onufrio
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domenica 31 maggio 2020
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pauline
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Pauline è una ragazza con evidenti problemi, dai pensieri contorti e con i sogni pieni di sangue e di cadaveri. Ha una sorella affetta da fibrosi cistica,una madre perfettina ed un padre travolto, quasi dimesso, dai caratteri delle donne presenti in casa. Il sogno di Pauline è diventare una brava chirurga, una vocazione che ha sin da bambina, e che, associata ai suoi vari disturbi, sfocierà in una lago di sangue e di orrore. Horror psicologico, analisi di una ragazza deviata, consapevole lei stessa in primis dei suoi problemi, bella la fotografia. Finale sconvolgente, ma quasi inevitabile.
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peergynt
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mercoledì 5 dicembre 2018
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le follie di un'adolescente brufolosa
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Ritratto di adolescente folle volutamente disgustoso, che gioca ad esibire vomito e sangue e degenerazioni corporee con il fine di presentarsi come una critica del perbenismo della famiglia americana. Eppure, malgrado l'immissione di molte scene oniriche fra il surreale e l'underground, l'operazione non sembra riuscita. E la firma di ciò che il film avrebbe voluto essere (ma non è) la troviamo nel personaggio del reverendo William, interpretato da John Waters, sì, proprio lui, l'autore di "Mondo Trasho", "Pink flamingos", "Polyester". La graffiante ferocia e l'oltraggiosa ilarità della madre interpretata da Kathleen Turner nel film di Waters "La signora ammazzatutti" sembrano essere il punto d'arrivo anche della Pauline di questo film.
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Ritratto di adolescente folle volutamente disgustoso, che gioca ad esibire vomito e sangue e degenerazioni corporee con il fine di presentarsi come una critica del perbenismo della famiglia americana. Eppure, malgrado l'immissione di molte scene oniriche fra il surreale e l'underground, l'operazione non sembra riuscita. E la firma di ciò che il film avrebbe voluto essere (ma non è) la troviamo nel personaggio del reverendo William, interpretato da John Waters, sì, proprio lui, l'autore di "Mondo Trasho", "Pink flamingos", "Polyester". La graffiante ferocia e l'oltraggiosa ilarità della madre interpretata da Kathleen Turner nel film di Waters "La signora ammazzatutti" sembrano essere il punto d'arrivo anche della Pauline di questo film. Ma né l'esordiente Richard Bates jr. arriva alla consapevolezza trash di Waters, né tantomeno le smorfie da marionetta della giovane AnnaLynne McCord riescono a creare un personaggio adeguato a questa commedia horror. E il finale chirurgico, virando la commedia iperdisgustosa nel dramma della follia, fa cadere tutto il film in un'imbarazzante inadeguatezza.
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gianleo67
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martedì 30 settembre 2014
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pulsioni tanatoerotiche di una 17enne iconoclasta
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Adolescente problematica e anticonformista, Pauline vive un rapporto conflittuale con la madre, egocentrica e autoritaria che domina un marito succube e remissivo e le preferisce la figlia più piccola, più docile e afflitta dalla fibrosi cistica. Critica verso l'ipocrisia e le contraddizioni delle istituzioni scolastiche e religiose, è ossessionata da strane perversioni necrofile e da un rapporto malato con il sesso che la portano a sviluppare l'insano proposito di affermare la propria identità cercando di risolvere a suo modo l'ormai irreversibile problema sanitario della sorella. Sarà un bagno di sangue.
Commedia nera che mostra una insana predilezione per l'orrido e gli eccessi onirici da 'Grand Guignol', il film dell'esordiente Richard Bates Jr.
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Adolescente problematica e anticonformista, Pauline vive un rapporto conflittuale con la madre, egocentrica e autoritaria che domina un marito succube e remissivo e le preferisce la figlia più piccola, più docile e afflitta dalla fibrosi cistica. Critica verso l'ipocrisia e le contraddizioni delle istituzioni scolastiche e religiose, è ossessionata da strane perversioni necrofile e da un rapporto malato con il sesso che la portano a sviluppare l'insano proposito di affermare la propria identità cercando di risolvere a suo modo l'ormai irreversibile problema sanitario della sorella. Sarà un bagno di sangue.
Commedia nera che mostra una insana predilezione per l'orrido e gli eccessi onirici da 'Grand Guignol', il film dell'esordiente Richard Bates Jr. (tratto da un suo corto omonimo) è una bizzarra declinazione di un racconto di formazione adolescenziale dove le pulsioni tanatoerotiche della pubertà trovano una ispirata protagonista nella dissacrante vena iconoclasta della sua giovane e imperfetta protagonista: una sorta di 'Carrie' consapevole e battagliera, pronta a demolire con la ferocia di una dialettica implacabile i luoghi comuni ed i falsi valori di un ambiente borghese inadeguato e posticcio. Deciso a colpire lo spettatore con le spiazzanti soluzioni visive di un gusto per il macabro a tratti intollerabile, l'autore conduce la materia narrativa sul piano di una irriverenza e di un sarcasmo non di rado esilaranti, bilanciando la tentazione di uscire al di fuori dei canoni più consueti del politically incorrect (vedi alla voce F.lli Farrelly) con un impianto formale che concentra le ossessioni sessuofobiche all'interno di una psicologia femminile disturbata e deviante, ma finendo per concedere il finale ad una soluzione drammatica che sembra vanificarne in parte gli effetti eversivi ed originali. Resta comunque il senso di un'operazione chirurgica (non perfettamente riuscita) sul tessuto connettivo malato di una società americana fatta di balli di fine anno fuori tempo massimo ed inadeguati psicoterapisti in abito talare, di adolescenti poco pratici col sesso orale ('Adam lecca la figa come un cane beve l'acqua. Non mi interessa.') e ragazze 'pon pon' cui vomitare addosso, di famigliole da manuale psichiatrico DSM e istituzioni scolastiche di cui prendersi gioco e dove l'unica persona normale (?) sembra paradossalmente un'adolescente brufolosa e disturbata con in pallino per la chirurgia toracica. AnnaLynne McCord surclassa in cattiveria persino l'ormai incartapecorito Malcolm McDowell dell'Arancia Meccanica che fu. Presentato in anteprima nel 2012 al Sundance Film Festival con ambizioni da piccolo cult del cinema d'Essai.
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