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Film eccellente sugli effetti della rivoluzione francese. Quello che essa possa aver prodotto sulla vittima del cambiamento e cioè su Mariantonietta non si discosta assai dalla ricostruzione storica del personaggio. Però il film ha il merito di non far capire allo spettatore, se non solo alla fine, il vero spessore umano di quell'aristocratica che rappresentava tutto il carico morale dell'aristocrazia dell'epoca,pervaso da un cinismo e da un classismo senza limiti che non poteva non generare quella naturale reazione popolare. Infatti la soluzione proposta alla sua devota Sidonie Laborde ne è il chiaro disvelamento. Come contorno spicca nel flm la pregevole descrizione del resto dell'aristocrazia francese di allora che Luigi XIV aveva raccolto a Versailles per sdradicarla dalle sue competenze e renderla suddita del Re sino al totale instupidimento e alla mancanza di reattività.La notizia della rivoluzione con le tragiche conseguenze mortali su di loro quindi non poteva che sfociare in una incoerente e tragica passività e incredulità. Nella folta servitù presente a Versailes,in rappresentanza del popolo,vige invece una sorta di curiosità mista a una professionale indifferenza che molte volte accompagna nel quotidiano i grandi momenti della storia e su cui spicca la figura di Sidonie Laborde che invece a detta del regista deve rappresentare quello spaccato del popolo che per certi versi quella nobiltà l'aveva prodotta e che raffigurava la concrezione pratica dei loro sogni di un altra vita.
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