onufrio
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giovedì 4 giugno 2015
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occhio all'orologio
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Il protagonista di questo film è fissato con il tempo, ad ogni azione che compie guarda il suo orologio e blocca il tempo; Robert lavora in una catena di mercati del fai da te, conduce una vita riservata ma è già sottinteso che nel proprio passato si cela qualcosa di misterioso, tutto ciò verrà fuori quando sulla sua strada si interpone la giovane Teri (Alina), una ragazza costretta a prostituirsi tenuta sotto scacco da una losca organizzazione russa. Quando Robert scopre che la ragazza è stata gravemente malmenata apriti cielo! il nostro protagonista si trasforma in una macchina da guerra ed inizia il massacro, una roba che in confronto Liam Neeson (Io vi troverò, ecc ecc) è un dilettante.
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Il protagonista di questo film è fissato con il tempo, ad ogni azione che compie guarda il suo orologio e blocca il tempo; Robert lavora in una catena di mercati del fai da te, conduce una vita riservata ma è già sottinteso che nel proprio passato si cela qualcosa di misterioso, tutto ciò verrà fuori quando sulla sua strada si interpone la giovane Teri (Alina), una ragazza costretta a prostituirsi tenuta sotto scacco da una losca organizzazione russa. Quando Robert scopre che la ragazza è stata gravemente malmenata apriti cielo! il nostro protagonista si trasforma in una macchina da guerra ed inizia il massacro, una roba che in confronto Liam Neeson (Io vi troverò, ecc ecc) è un dilettante. Toni esagerati dunque, questa la pecca di questo action movie comunque godibile.
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peer gynt
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lunedì 9 marzo 2015
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un supereroe buono senza maschera né divisa
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Film d'azione ben girato e ben diretto, con ottimi attori (dal granitico Washington al glaciale villain interpretato da Marton Csokas alla baby-prostituta Teri, l'ottima Chloe Moretz che ricorda Jodie Foster in "Taxi Driver" di Scorsese), ma assai poco originale in quanto a storia narrata. Di vendicatori solitari e giustizieri della notte è piena la storia del cinema, ma di solito non sono così pretenziosi. Il Robert McCall di Washington è un "equalizzatore" (non un vendicatore, che è cosa un po' diversa), dedito a ripristinare un livello di giustizia e di pace che gli operatori del male continuano ad alterare. E per farlo deve uccidere la gente a mucchi, e nel farlo è assolutamente imbattibile e inattaccabile: un vero supereroe dotato di straordinari riflessi e di una perfetta tecnica da battaglia (non è solo un ex agente ben addestrato), che riesce a sgominare un'intera organizzazione di cattivissimi russi (mai li abbiamo visti disegnati in maniera così fumettistica, con le loro barbe spaventapasseri e la foresta di tatuaggi di cui sono ricoperti) senza riportare nemmeno un graffio (mentre nell'iperrealistico "Taxi driver" già citato il taxista Travis finisce dritto in ospedale dopo la resa dei conti finale).
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Film d'azione ben girato e ben diretto, con ottimi attori (dal granitico Washington al glaciale villain interpretato da Marton Csokas alla baby-prostituta Teri, l'ottima Chloe Moretz che ricorda Jodie Foster in "Taxi Driver" di Scorsese), ma assai poco originale in quanto a storia narrata. Di vendicatori solitari e giustizieri della notte è piena la storia del cinema, ma di solito non sono così pretenziosi. Il Robert McCall di Washington è un "equalizzatore" (non un vendicatore, che è cosa un po' diversa), dedito a ripristinare un livello di giustizia e di pace che gli operatori del male continuano ad alterare. E per farlo deve uccidere la gente a mucchi, e nel farlo è assolutamente imbattibile e inattaccabile: un vero supereroe dotato di straordinari riflessi e di una perfetta tecnica da battaglia (non è solo un ex agente ben addestrato), che riesce a sgominare un'intera organizzazione di cattivissimi russi (mai li abbiamo visti disegnati in maniera così fumettistica, con le loro barbe spaventapasseri e la foresta di tatuaggi di cui sono ricoperti) senza riportare nemmeno un graffio (mentre nell'iperrealistico "Taxi driver" già citato il taxista Travis finisce dritto in ospedale dopo la resa dei conti finale).
E con una morale per giunta! Devi essere te stesso a qualunque costo e rispettare chi lotta (è questa la lettura che il nostro eroe fa del romanzo di Hemingway "Il vecchio e il mare", il libro che sta leggendo al bar quando incontra Teri) e, soprattutto, devi accettare la guerra più efferata se vuoi portare la pace. Lo dice lo stesso Robert McCall al suo antagonista, il perfido assassino russo: "Quando preghi per la pioggia, il fango va messo in conto".
Come eroe dei fumetti andrebbe bene, ma dovrebbe agire in una società disegnata e colorata per essere plausibile, come fanno Batman o Superman. Invece in un action-movie come questo incarna il solito disperato e utopistico (e ingenuo) desiderio che abbiamo tutti che, da qualche parte, in un mondo così crudele e ingiusto, ci sia un Gigante capace di prendere il Jo Condor di turno per le orecchie e difenderci dal male.
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hollyver07
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venerdì 27 febbraio 2015
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adrenalina in saldo... da fuqua!
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Ciao. Devo necessariamente premettere che il "voto", pari a "3 nebulose stelle", l'ho postato solo grazie alla presenza di un attore che da solo è in grado d'esser un film a parte - Denzel Washington -. Forse è stato questo il limite stesso della pellicola, oppure il suo maggior merito, apparentemente... sono indeciso su quale versione scegliere di tale riflessione. La storia non è "malvagia", seppur riprendendo, rivedendola, la trama di una vecchia serie televisiva. Il difetto maggiore che ho percepito nella sceneggiatura, di conseguenza anche nella regìa, è stata l'incapacità di mediare adeguatamente i contenuti "esplosivi" e di violenza (tipici del genere) con l'eleganza interpretativa dell'attore principale.
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Ciao. Devo necessariamente premettere che il "voto", pari a "3 nebulose stelle", l'ho postato solo grazie alla presenza di un attore che da solo è in grado d'esser un film a parte - Denzel Washington -. Forse è stato questo il limite stesso della pellicola, oppure il suo maggior merito, apparentemente... sono indeciso su quale versione scegliere di tale riflessione. La storia non è "malvagia", seppur riprendendo, rivedendola, la trama di una vecchia serie televisiva. Il difetto maggiore che ho percepito nella sceneggiatura, di conseguenza anche nella regìa, è stata l'incapacità di mediare adeguatamente i contenuti "esplosivi" e di violenza (tipici del genere) con l'eleganza interpretativa dell'attore principale. Sarei ben curioso di vederne una versione proposta con un'accoppiata D.Finch-D.Washington, laddove l'inquietudine (intesa nell'espressività estetico-artistica) avrebbe potuto raggiungere pathos emotivi decisamente più apprezzabili. Fuqua... s'è limitato a sostenere la performance di Washington ed a far "scoppiare" il film quando riteneva fosse il momento di fargli sputare fiamme e sangue dallo schermo. Non è bastato, proprio no! In compenso, almeno in questo la sceneggiatura non ha bucato, il ritmo narrativo è adeguato alla storia e non mi sento di sollevare obiezioni in merito. Discreti i comprimari, bene il villain senz'anima, adeguata la fotografia ed ottimo l'accompagnamento sonoro e le musiche. Un buon film per i palati sanguinolenti, molto meno per chi ambisce ad un "action" di maniera con meno petardi, maggior recitazione ed atmosfera - magari con qualche abile virata al noir cosa impossibile per Fuqua-. Sia come sia, buona visione e saluti a tutti
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shinigami
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sabato 14 febbraio 2015
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azione o fantascienza?
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Film d'azione è un conto...quando un solo uomo riesce ad arrivare a tanto si parla di fantascienza. Aaah quanto era bello Leon...
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amon_ra
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lunedì 9 febbraio 2015
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il ritorno dei giustizieri anni 80!!
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Che dire, se vi piacciono i film d'azione anni 80, non potete perdere questo film...
... Denzel Washington poi è veramenete grandioso.....
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jack3008
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martedì 3 febbraio 2015
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mi aspettavo di meglio
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Sinceramente mi aspettavo di meglio.
La trama è banale. Il solito ex agente della Cia con il passato turbolento e con la vita attuale sedentaria. Poi una prostituta (la solita Moretz che adesso appare ovunque) gli fà scattare quella rabbia e lui inizia a giustiziare la gente che lo merita (non a vendicare, e tra l'altro Equalizer in italiano non significa vendicatore).
Poi vabbè, lui da solo incredibilmente riesce a spazzare via tutta la mafia russa dell'East Coast e uccidere in casa sua un boss mafioso russo. Mah...
La scena finale che lui uccide l'ex agente Spetsnaz con lo sparachiodi è da Mercenari 4.
Pensavo molto meglio.
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Sinceramente mi aspettavo di meglio.
La trama è banale. Il solito ex agente della Cia con il passato turbolento e con la vita attuale sedentaria. Poi una prostituta (la solita Moretz che adesso appare ovunque) gli fà scattare quella rabbia e lui inizia a giustiziare la gente che lo merita (non a vendicare, e tra l'altro Equalizer in italiano non significa vendicatore).
Poi vabbè, lui da solo incredibilmente riesce a spazzare via tutta la mafia russa dell'East Coast e uccidere in casa sua un boss mafioso russo. Mah...
La scena finale che lui uccide l'ex agente Spetsnaz con lo sparachiodi è da Mercenari 4.
Pensavo molto meglio. Ormai anche Denzel Washington è pronto per il prossimo film insieme a Sly.
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sir gient
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lunedì 2 febbraio 2015
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...non si sa mai chi puoi incontrare...
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Lento a partire, tra le manie schizzofrenico-paranoiche dei comportamenti alienati del nostro omino del supermercato, semplice a tratti malinconico ma con un lato oscuro che prende il sopravvento non appena un debole viene aggredito....
Un bel film di azione, discretamente dinamico, ma con tempi comunque lenti, non assilante, non stressante, forse anche perchè non c'è tutto quel fuoco e fiamme tipico di film di azione dove un vendicatore fa piazza pulita dei cattivi....
La storia è semplice, alla fine lo è sempre in film di azione in cui da un lato c'è il bene supremio che trionfa sopra il male vero, che anche questa volta parla con accento russo !!
Da vedere in dvd per passare la serata, magri seduti sul divano, rilassati, con il gatto in braccio.
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Lento a partire, tra le manie schizzofrenico-paranoiche dei comportamenti alienati del nostro omino del supermercato, semplice a tratti malinconico ma con un lato oscuro che prende il sopravvento non appena un debole viene aggredito....
Un bel film di azione, discretamente dinamico, ma con tempi comunque lenti, non assilante, non stressante, forse anche perchè non c'è tutto quel fuoco e fiamme tipico di film di azione dove un vendicatore fa piazza pulita dei cattivi....
La storia è semplice, alla fine lo è sempre in film di azione in cui da un lato c'è il bene supremio che trionfa sopra il male vero, che anche questa volta parla con accento russo !!
Da vedere in dvd per passare la serata, magri seduti sul divano, rilassati, con il gatto in braccio.... tutto sommato non salterete sul divano ma resterete lietamente soddisfatti...un unico dubbio vi assalirà alla fine del film e nei giorni a seguire... "l'ultima volta dopo aver girato a vuoto per un'ora, ho insultato l'omino del brico perchè non sapeva dove erano le punte da ferro del trapano .....speriamo non si ricordi di me".
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liuk!
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mercoledì 14 gennaio 2015
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notevole
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Una pellicola anni '80 veramente ben fatta in chiave moderna. A tratti assomiglia ad un Batman senza costume, a tratti ad un Rambo invecchiato: The Equalizer é un buono molto cattivo, magistralmente interpretato da un invecchiato Denzel Washington, il cui sguardo vale da solo il prezzo del biglietto.
Ottime le musiche in perfetto stile Corvo e le ambientazioni metropolitane. Unico neo un eccesso di sangue e scene violente che potevano forse essere ridotte ad un "non visto".
Nel complesso il lavoro di Fuqua é, a mio parere, eccellente.
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rainbow238
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lunedì 17 novembre 2014
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...e quindi?
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Denzel Washington è un grande attore. Davvero. E i suoi film, solitamente, sono degni della sua bravura.
In questo film Denzel Washington è un "ex agente dei servizi segreti" che ad un certo punto, per non essere stato in grado - come chiunque altro - di prevenire decide di curare. Ed ecco che si trasforma in un correttore... o era un vendicatore? No no, un super eroe! Naaa... forse più l'erede di Chuck Norris!..
<> Presto fatto! Il film è tutto qui, in questa domanda.
Non perché sia un interrogativo che il film lascia aperto - ci prova, bisogna dirlo, con una ripetizione della domanda "chi sei?" che in ultima istanza non viene nemmeno più riproposta perché ci si aspetta che ognuno di noi risponda per conto proprio- non perché sia una questione amletica che necessita di trovare risposta perché lo spettatore possa ritrovare la pace perduta, ma, semplicemente, perché è l'unica cosa su cui, finito il film, si possa articolare un discorso.
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Denzel Washington è un grande attore. Davvero. E i suoi film, solitamente, sono degni della sua bravura.
In questo film Denzel Washington è un "ex agente dei servizi segreti" che ad un certo punto, per non essere stato in grado - come chiunque altro - di prevenire decide di curare. Ed ecco che si trasforma in un correttore... o era un vendicatore? No no, un super eroe! Naaa... forse più l'erede di Chuck Norris!..
<> Presto fatto! Il film è tutto qui, in questa domanda.
Non perché sia un interrogativo che il film lascia aperto - ci prova, bisogna dirlo, con una ripetizione della domanda "chi sei?" che in ultima istanza non viene nemmeno più riproposta perché ci si aspetta che ognuno di noi risponda per conto proprio- non perché sia una questione amletica che necessita di trovare risposta perché lo spettatore possa ritrovare la pace perduta, ma, semplicemente, perché è l'unica cosa su cui, finito il film, si possa articolare un discorso. E' un film insipido, senza capo né coda, senza una ragione, senza una direzione se non quella di arrivare a conclusione -un lieto fine, ovviamente- senza un discorso che valga la pena ricordare, con poche battute perse nell'ombra tra spari e silenzi. E' una successione di scene tetre che dovrebbero evocare il degrado, l'illegalità, l'azione di un uomo invisibile che non si può e non si deve vedere. Certo sprazzi di ciò arrivano, ma a cosa servono? Ci sono fior fior di film e telefilm che trattano di questo molto meglio.
Cosa ci volevi dire, Denzel? Ci saremmo dovuti porre la domanda se lo vogliamo davvero un equalizer nel nostro mondo? Qualcuno che possa risolvere per noi il problema di una giustizia che non funziona, di una società corrotta dai suoi stessi membri, dell'ossessione per il denaro e per la strada più semplice, dell'inermità di fronte alle difficoltà e ai sogni infranti sotto i nostri passi? Ci saremmo dovuti chiedere se possa esistere qualcuno così e se quindi abbia senso attenderlo? Era questo il messaggio? Questo il filo conduttore che per due ore rimane impantanato sotto quintali di fango, sotto le macerie delle potenzialità non sfruttate?
Una vicenda nata per sbaglio, portata avanti all'insegna del più ingenuo surrealismo, dove il narrato e il "narrante" si ritrovano opposti antiteticamente senza bisogno di attendere il finale confronto con il "cattivo" per capire quanto poco di coerente e umano e sensato ci sia nel protagonista.
Un film che in realtà lascia aperto un unico interrogativo... e quindi?
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sev7en
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giovedì 6 novembre 2014
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guerra e pace... made in usa.
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Un investigatore privato, ex agente segreto, decide di rispolverare il suo addestramento nella CIA quando una giovane prostituta viene pestata dai suoi sfruttatori e la sua battaglia personale si trasforma in una vera e propria crociata contro i mali del mondo.
E quanto registrerebbe il nostro encefalogramma al termine di The Equalizer, un film che confidando nel premio Oscar Denzel Washington, ripropone in sala un mix di generi e personaggi-tipo frullati a velocità turbo, ma con la densità di uno yogurt.
La fotografia gioca su tonalità tra il grigio ed il nero per l'intera visione costringendo in piu occasioni ad aguzzare la vista mentre si cerca di capire perché il nostro, tutto d'un tratto, si erige a Giustiziere della notte, a risolutore implacabile e infallibile, a paladino del gentil sesso, come se la guerra di un singolo possa essere di riscatto per l'intero genere umano. Paradossalmente opere dal budget e con aspirazioni più modeste, la serie TV di Chuck Norris, offrono quella visione che qui manca, il fulcro del suo essere ed agire: la sofferenza altrui.
Il walker texano e l’ex agente Robert McCall viaggiano solo stesso treno, poiché le stazioni toccate, quadretto iniziale, dramma, fase "commando" (quando le danno), fase "rambo" (quando le incassano a morte...) e resurrezione con happy ending sono identiche ma almeno Walker mostra uno spaccato di vita, cerca di giustificare il esserci e riesce a farlo nella straordinaria limitazione di una puntata.
Antoine Fuqua invece, focalizza l'attenzione unicamente su Danzel, lasciando nel dimenticatoio tutto il resto e difatti a fine proiezione è impresa ardua ricordarsi più del suo nome. Stupisce, quindi, come dopo Training Day, regista e attore non siano riusciti a ricreare quell’alchimia che li ha resi celebri in tutto il mondo, partorendo un'opera dura da digerire e di certo non da annoverare tra la filmografia dei due.
I dialoghi sono inesistenti, le scene di azione numerose ma Hollywood ci ha mostrato ben altro, la recitazione dei personaggi a contorno monotona, inespressiva e per una quadratura ottimale, il doppiaggio che, probabilmente per la penuria di periodi sensati, assume le forme di una telecronaca sportiva.
Probabilmente tra i peggiori film dell'attore nonché tra quelli sconsigliati da vedere anche con il cervello in stand-by.
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