purplerain
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domenica 25 novembre 2012
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diario di un'avventura!
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Siamo di fronte ad un film che non offre niente di nuovo, ma la premessa che va fatta è che non è da buttare e che tutto sommato si può vedere! Siamo di fronte al massimo degli stereotipi: ragazzi che vanno a trovare amici, in questo caso la visita ad un fratello, uno serio l'altro incallito play boy che ha intenzione di provarci con l'amica dell'amuca da poco mollata dal fidanzato e bla bla bla!! Diciamo la verità: all'inizio gli ingredienti sono simili se non uguali a molti altri film del genere, ma ciò che lo eleva è almeno la mancanza delle più classiche scene di sesso, e questo è già qualcosa!!! Ciò che poi il regista ci presenta è l'avventura di questi ragazzi, in una scenografia ab
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Siamo di fronte ad un film che non offre niente di nuovo, ma la premessa che va fatta è che non è da buttare e che tutto sommato si può vedere! Siamo di fronte al massimo degli stereotipi: ragazzi che vanno a trovare amici, in questo caso la visita ad un fratello, uno serio l'altro incallito play boy che ha intenzione di provarci con l'amica dell'amuca da poco mollata dal fidanzato e bla bla bla!! Diciamo la verità: all'inizio gli ingredienti sono simili se non uguali a molti altri film del genere, ma ciò che lo eleva è almeno la mancanza delle più classiche scene di sesso, e questo è già qualcosa!!! Ciò che poi il regista ci presenta è l'avventura di questi ragazzi, in una scenografia abbastanza ben curata nei paesaggi di una città fantasma ma sempre con alcuni classici come il tipo che infila la mano in acqua e finge di essere catturato!! Ciò che lascia perplessi è come si possano incontrare cani spellacchiati e un orso ben curato, seppur di passaggio, e che poco si degna di curarsi della presenza dei turisti, pessci dai denti affilati come pirana ma senza che nessuno sappia come abbiano sviluppato certi denti e poi esseri che vengono fuori dal nulla e che sembrano moltiplicarsi con l'aumentare dei chilometri percorsi dai malcapitati!! Per carità in po' di tensione si sente crescere ma niente è sviluppato pienamente!! C'è un autobus pieno di fori, uno degli attori capisce che sono fori d'uscita, (bravo!! ma lavora alla scientifica?), e nessuno cerca di capire perchè? Sarebbe stato simpatico soffermarsi a capire come mai c'erano così tante auto, alcune delle quali sembravano in buono stato, in un posto che sarebbe ormai dovuto essere deserto o che comunque avrebbe dovuto presentare carcasse e non auto intere!! Insomma gli ingredienti c'erano, me nessuno di questi è stato sviluppato per intero, lasciando un po' tutto a metà con un finale un po' frettoloso e rischioso (se la famiglia della ragazza avesse saputo che lei era a Chernobyl?) che forse prelude ad un sequiel, staremo a vedere!! Ma gari qualcuno proverà a cercare gli scomparsi!! Comunque "Chernobyl diaries non resterà negli annali dei capolavori del genere ma neanche è un disastro, la tensione non è ai massimi livelli ma si può vedere!!
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ultimoboyscout
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lunedì 11 marzo 2013
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la natura ha ripreso il sopravvento.
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Il regista è Bradley Parker, specialista di visual effect pressochè sconosciuto e al debutto dietro la macchina da presa. Sconosciuti o quasi sono gli interpreti. L'unico nome che può suscitare interesse è quello di Oren Peli, il papà di "Paranormal activity" che qui scrive e produce, mentre l'elemento che desta maggior attenzione è il paesaggio, lo sfondo della storia, ovvero la cittadina di Pripyat, un tempo abitata dagli operai della centrale di Chernobyl e abbandonata a seguiro del disastro nucleare. Il modello è quello dei film a eliminazione, si parla di un gruppetto di sei sprovveduti turisti e della loro esperta guida che rimangono bloccati nella spettrale città dove scopriranno, a loro spese, che non sono soli.
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Il regista è Bradley Parker, specialista di visual effect pressochè sconosciuto e al debutto dietro la macchina da presa. Sconosciuti o quasi sono gli interpreti. L'unico nome che può suscitare interesse è quello di Oren Peli, il papà di "Paranormal activity" che qui scrive e produce, mentre l'elemento che desta maggior attenzione è il paesaggio, lo sfondo della storia, ovvero la cittadina di Pripyat, un tempo abitata dagli operai della centrale di Chernobyl e abbandonata a seguiro del disastro nucleare. Il modello è quello dei film a eliminazione, si parla di un gruppetto di sei sprovveduti turisti e della loro esperta guida che rimangono bloccati nella spettrale città dove scopriranno, a loro spese, che non sono soli. Il concetto di turismo estremo viene di nuovo approfondito dopo i vari "Hostel" e "Turistas" in uno dei luoghi che ha visto una delle peggiori tragedie della modernità. Oltre al terrore visibile, il film genera soprattutto quello psicologico, che spesso e volentieri è persino peggiore del primo, creato dai momenti di attesa che precedono l'evento che ci si aspetta, terrore sottolineato anche dal suono fuoricampo. Certo, esteticamente e narrativamente la pellicola lascia molto a desiderare (per non dire peggio), i personaggi non sono affatto delineati e non rimangono nemmeno un pò simpatici agli spettatori, mettiamoci pure che i "cattivi" non hanno capo ne coda e che quei pseudo ragazzini che appaiono e scompaiono sono del tutto fuoti luogo, ecco fatto che il disastro (e non mi riferisco a quello nucleare) è servito. Forse Peli sperava di ripetere il successone del suo "Paranormal activity" ma, cinematograficamente parlando, il reattore numero 4 stavolta ha fatto cilecca!
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renato volpone
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lunedì 25 giugno 2012
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radiazioni mutanti
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Un gruppo di ragazzi va a visitare una cittadina abbandonata dopo il disastro di Chernobyl. Ben presto saranno preda di un popolo di mutanti affamati. Il soggetto del film è originale, ma la sceneggiatura lascia molto a desiderare. Abbiamo i classici palazzonii abbandonati e queste presenze indistinte che prendono forma man mano che la storia avanza, anche se non li si vede chiaramente. l'intento è quello di spaventare e mettere paura, naturalmente con le scene e la musicrifl. Regista riesce nell'intento, ma tirando le somme è davvero poca cosa e si sente la nostalgia per i thriller intelligenti.
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mr.zeus
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martedì 17 luglio 2012
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film abbastanza scontato e imitativo
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Anche se presenta un discreto inizio il film si rende monotono fin dalle prime battute. Una positività è l'ambientazione mentre la trama è scontata, i dialoghi sono poco curati. Visti film come "Quarantena" o "Le colline hanno gli occhi" mi sembra ripetitiva la questione dei mutanti che attaccano gli umani dispersi.
Un film appena mediocre che alza leggermente il proprio livello grazie all'ambientazione originale.
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time_traveler
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lunedì 21 gennaio 2013
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90 minuti di assoluto nulla
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Un gruppo di giovani americani in viaggio in Europa decidono di visitare l'area vicina a Chernobyl, la cittadina ucraina devastata dalla fuga radioattiva. Con la promessa di vedere quei luoghi rimasti come erano il giorno dell'abbandono, Yuri, ex forze speciali ucraine, fa da guida al gruppo, in quello che definisce "tour estremo". Mentre sono in procinto di ripartire, i giovani e la loro guida si vedono bloccati perché il loro furgone è stato manomesso e non è in grado di ripartire. Da lì in poi si renderanno conto che intorno a loro c'è ancora qualcuno. Solita pellicola, solita trama, solite riprese, soliti antagonisti invulnerabili al piombo e, questa volta, anche alle radiazioni.
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Un gruppo di giovani americani in viaggio in Europa decidono di visitare l'area vicina a Chernobyl, la cittadina ucraina devastata dalla fuga radioattiva. Con la promessa di vedere quei luoghi rimasti come erano il giorno dell'abbandono, Yuri, ex forze speciali ucraine, fa da guida al gruppo, in quello che definisce "tour estremo". Mentre sono in procinto di ripartire, i giovani e la loro guida si vedono bloccati perché il loro furgone è stato manomesso e non è in grado di ripartire. Da lì in poi si renderanno conto che intorno a loro c'è ancora qualcuno. Solita pellicola, solita trama, solite riprese, soliti antagonisti invulnerabili al piombo e, questa volta, anche alle radiazioni. La solita mattanza, che comincia come di rito, nel fitto buio della notte inoltrata, che raggiunge l'apice quando i sopravvissuti sono 2 o 3. Insomma, nulla di buono, se non l'idea. Mutanti, morti brutali e cannibalismo. Questo racconta Chernobyl diaries. Anzi ci prova.E lo fa senza mostrare mai gli assalitori mutanti. Assoluto disastro. Stomachevole.
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critico italiano
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domenica 26 agosto 2012
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horror: cattivo sapore
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Se l'obiettivo dei film horror è spaventare, turbare, o perlomeno smuovere qualcosa nella coscienza dello spettatore, perchè si continua a produrre questo tipo di pellicola?
Giuro che sto provando con tutto me stesso a capirlo, ma è un gran bel rompicapo! Inutile, assolutamente inutile.
Scena migliore: nonostante sia convinto che non possa esserci una scena migliore, se proprio si deve definire allora sarà quella in cui i personaggi non hanno ancora a che vedere con i mutati o qualsiasi cosa siano. Sono loro il problema, perchè l'atmosfera c'è tutta se vogliamo.
Scena peggiore: dato che il problema principale è l'incapacità di far rendere questa grande location, la scena peggiore è il finale.
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Se l'obiettivo dei film horror è spaventare, turbare, o perlomeno smuovere qualcosa nella coscienza dello spettatore, perchè si continua a produrre questo tipo di pellicola?
Giuro che sto provando con tutto me stesso a capirlo, ma è un gran bel rompicapo! Inutile, assolutamente inutile.
Scena migliore: nonostante sia convinto che non possa esserci una scena migliore, se proprio si deve definire allora sarà quella in cui i personaggi non hanno ancora a che vedere con i mutati o qualsiasi cosa siano. Sono loro il problema, perchè l'atmosfera c'è tutta se vogliamo.
Scena peggiore: dato che il problema principale è l'incapacità di far rendere questa grande location, la scena peggiore è il finale. Il sublime del luogo e delle creature poteva essere reso solo se i militari ma chiunque non ne fossero a conoscenza. Doveva essere un luogo in cui gli incubi nucleari venissero fuori. Invece il fatto che i militari prendano e sbattano il sopravvissuto in mezzo agli ingabbiati mutanti non fa altro che spegnere quella piccola fiammella che si era accesa.
Grafica e scene: ecco, le scene. Il cameraman dev'essere necessariamente un malato di Parkinson o simili, perchè non è possibile che le scene siano così caotiche senza che il film lo richieda (Rec lo richiede, Cloverfield lo richiede, non questo). La grafica è piuttosto normale, quindi poco c'è da criticare.
Giudizio finale: come Horror, è brutto ed inutile, come film in generale, è passabile solo se veramente non si trova di meglio. Qualsiasi film, anche L'altra faccia del diavolo risulta più piacevole da guardare. Questo è noioso per chi ama il thrilling, inutile per gli intenditori di film e non divertente per gli amanti dell'horror come fonte di risate.
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