal personaggio interpretato da Guy Pearce.
Il film non mi è piaciuto: ha una colonna sonora scarna come i dialoghi, arido, con scene povere di tutto, noioso, (va be che siamo in una zona desertica, ma aggiungici un po di vita, no?). Personaggio interpretato bene a mio avviso, quello della dottoressa,l'attrice Susan Prior, solo non ho capito perché se la prende con il protagonista Eric, invece di maledire gli assassini che le hanno ucciso l'uomo che viveva con lei; la cui morte è stata appena "vendicata" da Eric, dopotutto!
Insomma dopo tutti 'sti ammazzamenti, il protagonista (ha ucciso anche la moglie adultera assieme all'amante), tornato in possesso del suo bolide, dal portabagagli, morto da chissà quando, prende quello che probabilmente era il suo cane, per seppellirlo; delle sue vittime invece, ne fa un falò!
Che razza di film, come se le vicende della vita reale non bastassero, ci pensano registi come Michôd rifarcele vivere anche nella finzione.
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asdrubale03
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venerdì 3 aprile 2015
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la miglior interpretazione di pattinson
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Un dramma on the road che riesce ad emozionare ed a farti affezionare ai personaggi con pochi fotogrammi soprattutto grazie alle grandi interpretazioni degli attori, in particolare Guy Pearce (Eric) e lo straordinario Robert Pattinson (Reynolds) che in questo film ha fatto senza dubbio la sua miglior interpretazione.Ottima anche la regia di David Michod.
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cinemaniac98official
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lunedì 30 marzo 2015
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un road movie alla terrence malick
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Ieri sera dopo qualche mese di attesa , ho visto fibalneare The rover , bene , questo film non mi è piaciuto più di tanto , guardando il trailer ti aspetti un filmone post apocalittico alla Mad Max , qualcosa del genere , invece The rover si butta sul filosofico , un po come era già stato sperimentato nel bellissimo The Road di John Hillcoatt , in cui c'era filosofa e c'era poesia , ma questo lo si doveva al grande Cormac Mccarthy .
Comunque The rover , è un film girato bene , guardabile .... È un film post apocalittico un po alla Terrence Malick , per come sono girate certe scene ricorda anche Joe di David Gordon Green .
Robert Pattinson , fa il ritardato mentale e viene "raccolto" sulla strada , da un uomo stanco di combattere per la sua vita e costantemente incazzato , interpretato magnificamente da Guy Pierce .
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Ieri sera dopo qualche mese di attesa , ho visto fibalneare The rover , bene , questo film non mi è piaciuto più di tanto , guardando il trailer ti aspetti un filmone post apocalittico alla Mad Max , qualcosa del genere , invece The rover si butta sul filosofico , un po come era già stato sperimentato nel bellissimo The Road di John Hillcoatt , in cui c'era filosofa e c'era poesia , ma questo lo si doveva al grande Cormac Mccarthy .
Comunque The rover , è un film girato bene , guardabile .... È un film post apocalittico un po alla Terrence Malick , per come sono girate certe scene ricorda anche Joe di David Gordon Green .
Robert Pattinson , fa il ritardato mentale e viene "raccolto" sulla strada , da un uomo stanco di combattere per la sua vita e costantemente incazzato , interpretato magnificamente da Guy Pierce .
Questo film piacerà agli amanti di Malick , di David Gordon Green e Hillcoatt e piacerà soprattutto a quelli che odiano Pattinson , che pur essendo bravissimo in questo film ...... Chi non aspettava di vederlo fare il down ... Come spesso veniva considerato già da tempo dagli spettatori dai tempi di Twilight .
Non piacerà invece a chi si aspetta un filmone post apocalittico alla Mad Max e Codice Genesi ... Resterete a bocca asciutta perché è un film totalmente diverso .
Filosofia nel post apocalittico , bravi attori , buona regia , un buon film che va avanti grazie a queste poche cose , si poteva fare di meglio , ma è godibile .
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vales.
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domenica 4 gennaio 2015
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due solitudini in un dramma violento e scarno
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Questa storia dura, scarna e violenta, ambientata in un desolante e polveroso deserto australiano post-apocalittico, riesce a catturare lo spettatore sino all'ultimo minuto (nonostante il ritmo talvolta piuttosto lento) grazie allo sviluppo che promette un (puntuale) finale inaspettato. Ma il merito è anche, se non soprattutto, della coppia protagonista: un Guy Pearce perfettamente credibile nei panni di un uomo solo, ormai arido di sentimenti empatici e mosso solo dalla rabbia, e un insolito ed altrettanto convincente Robert Pattinson, interprete di un giovane ed ingenuo ladruncolo. Per chi è abituato a vederlo nel ruolo dell'eroe romantico, la prova di quest'ultimo risulterà ancora più sorprendente, anche perchè rinuncia pure alla sua immagine da sex symbol, "abbruttendosi" con un look trascurato, adottando una postura sbilenca e una parlata "sporca" (per chi, come me, ha visto il film in lingua originale - cosa che consiglio vivamente - sarà chiaro che l'attore inglese ha costruito il personaggio anche a livello vocale).
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Questa storia dura, scarna e violenta, ambientata in un desolante e polveroso deserto australiano post-apocalittico, riesce a catturare lo spettatore sino all'ultimo minuto (nonostante il ritmo talvolta piuttosto lento) grazie allo sviluppo che promette un (puntuale) finale inaspettato. Ma il merito è anche, se non soprattutto, della coppia protagonista: un Guy Pearce perfettamente credibile nei panni di un uomo solo, ormai arido di sentimenti empatici e mosso solo dalla rabbia, e un insolito ed altrettanto convincente Robert Pattinson, interprete di un giovane ed ingenuo ladruncolo. Per chi è abituato a vederlo nel ruolo dell'eroe romantico, la prova di quest'ultimo risulterà ancora più sorprendente, anche perchè rinuncia pure alla sua immagine da sex symbol, "abbruttendosi" con un look trascurato, adottando una postura sbilenca e una parlata "sporca" (per chi, come me, ha visto il film in lingua originale - cosa che consiglio vivamente - sarà chiaro che l'attore inglese ha costruito il personaggio anche a livello vocale). Ottimo co-protagonista, Pearce presta i suoi lineamenti duri e il suo fisico asciutto ad un personaggio dal torbido passato, di cui non conosciamo neppure il nome. E' (quasi) incapace di provare pietà per il prossimo, vuoto come lo spazio in cui furiosamente si muove, si appiglia solo all'ultima cosa materiale che gli resta: la sua auto. Che viene però rubata, dando inizio alla pellicola. I pezzi calzanti e quasi ipnotici dell'essenziale colonna sonora, la fotografia satura e la regia spietata come la vicenda raccontata, costruiscono un'opera interessante ma sicuramente non adatta a tutti. Forse conoscere maggiormente le singole vicende dei protagonisti ed avere un'idea più chiara del contesto in cui sopravvivono, avrebbe dato al film qualcosa in più. Ma in fondo è particolare proprio per questa sua essenzialità, che gli conferisce fascino e mistero.
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