cenox
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sabato 30 marzo 2013
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zero originalità / nessuna novità
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Se non si fosse mai visto un film horror con oggetto le possessioni demoniache, si potrebbe affermare che questo è davvero un bel film, ma siccome di film come questo ne hanno fatti davvero tanti, il film è solo poco più che sufficiente. E' proprio l'originalità la pecca del film: la storia (vera.....lasciamo perdere, ormai non c'è più un horror che sia inventato, ci mancava solo la scritta aggiuntiva: il Vaticano non ha approvato il film!) racconta di una coppia di genitori divorziati da poco, e del loro rapporto con le loro due figlie. Proprio la più piccola, ad un mercatino dell'usato decide di comprare un scatola di legno intarsiata che sarà l'inizio delle sue sventure.
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Se non si fosse mai visto un film horror con oggetto le possessioni demoniache, si potrebbe affermare che questo è davvero un bel film, ma siccome di film come questo ne hanno fatti davvero tanti, il film è solo poco più che sufficiente. E' proprio l'originalità la pecca del film: la storia (vera.....lasciamo perdere, ormai non c'è più un horror che sia inventato, ci mancava solo la scritta aggiuntiva: il Vaticano non ha approvato il film!) racconta di una coppia di genitori divorziati da poco, e del loro rapporto con le loro due figlie. Proprio la più piccola, ad un mercatino dell'usato decide di comprare un scatola di legno intarsiata che sarà l'inizio delle sue sventure. La scatola infatti imprigiona un demone che possiederà la figlia. Tutto già visto insomma, senza errori grossolani ma senza nessuna innovazione (compreso l'esorcismo)...unico elemento di differenza è che il "prete" stavolta è ebreo!
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nick gordon
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domenica 10 marzo 2013
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il male vive dentro di lei...
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"The Possession" si è rivelato una innovazione del genere demoniaco. Sam Raimi esce dalle regole dell' horror satanico, la storia non si concentra più sul classico esorcista e sulla possessione del Demonio in persona, ma gira attorno alla possessione di una bambina da parte di un demone "qualsiasi" chiamato Dibbuk, intrappolato in una scatola. Inoltre sembra che sia uno dei pochi horror sulla possessione basati davvero su una storia vera; infatti nei Contenuti Speciali del DVD si può trovare un documentario sulla "Vera storia della Dibbuk Box" che mostra l'intervista al reale proprietario della scatola demoniaca. Personalmente definisco il film uno dei migliori horror sulla possessione degli ultimi anni, come "L' altra faccia del diavolo" e "L' ultimo esorcismo" che sono due film inguardabili (solo "Il Rito" è appena sufficiente).
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"The Possession" si è rivelato una innovazione del genere demoniaco. Sam Raimi esce dalle regole dell' horror satanico, la storia non si concentra più sul classico esorcista e sulla possessione del Demonio in persona, ma gira attorno alla possessione di una bambina da parte di un demone "qualsiasi" chiamato Dibbuk, intrappolato in una scatola. Inoltre sembra che sia uno dei pochi horror sulla possessione basati davvero su una storia vera; infatti nei Contenuti Speciali del DVD si può trovare un documentario sulla "Vera storia della Dibbuk Box" che mostra l'intervista al reale proprietario della scatola demoniaca. Personalmente definisco il film uno dei migliori horror sulla possessione degli ultimi anni, come "L' altra faccia del diavolo" e "L' ultimo esorcismo" che sono due film inguardabili (solo "Il Rito" è appena sufficiente). Ho trovato originale e innovativa la transizione immediata delle scene attraverso una nota grave di pianoforte e discreta la colonna sonora.
Voto: 8/10
Consigliato: Sì
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kyotrix
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sabato 9 marzo 2013
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non ci siamo
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Lasciamo stare il fatto che non faccia paura, ma la cosa odiosa sono i vari comportamenti assurdi dei protagonisti. La figlia ti pianta una forchetta nella mano, la camera e' infestata di falene che ruotano attorno a lei e alla scatola...ed e' normale? Il viso della bambina inizialmente molto carina, lentamente sembra sempre piu' una tossicodipendente, e ancora per loro ha solo solo problemi sul divorzio? Questo e' solo un esempio di tante altre scene che mi hanno urtato i nervi. Pure il finale ( gli ultimi 20 secondi ) lascia adesiderare. Non da buttare, ma sicuramente c'e' di meglio!
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purplerain
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sabato 2 marzo 2013
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poco originale e troppe pause!!
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Possession è un film che racconta la storia, o meglio la disavventura, di una bambina indemoniata!! Detta così sembra la solita storia, e difatti lo è!! Il film è caratterizzato da una storia che già dall'inizio racconta di cose che abbiamo già visto e rivisto nei vari film di esorcismi, e anche in questo caso la protagonista è una malcapitata bambina, almeno cambiando vittima già sarebbe stato un inizio per differenziarlo dagli altri, invece niente!! La sceneggiatura del film prosegue in maniera semplice e a volte anche un po' troppo piatta, raccontando la vita e le disavventure classiche di una bambina vittima del demonio, ma invece di soffermarsi in maniera più diretta e convincente su ciò che il demonio pu&og
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Possession è un film che racconta la storia, o meglio la disavventura, di una bambina indemoniata!! Detta così sembra la solita storia, e difatti lo è!! Il film è caratterizzato da una storia che già dall'inizio racconta di cose che abbiamo già visto e rivisto nei vari film di esorcismi, e anche in questo caso la protagonista è una malcapitata bambina, almeno cambiando vittima già sarebbe stato un inizio per differenziarlo dagli altri, invece niente!! La sceneggiatura del film prosegue in maniera semplice e a volte anche un po' troppo piatta, raccontando la vita e le disavventure classiche di una bambina vittima del demonio, ma invece di soffermarsi in maniera più diretta e convincente su ciò che il demonio può spingere a fare, presenta in maniera un po' troppo evidente la storia dei personaggi, il divorzio dei genitori, lasciando un po' troppe pause tra una suspence e l'altra!! Detto così potrebbe sembrare un fallimento, ma non è proprio così: in fondo al di là delle troppe pause e del troppo già visto, il film cattura l'attenzione in maniera accattivante, facendo capire che comunque in ogni momento può succedrere qualcosa di importante, discostandosi dal classico piattume di film di genere!! Anche l'idea di affidarsi ad un Rabbino e non add un prete per l'esorcismo è più originale, ma non basta a farne un grande film!! Resta, al di là di alcune simpatiche intuizioni, un film poco convincente sia nella sceneggiatura che nella regia, non riuscendo a prendere il volo praticamentemai se non in alcune rare occasioni, presentandosi non certo come un film da buttare, ma sicuramente come un film che, se non visto, non rappresenterebbe un peccato!! Buono il cast, e bella l'ambientazione, pecccato che il paesaggio sia poco sfruttato!! Finale scontato!!
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ultimoboyscout
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martedì 29 gennaio 2013
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un'altra posseduta...
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Produce Sam Raimi, un nome una garanzia in fatto di horror...o almeno dovrebbe. E' la storia di una ragazzina che compra una scatola di legno in un mercatino: dopo averla aperta non sarà più la stessa perchè qualcosa di malvagio si è impossessato di lei. Il racconto si basa su un articolo del Los Angeles Times di qualche anno fa che raccontava proprio di una scatoletta contenente una creatura maligna messa all'asta su eBay. Nella tradizione yiddish tale creatura è il Dybbuk, ovvero lo spirito di un morto al quale è stato negato l'accesso all'aldilà, che vive in una sorta di limbo e che per tale ragione si insinua nel corpo di un vivo divorandolo.
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Produce Sam Raimi, un nome una garanzia in fatto di horror...o almeno dovrebbe. E' la storia di una ragazzina che compra una scatola di legno in un mercatino: dopo averla aperta non sarà più la stessa perchè qualcosa di malvagio si è impossessato di lei. Il racconto si basa su un articolo del Los Angeles Times di qualche anno fa che raccontava proprio di una scatoletta contenente una creatura maligna messa all'asta su eBay. Nella tradizione yiddish tale creatura è il Dybbuk, ovvero lo spirito di un morto al quale è stato negato l'accesso all'aldilà, che vive in una sorta di limbo e che per tale ragione si insinua nel corpo di un vivo divorandolo. La figura del Dybbuk, tra l'altro, non è nuova al cinema, essendo già stata mostrata nell'horror "Il mai nato" e spiegato dai Coen in "A serious man". In questa storia di esorcismo viene privilegiato maggiormente l'orrore nordico, elegante e psicologico del regista danese Bornendal rispetto a quello più viscerale, scatenato ed esagerato del produttore Raimi. Accanto al disagio della famiglia protagonista è piacevole la crescita della tensione, spesso realmente palpabile e lo scollamento dal trend orrorifico imboccato dai moderni film di genere, il resto è noia e poco altro. Horroe e thriller si mescolano e si sovrappongono, in questo la mano di Raimi è evidente, "L'esorcista" continua a far scuola col regista che si ispira al classicissimo di Friedkin per raccontare una nuova (o forse è meglio dire ennesima?), terrificante (scontata?) storia di possessione demoniaca che in America continua a funzionare (leggasi incassare) a meraviglia. Discreta la primissima parte e le atmosfere, accettabile l'interpretazione di Natasha Calis, dimenticabili gli altri interpreti sicuramente penalizzati da personaggi mal delineati e per nulla approfonditi.
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johseph
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lunedì 31 dicembre 2012
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nel segno del paranormale
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Siamo nell' era del paranormale, si va avanti a preghiere, bibbie, spettri invisibili, porte che sbattono e pentole che volano via. Tutto sommato The Possession esce fuori dalla mischia, non sara' un capolavoo di sceneggiatura ma ci sono 3\4 tocchi di calsse degni di nota. Consigliato agli amanti del genere.
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gianleo67
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sabato 24 novembre 2012
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jewish exorcism
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La figlia minore di un allenatore di basket in rotta con la moglie, rienviene in un mercatino dell'usato, una misteriosa scatola intarsiata senza serratura e la cui apertura sarà origine di sventure e di una subdola possessione demoniaca. La questione che lo spettatore medio si pone in questi casi è cosa vi possa essere di originale in una ennesima trasposizione filmica del mito (tra religione e morbosità horror) inaugurato quasi quarant'anni fa dal talento visionario di William Friedkin. La risposta più che l'incauto avventore della multisala, è furbescamente anticipata da uno script che cerca di mischiare le carte in tavola, sfornando (al netto della solfa della 'true story') una pietanza in cui gli ingredienti principali sono adulterati da un banale artificio anti-retorico: il demone è femmina e l'esorcista ebraico.
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La figlia minore di un allenatore di basket in rotta con la moglie, rienviene in un mercatino dell'usato, una misteriosa scatola intarsiata senza serratura e la cui apertura sarà origine di sventure e di una subdola possessione demoniaca. La questione che lo spettatore medio si pone in questi casi è cosa vi possa essere di originale in una ennesima trasposizione filmica del mito (tra religione e morbosità horror) inaugurato quasi quarant'anni fa dal talento visionario di William Friedkin. La risposta più che l'incauto avventore della multisala, è furbescamente anticipata da uno script che cerca di mischiare le carte in tavola, sfornando (al netto della solfa della 'true story') una pietanza in cui gli ingredienti principali sono adulterati da un banale artificio anti-retorico: il demone è femmina e l'esorcista ebraico. Queste per la vertità, sono le uniche novità di un thriller-horror che parte da una discreta preparazione della suspence nella parte iniziale (con una apprezzabile fotografia in grado di ricreare la lugubre atmosfera di una minaccia incombente), si sviluppa (tra una manifestazione di telecinesi e i segni oscuri di un triste presagio) nella stanca dicotomia tra l'approccio razionale della scienza (con la risonanza magnetica al posto delle usuali TAC o PET) e l'affidamento alle pratiche esorcistiche (esoteriche) di un giovane e coraggioso rabbino anticonformista (controcorrente), per poi esaurirsi in un finale precipitoso con tanto di happy end (happy family) da manuale hollywoodiano standard. La regia è affidata all'autore del discreto Nightwatch - Il guardiano di notte (1997) che garantisce la 'correttezza' di una confezione con diversi passaggi a vuoto e momenti di ridicolo involontario (la nemesi del dentista rovinafamiglie che finisce sdentato da un refolo infernale) e che dirige con diligenza una compagine di caratteristi semisconosciuti (a parte forse il taurino attore di fiction Jeffrey Dean Morgan). L'etichetta del maestro Raimi è il solito specchietto per le allodole con scarsi esiti al box office. Apprendiamo con una certa sorpresa che 'Il Diavolo fa le scatole ma non le serrature'. Diabolico.
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giorgia81
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sabato 3 novembre 2012
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un bel film, un horror che rispetta i canoni
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un film nei limiti, per gli appassionati del genere horror è un film "tranquillo" anche originale in alcuni casi. consigliato!
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angel23
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sabato 3 novembre 2012
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mi fidavo di raimi
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dopo molto, SAM RAIMI, maestro dell'horror con LA CASA, ritorna con THE POSSESSION come produttore.
Questo film merita proprio 5 stelle, fatto molto bene, inquietante e molto realistico, basti pensare che è tratto da una storia vera
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jukkijukki19
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venerdì 2 novembre 2012
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diffidate di una qualunque dibbuk box !
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Ancora una volta Sam Raimi ci ha stregato con il suo horror... La trama del film non è molto complessa e può rifarsi al classico horror costituito da un oggetto contenente una presenza demoniaca... tuttavia il vero trucco sono stati gli avvincenti dettagli, come sempre molto elaborati e non lasciati al caso.
Conoscendo altri film di Raimi sono stata un po perplessa per quanto riguarda il finale...che a mio avviso è a libera interpretazione...Il film è ottimo ed alcune scene possono difficilmente essere digerite.
Non mi resta che augurarvi buona visione !!!!!
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