renato volpone
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sabato 2 marzo 2013
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mondi che si toccano
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Metafora di un mondo reale che vede contrapposti ricchi e poveri, questo film vede uno scenario immaginario dove due mondi si guardano, uno dall’alto e l’altro dal basso, con la forza di gravità contrapposta. I due mondi si inquinano perché quello di sopra sfrutta gli abitanti di quello di sotto, ne trae ricchezza e abbondanza scaricandoci sopra una pioggia di fango. Adam e Eden si incontrano da bambini, lei di sopra e lui di sotto, e si innamorano, contrastati dai guardiani di frontiera che li separeranno in un attacco violento e punitivo. In una seria di rocambolesche incursioni nel mondo di sopra Adam ritroverà la sua bella e il suo amore, ma dovrà riconquistarla.
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Metafora di un mondo reale che vede contrapposti ricchi e poveri, questo film vede uno scenario immaginario dove due mondi si guardano, uno dall’alto e l’altro dal basso, con la forza di gravità contrapposta. I due mondi si inquinano perché quello di sopra sfrutta gli abitanti di quello di sotto, ne trae ricchezza e abbondanza scaricandoci sopra una pioggia di fango. Adam e Eden si incontrano da bambini, lei di sopra e lui di sotto, e si innamorano, contrastati dai guardiani di frontiera che li separeranno in un attacco violento e punitivo. In una seria di rocambolesche incursioni nel mondo di sopra Adam ritroverà la sua bella e il suo amore, ma dovrà riconquistarla. Il film è originale nella sceneggiatura e nella costruzione delle immagini, un mondo grigio anticato, ma piacevole e accogliente, anche se non tutta la sequenza di eventi ha una coordinazione logica e lo stesso vale per i tempi e le distanze. A parte alcuni momenti leggermente noiosi il film, comunque, scorre e riesce a convincere, proponendo nel finale un possibile sequel. Senza infamia e senza lode.
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rfmcenci
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venerdì 3 maggio 2013
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recensione: upside down
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La trama cavalca un’onda troppo facile, il parallelismo tra questa ed avvenimenti di attualità e storia è immediato se non precedente alla visione del film: “due popoli vicini separati, uno ricco ed uno povero, uno sfrutta l’altro per arricchirsi, l’uno odia l’altro“. Viene in mente Berlino Est ed Ovest, israeliani e palestinesi, guerre di secessione, Boston Tea Party… Guardando il film sotto questo punto di vista l'impressione è che il regista Solanas abbia voluto produrre un mix di storie realmente accadute per mettere in scena una trama che fosse comune a tutti, nella quale ognuno potesse vedere l'avvenimento che sente più vicino alla propria condizione.
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La trama cavalca un’onda troppo facile, il parallelismo tra questa ed avvenimenti di attualità e storia è immediato se non precedente alla visione del film: “due popoli vicini separati, uno ricco ed uno povero, uno sfrutta l’altro per arricchirsi, l’uno odia l’altro“. Viene in mente Berlino Est ed Ovest, israeliani e palestinesi, guerre di secessione, Boston Tea Party… Guardando il film sotto questo punto di vista l'impressione è che il regista Solanas abbia voluto produrre un mix di storie realmente accadute per mettere in scena una trama che fosse comune a tutti, nella quale ognuno potesse vedere l'avvenimento che sente più vicino alla propria condizione. Idea originale e mai banale.
Resa
La regia divide i due mondi con la luce nelle inquadrature. Il mondo-di-sotto ha tinte scure che si avvicinano al bianco e nero per simboleggiare l’arretratezza da terzo mondo, i colori sono freddi e nella maggior parte delle inquadrature all’esterno, se non è notte, piove. I cittadini sono sporchi, si trascinano a piedi o in bicicletta ed alzando gli occhi provano un misto di invidia e rabbia. La città è abbandonata da Dio, tombini e cartelli stradali divelti, poche macchine arrugginite ai lati delle strade e quando sono in movimento sono foriere di brutte notizie essendo strettamente legate al concetto di benzina, quindi denaro, quindi mondo-di-sopra. Nel mondo-di-sopra i cittadini sono ben vestiti e la metropoli è in perenne movimento, c’è musica, la luce non manca mai ed essa è la caratteristica principale di questo mondo: tanti colori e tanta luce.
Giudizio
Una trama che accompagna la resa sullo schermo in un climax ascendente, dalla tristezza iniziale del protagonista e dal grigiume delle prime inquadrature si giunge all'innamoramento ed alla riscoperta dei colori e della luce. Non brillano né i dialoghi né le caratterizzazioni dei personaggi ed i colpi di scena sono ridotti quasi a zero. Quest'ultimo aspetto non fa del film quello che meriterebbe un'idea così originale.
Voto: ciononostante 7
Riccardo Cenci
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ultimoboyscout
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giovedì 9 maggio 2013
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romeo e giulietta a testa in giù.
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Cosa succederebbe se...questa è la regola base del fantasy, la domanda da porsi assolutamente e trarne le più assurde risposte e conseguenze. Cosa succederebbe, dunque, se sopra il nostro mondo ne esistesse un altro capovolto? E se fossero vietati i contatti tra gli abitanti e che il mondo sopra fosse tremendamente ricco e quello sotto incredibilmente povero (metafora chiara?)? Se ciò vi è chiaro pensate a un eroe di laggiù, che in barba a tutti, si innamora di una principessa di lassù: riuscirà l'amore a a sconfiggere ogni legge, anche quelle della fisica? Questa è la storia dei nuovi Romeo e Giulietta in chiave fantasy, insolita e stuzzicante, diretta dall'argentino Solanas, già premiato a Cannes, che si fregia di effetti visivi stupendi e delle scenografie di Alex McDowell, fine "creatore di mondi".
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Cosa succederebbe se...questa è la regola base del fantasy, la domanda da porsi assolutamente e trarne le più assurde risposte e conseguenze. Cosa succederebbe, dunque, se sopra il nostro mondo ne esistesse un altro capovolto? E se fossero vietati i contatti tra gli abitanti e che il mondo sopra fosse tremendamente ricco e quello sotto incredibilmente povero (metafora chiara?)? Se ciò vi è chiaro pensate a un eroe di laggiù, che in barba a tutti, si innamora di una principessa di lassù: riuscirà l'amore a a sconfiggere ogni legge, anche quelle della fisica? Questa è la storia dei nuovi Romeo e Giulietta in chiave fantasy, insolita e stuzzicante, diretta dall'argentino Solanas, già premiato a Cannes, che si fregia di effetti visivi stupendi e delle scenografie di Alex McDowell, fine "creatore di mondi". Storia d'amore classica ed elementare, una storiella forse, con tanto di rivoluzione semplificata, una favola progressista meramente giocata sul sotto/sopra e viceversa che appena passato l'effetto sorpresa, scenografia ed effetti, lascia spazio soprattutto alla noia di una trama prevedibile che procede su binari sicuri ma scontati. E' un mix di sentimenti e fantascienza sullo sfondo di tetri universi paralleli, un'idea di sicuro appeal che l'esordiente Juan Diego Solanas, figlio del grande Fernando, non sfruta appieno, giocando troppo sulla sfida alla gravità e sul fatto che l'amore non ha confini e può rovesciare lo sguardo sul mondo, superando ostacoli, barriere, pregiudizi, differenze e paure. Il film omaggia e cita alcuni classici della moderna fantascienza con rimandi chiari a "Gattaca" e "The island" e la tragedia Shakespeariana, non convince del tutto ma la pellicola, nonostante i difetti, gira giusta anche se qualche accelerata nei momenti chiave manca.
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alessio c.
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domenica 3 marzo 2013
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un romeo & giulietta dei nostri tempi
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"Upside Down", non si capisce perché, si sa benissimo essere un filmetto con poche pretese ma allo stesso tempo non si riesce a farlo passare senza voler soddisfare quella curiosità che il trailer innesta nella mente (un vero Inception). Alla fine si sa perfettamente come andrà la trama (la bella & lo sfigato, il giusto & sbagliato, la ricchezza & la miseria), eppure c'è un qualcosa che spinge a voler comprare il biglietto: diciamocela tutta, senza l'idea della doppia gravità nessuno sarebbe andato a vederlo (a ragione tra l'altro) e, per carità, seppur lentamente, il film scorre......nonostante i protagonisti (fortunatamente T.
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"Upside Down", non si capisce perché, si sa benissimo essere un filmetto con poche pretese ma allo stesso tempo non si riesce a farlo passare senza voler soddisfare quella curiosità che il trailer innesta nella mente (un vero Inception). Alla fine si sa perfettamente come andrà la trama (la bella & lo sfigato, il giusto & sbagliato, la ricchezza & la miseria), eppure c'è un qualcosa che spinge a voler comprare il biglietto: diciamocela tutta, senza l'idea della doppia gravità nessuno sarebbe andato a vederlo (a ragione tra l'altro) e, per carità, seppur lentamente, il film scorre......nonostante i protagonisti (fortunatamente T. Spall riesce a mettere più di una pezza alle performance del duo Dunst / Sturgess) ! . Ma quel che intriga è il comparto visivo della pellicola, è voler scoprire come viene gestita l'idea......ovviamente lasciate perdere ogni minima considerazione sulla fisica dei due mondi (pena il dover ammettere che tutto è stato fatto "tornare" a favor di trama) ma va bene cosi, godetevi il film senza troppe domande. Alcune idee sono veramente carine, altre delle vere vaccate ma assicuro che una sola scena (che ovviamente non svelo) vale tutto il film (sempre a patto di non porsi quesiti "fisici"! ).
Ciò che alla fine si ottiene è un "prodotto appena corretto", utile e funzionale a due ore (scarse) di svago in compagnia di amici e pop corn. Se siete curiosi, vedetelo al cinema; se volete aspettare l'home video....lasciatelo sullo scaffale.
Purtroppo, nonostante il ruolo forte della scenografia, alcuni fondali eccessivamente affrettati e approssimativi lasciano un amaro che tranquillamente poteva essere evitato.
Da dimenticare il duo Dunst/Sturgess.
Da benedire Timothy Spall.
Da assassinare il parrucchiere/acconciatore di Jim Sturgess.
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kjooow
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giovedì 28 febbraio 2013
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meh.
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Visto questa sera: buone le premesse e l'idea, ma è un po' troppo "sbrigativo".
Tralasciando la tecnicissima intro, che se ti passa davanti il solito ritardatario ti fa capire metà film, è un film passabile, ma a tratti un po' lento e a tratti salta completamente delle parti.
Devi intuire diverse cose che non vengono spiegate bene e non soffermarti troppo sui dettagli lasciando correre diversi fatti ed alcuni blooper.
Buone le ambientazioni, sempre abbastanza convincenti (entrando nell'ottica dell' "è possibile") e di impatto, ma sinceramente c'è troppa post-produzione, troppo HDR, bloom, sfocature... sembra puntare ad un pubblico più "superficiale", che si lascia abbagliare da qualche effetto esagerato.
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Visto questa sera: buone le premesse e l'idea, ma è un po' troppo "sbrigativo".
Tralasciando la tecnicissima intro, che se ti passa davanti il solito ritardatario ti fa capire metà film, è un film passabile, ma a tratti un po' lento e a tratti salta completamente delle parti.
Devi intuire diverse cose che non vengono spiegate bene e non soffermarti troppo sui dettagli lasciando correre diversi fatti ed alcuni blooper.
Buone le ambientazioni, sempre abbastanza convincenti (entrando nell'ottica dell' "è possibile") e di impatto, ma sinceramente c'è troppa post-produzione, troppo HDR, bloom, sfocature... sembra puntare ad un pubblico più "superficiale", che si lascia abbagliare da qualche effetto esagerato.
Ultima nota: Jim Sturgess sembra molto, troppo, più giovane di Kirsten Dunst, quasi a stonare.
Sicuramente non mi comprerò il bluray e non sento la necessità di rivederlo a breve.
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[+] 2 parole sull'età
(di sorella luna)
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