francysig
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giovedì 21 novembre 2013
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cluzet torna più in forma che mai
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Lo avevamo visto tetraplegico in Quasi amici. Adesso è Yann, un grintoso sessantenne alle prese con la Vendée Globe, la più famosa regata in solitario intorno al mondo. François Cluzet torna ad emozionarci con una storia avvincente, immersa in mare aperto. Per la prima parte del film lo spettatore partecipa alle difficoltà che questa gara comporta, sostenendo il protagonista in ogni imprevisto. Tra le note del diario di bordo, con cui sono scandite le scene del film, appare però una sorpresa che può compromettere il risultato della competizione: durante una sosta alle Canarie, un ragazzo si intrufola nella barca di Yann. Da un'esperienza in solitario a una regata da affrontare in coppia.
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Lo avevamo visto tetraplegico in Quasi amici. Adesso è Yann, un grintoso sessantenne alle prese con la Vendée Globe, la più famosa regata in solitario intorno al mondo. François Cluzet torna ad emozionarci con una storia avvincente, immersa in mare aperto. Per la prima parte del film lo spettatore partecipa alle difficoltà che questa gara comporta, sostenendo il protagonista in ogni imprevisto. Tra le note del diario di bordo, con cui sono scandite le scene del film, appare però una sorpresa che può compromettere il risultato della competizione: durante una sosta alle Canarie, un ragazzo si intrufola nella barca di Yann. Da un'esperienza in solitario a una regata da affrontare in coppia. Un film ben riuscito, da vedere.
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giusen
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giovedì 21 novembre 2013
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emozioni in mezzo all'oceano
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Per chi è appassionato di barca a vela, In solitario è un film da non perdere. Due ore immersi nell'oceano, con emozioni che soltanto una competizione immersa nelle intemperie della natura può dare. È facile immedesimarsi con Yann (François Cluzet), perché anche lui per la prima volta si confronta in una situazione così difficile come una regata in solitario. Come recentemente è stato per Gravity, è inutile spiegare il significato intrinseco che c'è dietro queste straordinarie circostanze. Al di fuori del quotidiano, il protagonista è obbligato a fare i conti con le proprie paure. Immancabile anche il confronto con “l'altro”, una persona estranea, in tutto opposta a Yann.
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Per chi è appassionato di barca a vela, In solitario è un film da non perdere. Due ore immersi nell'oceano, con emozioni che soltanto una competizione immersa nelle intemperie della natura può dare. È facile immedesimarsi con Yann (François Cluzet), perché anche lui per la prima volta si confronta in una situazione così difficile come una regata in solitario. Come recentemente è stato per Gravity, è inutile spiegare il significato intrinseco che c'è dietro queste straordinarie circostanze. Al di fuori del quotidiano, il protagonista è obbligato a fare i conti con le proprie paure. Immancabile anche il confronto con “l'altro”, una persona estranea, in tutto opposta a Yann. Mano (Samy Seghir) è un ragazzo che si nasconde nella sua barca col tentativo di approdare in Francia. Una ricerca interiore a tutto campo dunque, anche nel finale.
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alisubi85
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giovedì 21 novembre 2013
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il ritorno di cluzet
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Dopo il clamoroso successo di Quasi Amici, Francois Cluzet torna al cinema con In Solitario. Yann Kermadec (Cluzet) è un sessantenne benestante che non è disposto ad accettare l'inesorabile scorrere del tempo. Decide così di realizzare un sogno nel cassetto: partecipare alla Vendée Globe, la più famosa delle regate a vela intorno al mondo in solitario. Concentrato e determinato a vincere, la gara diventa per Yann un confronto con la propria vita. E la vita si sa, sorprende. A bordo, si scopre la presenza di un giovane passeggero. Il "clandestino" è un ragazzo, giovane ma molto deciso e schietto, col sogno del pallone e una malattia da curare.
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Dopo il clamoroso successo di Quasi Amici, Francois Cluzet torna al cinema con In Solitario. Yann Kermadec (Cluzet) è un sessantenne benestante che non è disposto ad accettare l'inesorabile scorrere del tempo. Decide così di realizzare un sogno nel cassetto: partecipare alla Vendée Globe, la più famosa delle regate a vela intorno al mondo in solitario. Concentrato e determinato a vincere, la gara diventa per Yann un confronto con la propria vita. E la vita si sa, sorprende. A bordo, si scopre la presenza di un giovane passeggero. Il "clandestino" è un ragazzo, giovane ma molto deciso e schietto, col sogno del pallone e una malattia da curare. Per vincere la sua di battaglia, deve arrivare in Francia. Per quanto sia girato in mare aperto, nelle distese sconfinate dell'oceano, In solitario è un film intimo e introverso che sonda l’animo umano per raccontarne gli angoli più nascosti, quelli impenetrabili e angusti come gli spazi di una barca a vela. "In solitario" è una sorta di diario di bordo e non mancano momenti concitati ad arricchire il racconto di questa amicizia sospesa tra cielo e mare. Lo stile asciutto e diretto del regista Offenstein (qui alla sua prima opera) fa il resto, riuscendo a creare l’empatia necessaria a rendere questo film uno di quelli che difficilmente si dimenticano.
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stylissimo
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giovedì 21 novembre 2013
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dopo quasi amici, nuova ottima prova per cluzet
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Ogni appassionato di vela amerà questo film per la sua capacità di trasporre sul grande schermo tutte le difficoltà e le emozioni della navigazione su barca a vela, il tutto rappresentato in modo eccellente da un punto di vista tecnico.
Si aggiunge una storia commovente e toccante e la bravura di un attore come Francois Cluzet che, dai tempi di Quasi Amici, è senza ombra di dubbio uno dei migliori attori del panorama europeo.
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