gattoquatto
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sabato 16 ottobre 2021
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incantevole
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Un film che ti cattura per tutta la sua durata. Una premessa interessante con un'incursione nelle abitudini sociali di una metropoli indiana seguita da una curiosa commedia sentimentale. Bellissima la fotografia.
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dario
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sabato 27 febbraio 2016
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minimalista
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E' un piccolo film girato con molta grazie e sensibilità. Lo sguardo sulla vita ordinaria è arricchito da sottili rimpianti esistenziali inspiegabili, cioè molto profondi. Regia sobria e così la recitazione.
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enzo70
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domenica 21 settembre 2014
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i sapori dell'india in tre storie
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L’India cresce e lo fa anche nel cinema. E in questo caso non si tratta del cinema di Bollywood, migliaia di pellicole destinate a far girare il registratore di cassa del cinema indiano in una nuova dimensione del sentimento cui si ispiravano le telenovelas; no, lunchbox entra nella scia del cinema internazionale, quello che piace ai cinefili, spesso con la puzza sotto al naso, ma pronti a ispirare forte i sapori che promanano dal lunchbox che Ila prepara tutti i giorni per il marito. Ma la delizia del palato fa solo da sfondo a tre storie che si incrociano, quella di Ila, donna tradita alla ricerca di un’identità, Saajan, cui la perdita della moglie pesa come un macigno, ed un ragazzo alla ricerca di un’affermazione sociale.
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L’India cresce e lo fa anche nel cinema. E in questo caso non si tratta del cinema di Bollywood, migliaia di pellicole destinate a far girare il registratore di cassa del cinema indiano in una nuova dimensione del sentimento cui si ispiravano le telenovelas; no, lunchbox entra nella scia del cinema internazionale, quello che piace ai cinefili, spesso con la puzza sotto al naso, ma pronti a ispirare forte i sapori che promanano dal lunchbox che Ila prepara tutti i giorni per il marito. Ma la delizia del palato fa solo da sfondo a tre storie che si incrociano, quella di Ila, donna tradita alla ricerca di un’identità, Saajan, cui la perdita della moglie pesa come un macigno, ed un ragazzo alla ricerca di un’affermazione sociale. Ma Lunch box sorprende per la sua capacità di rimanere un film semplice, strizzando forse al miglior cinema europeo, ma senza perdere mai quel tocco di India che lo rende un prodotto particolare; ma non un capolavoro, per carità.
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alexander 1986
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domenica 8 giugno 2014
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il treno sbagliato e la stazione giusta
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Mumbai, India. Ila è la giovane moglie di un marito un po' distante, al quale prepara ogni giorno il pranzo di lavoro. Da quelle parti funziona un sistema di consegna dei 'lunchbox' mediante fattorini. Un disguido fa recapitare le pietanze di Ila a Sajaan (Irrfan Khan), contabile dalla vita solitaria e malinconica. Tra i due comincia così, un po' per gioco, un curiosissimo rapporto a distanza che si rivelerà capace di abbattere ogni barriera fisica e sociale; e da cui, seppure in modi diversi, entrambi sapranno cogliere l'occasione per una rinascita interiore.
La trama può sembrare simile a quella di molte commedie sentimentali nostrane, ma la sostanza è ben diversa. 'Lunchbox' parla una lingua che oggi, nell'epoca della frenesia internettiana, non esiste più e tuttavia è l'unica comprensibile a certi cuori.
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Mumbai, India. Ila è la giovane moglie di un marito un po' distante, al quale prepara ogni giorno il pranzo di lavoro. Da quelle parti funziona un sistema di consegna dei 'lunchbox' mediante fattorini. Un disguido fa recapitare le pietanze di Ila a Sajaan (Irrfan Khan), contabile dalla vita solitaria e malinconica. Tra i due comincia così, un po' per gioco, un curiosissimo rapporto a distanza che si rivelerà capace di abbattere ogni barriera fisica e sociale; e da cui, seppure in modi diversi, entrambi sapranno cogliere l'occasione per una rinascita interiore.
La trama può sembrare simile a quella di molte commedie sentimentali nostrane, ma la sostanza è ben diversa. 'Lunchbox' parla una lingua che oggi, nell'epoca della frenesia internettiana, non esiste più e tuttavia è l'unica comprensibile a certi cuori. Misteri alla Voyager sottendono alla sua mancata candidatura nella rosa dei migliori film stranieri negli scorsi Oscar.
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simone magli
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venerdì 4 aprile 2014
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molto interessante
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Una storia originale che racconta di come, attraverso un rapporto epistolare, due solitudini (una giovane donna non amata e tradita dal marito e un vedovo abitudinario che sta per andare in pensione) ritrovino la voglia di vivere e sognare. E' un'esperienza che li porta a guardarsi nel profondo e a fare delle scelte: "A volte i treni sbagliati, portano alle stazioni giuste".
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rampante
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lunedì 24 marzo 2014
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una giovane moglie
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una storia d'amore epistolare, delicata e segreta, nata per caso, meglio per un equivoco, tra due persone abitanti in quartieri lontanissimi che non si sarebbero mai conosciuti se il pranzo inviato non fosse finito sul tavolo di uno sconosciuto, Saajan un solitario ed attempato impiegato modello vicino alla pensione
nella sterminata metropoli di Mumbai il sistema di consegna pranzi ai lavoratori funziona perfettamente, il lunchbox è un sistema di consegna a domicilio in uso dal 1890, Per errore lo scaldavivande di Ila, giovane moglie bravissima in cucina che spera con le sue ricette di dare un po' di sapore al suo matrimonio non è recapitato alla persona giusta ed il marito non si accorge di
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una storia d'amore epistolare, delicata e segreta, nata per caso, meglio per un equivoco, tra due persone abitanti in quartieri lontanissimi che non si sarebbero mai conosciuti se il pranzo inviato non fosse finito sul tavolo di uno sconosciuto, Saajan un solitario ed attempato impiegato modello vicino alla pensione
nella sterminata metropoli di Mumbai il sistema di consegna pranzi ai lavoratori funziona perfettamente, il lunchbox è un sistema di consegna a domicilio in uso dal 1890, Per errore lo scaldavivande di Ila, giovane moglie bravissima in cucina che spera con le sue ricette di dare un po' di sapore al suo matrimonio non è recapitato alla persona giusta ed il marito non si accorge di ricevere cibo preparato da un'altra donna
l'errore di smistamento dei "portapranzo" mette in contatto la giovane inquieta casalinga Ila, che comincia a mandare biglietti dentro il pasto e Saajan, il burbero impiegato che risponde, nello scriversi tra i due nasce una delicata e segreta storia d'amore
Uno scaldavivande galeotto crea tra Ila e Saajan un risveglio personale, una storia destinata a finire sul nascere ma Ila intuisce che è il momento di cambiare vita
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maurizio braccialarghe
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venerdì 24 gennaio 2014
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vorrei andare a bombei
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Raramente una commedia può' raggiungere con semplicità coinvolgimenti così profondi e raffinati.
In una caotica India si sviluppa un incontro discreto tra una donna ed un uomo che pur non conoscendosi hanno rare sintonie.
Ciascuno all'interno di una vita subita, del passare del tempo ripetitivo ed anonimo, sviluppa un risveglio di interesse e partecipazione inattesa.
Il film e' un inno a come la vita possa mutare a seconda delle emozioni che possono scaturire da una relazione.
Per altro in questa situazione completamente anonima.
Interpretato magistralmente dai due attori principali questa bella pellicola e' destinata ad una breve vita nelle sale cinematografiche, presto sarà difficile poterla vedere, per questo mi auguro che ancora tante persone anche leggendo queste mie righe possano cercare di non perderla.
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Raramente una commedia può' raggiungere con semplicità coinvolgimenti così profondi e raffinati.
In una caotica India si sviluppa un incontro discreto tra una donna ed un uomo che pur non conoscendosi hanno rare sintonie.
Ciascuno all'interno di una vita subita, del passare del tempo ripetitivo ed anonimo, sviluppa un risveglio di interesse e partecipazione inattesa.
Il film e' un inno a come la vita possa mutare a seconda delle emozioni che possono scaturire da una relazione.
Per altro in questa situazione completamente anonima.
Interpretato magistralmente dai due attori principali questa bella pellicola e' destinata ad una breve vita nelle sale cinematografiche, presto sarà difficile poterla vedere, per questo mi auguro che ancora tante persone anche leggendo queste mie righe possano cercare di non perderla.
Sarebbe proprio un peccato.
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robynieri
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giovedì 23 gennaio 2014
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il cinema come dovrebbe essere fatto
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Contesto originale, sceneggiatirua avvincente, ottimi attori, bella fotografia, emozioni e sentimenti contrastanti, ci sono tutti gli ingredienti per un ottimo film (per due persone)
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catcarlo
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giovedì 16 gennaio 2014
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lunchbox
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Nato come documentario sull’organizzazione dei pasti per i lavoratori in India, il primo lungometraggio di Ritesh Batra si è sviluppato in una sorta di film epistolare che il regista, malgrado l’apparente esilità del soggetto, realizza come una commedia dolceamara sulle difficoltà della vita e sulle inattese possibilità che la stessa offre, come il treno sbagliato che può portare alla stazione giusta. Non è un caso, allora, che il film si apra e si chiuda sull’intenso traffico ferroviario di Mumbai: su uno dei convogli, stipato all’inverosimile, viaggia tutti i giorni Saajan (meglio conosciuto come ‘il signor Fernandes’), un uomo ormai alle soglie della pensione che la morte della moglie ha indurito fino ai limiti della misantropia.
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Nato come documentario sull’organizzazione dei pasti per i lavoratori in India, il primo lungometraggio di Ritesh Batra si è sviluppato in una sorta di film epistolare che il regista, malgrado l’apparente esilità del soggetto, realizza come una commedia dolceamara sulle difficoltà della vita e sulle inattese possibilità che la stessa offre, come il treno sbagliato che può portare alla stazione giusta. Non è un caso, allora, che il film si apra e si chiuda sull’intenso traffico ferroviario di Mumbai: su uno dei convogli, stipato all’inverosimile, viaggia tutti i giorni Saajan (meglio conosciuto come ‘il signor Fernandes’), un uomo ormai alle soglie della pensione che la morte della moglie ha indurito fino ai limiti della misantropia. Un giorno, nella sua lunchbox (versione assai elaborata della schiscetta e fatta di tanti contenitori impilati) trova una sorpresa: l’impeccabile organizzazione, studiata in tutto il mondo, che si incarica di recuperare i pranzi nelle case o nelle tavole calde e poi consegnarle nei luoghi di lavoro, sbaglia e gli recapita il pranzo che Ila ha fatto con tutto il suo amore per cercare di recuperare l’attenzione del marito Rajeev. Quando la donna si accorge dell’errore, continua comunque a preparare il pasto, onorata dal fatto che lo sconosciuto destinatario faccia ogni volta piazza pulita: aggiunge però un biglietto, al quale dapprima Saajan risponde burbero, ma che sarà l’inizio di una corrispondenza sempre più approfondita e personale. Ne nasce una relazione a una distanza che Ila (addolorata per la morte del padre e per il tradimento del marito) sarebbe anche disposta ad annullare, sfidando le convenzioni sociali che vedono la donna sottomessa – si veda la figura della madre - ma Saajan non riesce a dimostrare lo stesso coraggio: il finale resta così sospeso su una nota a metà fra la tristezza e la speranza. Tutto il film è ovviamente ritmato dall’andirivieni della scatola del pranzo e dalla lettura delle missive che i due protagonisti si scambiano, ma Batra (assieme all’altro sceneggiatore Rutvik Oza) pare saper bene che c’è il rischio della stucchevolezza e, allora, intreccia a quello principale altri motivi che contribuiscono a variare lo spartito e, spesso, ad alleggerire l’atmosfera. La zia di Ila, signora Desphande, abita al piano di sopra ed è prodiga di consigli sulla cucina e sulla vita comunicando con la nipote per mezzo di un cestino che fa scendere dalla finestra (di Bharati Achrekar si sente solo la voce); Shaikh, nei suoi panni il bravo Nawazuddin Siddiqui, è il collega che dovrà sostituire Saajan, un giovane incasinato e cacciapalle ma anche inguaribile ottimista, la cui vitalità, unendosi ai messaggi di Ila, scuote il protagonista che, lentamente e almeno in parte, si apre agli altri. Il film prende origine da una produzione indipendente da Bollywood, e poi è stato realizzato con la collaborazione europea e statunitense (la lista di coproduttori e produttori esecutivi è lunghissima): la lontananza dagli studios fa sì che la storia sia immersa in un’India ritratta in modo nettamente naturalistico e con una notevole attenzione al dettaglio (si pensi solo agli ambienti o ai disagi della vita pendolare), controbilanciando con la constatazione della realtà quotidiana quel tocco di favolistico che proviene dall’assunto iniziale. Su questo sfondo, Batra segue i suoi personaggi con affetto e attenzione, caratterizzandoli con pochi tratti - Ila che, in lavanderia, cerca il marito nell’odore delle sue camicie; Saajan che guarda con invidia la famiglia dei vicini - e stringendo nei primi piani solo quando serve: in questo è aiutato dalla bella prova dei due attori che interpretano i ruoli principali, il veterano Irfan Kahn, che si invecchia per diventare il signor Fernandes, e la bella e giovane Nimrat Kaur (che non si capisce come possa venir trascurata dal marito). Non sorprende allora che il film sia stato molto apprezzato alla ‘Settimana della critica’ di Cannes, dove è stato premiato dal pubblico: peccato solo che l’uscita in sala in Italia sia avvenuta alla chetichella.
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vanessa zarastro
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domenica 29 dicembre 2013
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caro compagno di matita…
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L’idea divertente dell’equivoco nello scambio dei lunch-boxes diventa il fulcro di sentimenti seri quando si confrontano le solitudini nell’affollata metropoli indiana…<ho passato metà della mia vita in piedi sui treni e sugli autobus > scrive lui nei bigliettini furtivi che i protagonisti si scambiano. Lei è una bella e giovane donna trascurata dal marito - forse anche tradita - che introduce molta della sua affettività nella preparazione dei cibi. Così giorno dopo giorno, poco a poco – è filmato con dei tempi molto lenti - le solitudini s’incontrano, si narrano, si raccontano per scritto cose fondamentali o anche irrilevanti; lui scrive…<ho guardato le vecchie serie TV per tutta la notte>) che forse non diremmo mai né al nostro coniuge e neanche a un nostro collega.
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L’idea divertente dell’equivoco nello scambio dei lunch-boxes diventa il fulcro di sentimenti seri quando si confrontano le solitudini nell’affollata metropoli indiana…<ho passato metà della mia vita in piedi sui treni e sugli autobus > scrive lui nei bigliettini furtivi che i protagonisti si scambiano. Lei è una bella e giovane donna trascurata dal marito - forse anche tradita - che introduce molta della sua affettività nella preparazione dei cibi. Così giorno dopo giorno, poco a poco – è filmato con dei tempi molto lenti - le solitudini s’incontrano, si narrano, si raccontano per scritto cose fondamentali o anche irrilevanti; lui scrive…<ho guardato le vecchie serie TV per tutta la notte>) che forse non diremmo mai né al nostro coniuge e neanche a un nostro collega. Un film garbato ma, a mio avviso, triste perché il sogno rimane imprigionato e subordinato all’accettazione della dura realtà; ad esempio il protagonista maschile fugge non ha neanche il coraggio di affrontare il problema della differenza di età, né lei quello del tradimento del marito. Per un attimo il desiderio di evasione porta a sentimenti garbati ma rimane tutto fermo così.
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