Estate, periferia di Buenos Aires,oggi.
Eugenio, giovane scrittore di buona famiglia, alloggia nella casa degli zii per la stagione. Trascorre le sue giornate nella tipica solitudine dell'artista eclettico, ora davanti allo schermo del portatile, faccia a faccia con il suo nuovo romanzo, ora sospeso nell'ozio da giovane ricco, tra bagni nella piscina del giardino e schizzi al carboncino. Martin, povero, orfano, senza un lavoro né un posto dove dormire, arriva in zona dall'Uruguay, rimasto senza famiglia e spogliato della seppur esigua eredità familiare. Parcheggia le sue cose in un riparo di fortuna, tra frasche e boscaglia, e va in cerca di un impiego per quei due mesi che lo separano dalla partenza per la capitale, dove una sistemazione, pare, gli sia stata promessa.
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Estate, periferia di Buenos Aires,oggi.
Eugenio, giovane scrittore di buona famiglia, alloggia nella casa degli zii per la stagione. Trascorre le sue giornate nella tipica solitudine dell'artista eclettico, ora davanti allo schermo del portatile, faccia a faccia con il suo nuovo romanzo, ora sospeso nell'ozio da giovane ricco, tra bagni nella piscina del giardino e schizzi al carboncino. Martin, povero, orfano, senza un lavoro né un posto dove dormire, arriva in zona dall'Uruguay, rimasto senza famiglia e spogliato della seppur esigua eredità familiare. Parcheggia le sue cose in un riparo di fortuna, tra frasche e boscaglia, e va in cerca di un impiego per quei due mesi che lo separano dalla partenza per la capitale, dove una sistemazione, pare, gli sia stata promessa. Ecco l'incontro: Martin, Eugenio, l'offerta del lavoro, lo stesso tetto, la complicità,i ricordi. Basta un gioco di sguardi per dare il via un copione originale, brillante, fatto soprattutto di silenzi,di non-detto, di atmosferiche ellissi e rimandi temporali, ma anche di sorrisi e inquadrature raffinate, che tengono in piedi trama e senso. Berger non spiega, allude; non dice, disegna; non esclama, bisbiglia. I sentimenti vincono: un affetto fraterno, solidale, che parte dal passato ( i due ragazzi si conoscono dall'infanzia; Eugenio ha condiviso tempo piacevole con il suo piccolo amico, "il russo", che abitava con la madre proprio lì vicino) e si trasforma in qualcosa di speciale, che non può essere fermato. E' attrazione reciproca, è affinità naturale, è amore. Un cinema argentino che non ha bisogno di gridare per raccontare un sentimento autentico e che scavalca l'etichetta di genere nel regalare al pubblico una delle tante possibilità dell'amore.
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