Tokyo Love Hotel |
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Un film di Ryuichi Hiroki.
Con Sometani Shôta, Atsuko Maeda, Lee Eun-woo, Son Il-kwon, Kaho Minami.
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Titolo originale Sayonara kabukichô.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 135 min.
- Giappone 2014.
- Tucker Film
uscita giovedì 30 giugno 2016.
- VM 14 -
MYMONETRO
Tokyo Love Hotel
valutazione media:
3,08
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una Tokyo poco appasionante.di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
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mercoledì 6 luglio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Prima di iniziare a parlare di questo lavoro sarebbe necessario fare una premessa. Essendo una pellicola orientale che si autodefinisce commedia, la presenza del doppiaggio può influire sul gradimento complessivo. La particolare cadenza della lingua giapponese, il ritmo delle battute, il tono e gli eventuali giochi di parole (che non avrei capito comunque), fanno spesso la differenza in un genere che vive sulla brillantezza. Potrebbe essere utile, quindi, una seconda visione sottotitolata per capire l'effettivo livello del film. Solo che non ho nessuna intenzione di affrontarla. Si, perché il lavoro di Ryuichi mi ha annoiato a morte. Le storie intrecciate che compongono la trama fragile sono poco interessanti e vengono introdotte male. Gli sceneggiatori, infatti, hanno scelto di far raccontare le vicende pregresse ai loro protagonisti inserendo dei monologhi del tutto innaturali all'interno dei dialoghi. Il regista, consapevole di come questo espediente rischiasse di far scivolare via l'empatia tra i personaggi e lo spettatore, ha tentato di risolvere attraverso l'utilizzo di scene dall'alto carico di emotività. Il problema è che spesso queste sequenze risultano troppo lunghe e, dopo un approccio funzionante, perdono la loro carica e si limitano a offrire mera contemplazione. Nel complesso non si ride mai, ne con i dialoghi (ma qui la mediazione del doppiaggio probabilmente fa i suoi danni), ne con le poche scene simil-comiche dall'anima infantile che compaiono sullo schermo. Vero è che ci troviamo di fronte a un tipo di cinema al quale non siamo abituati. Però non è il primo film orientale che vedo, e un lavoro così sterile ancora non mi era capitato tra le mani. Il vero problema di Tokyo Love Hotel è quello di non offrire un intreccio di storie che possano davvero avvincere e di non essere in grado di trasformarle, attraverso la commedia, in qualcosa con cui legare. Forse si tratta di una pellicola strettamente legata a sensazioni e sentimenti provenienti dalla sua terra d'origine. Fatto sta che non mi è piaciuto per niente.
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