ultimoboyscout
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venerdì 27 maggio 2011
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la belva è in mezzo a noi!
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Come sfigurare e infangare un'altra favola stupenda! Con "Beastly" anche ci sono riusciti, hanno fatto un'accoppiata tremenda! E' un film di bassissimo livello in cui hanno avuto almeno la buona creanza di mostrare il lupetto famelico per pochissimi minuti facendo ricadere l'attenzione più che sulla bestia, sulla ricerca di chi in realtà fosse la bestia: e riescono nell'intento di celarlo piuttosto bene fino alla fine incolpando questo o quel personaggio. Molto indovinata la scelta di Amanda Seyfried come protagonista,, a me piace molto, sembra ben all'interno del ruolo, ha qualcosa di magnetico e accattivante oltre ad una delle bocche più belle di Hollywood.
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Come sfigurare e infangare un'altra favola stupenda! Con "Beastly" anche ci sono riusciti, hanno fatto un'accoppiata tremenda! E' un film di bassissimo livello in cui hanno avuto almeno la buona creanza di mostrare il lupetto famelico per pochissimi minuti facendo ricadere l'attenzione più che sulla bestia, sulla ricerca di chi in realtà fosse la bestia: e riescono nell'intento di celarlo piuttosto bene fino alla fine incolpando questo o quel personaggio. Molto indovinata la scelta di Amanda Seyfried come protagonista,, a me piace molto, sembra ben all'interno del ruolo, ha qualcosa di magnetico e accattivante oltre ad una delle bocche più belle di Hollywood. Per il resto questa versione dark della famosa favola non convince affatto: troppo leggera, troppo nebulosa, troppo già vista. Vorrebbe essere sexy, sensuale e inquietante ma non spaventosa, si vede la mano femminile alla regia, un filo di romanticismo e melodramma invece si notano. Vorrebbe, ma non può, il taglio rimane gotico ma non troppo. Di sicuro non c'era alcun motivo di accostare una favola come Cappuccetto rosso ad una mera storia di licantropi, si poteva spettacolarizzare un pò con effetti speciali che invece non ci sono: la rivisitazione è insolita, nonna compresa, ma non riuscita.
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etta calì
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domenica 15 maggio 2011
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nebbia nel bosco di cappuccetto
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A primo acchito sembrerebbe, se non originale, quantomeno interessante la proposta di una visione alternativa-neogotica della classica fiaba di "Cappuccetto rosso" che si racconta solitamente ai bambini. Ed effettivamente gli elementi disponibili ci sono e sono anche numerosi: la sicurezza del piccolo villaggio messa a rischio da una sconosciuta forza esterna, gli omicidi, il misticismo, il sanguinoso uomo-lupo di cui non si conosce l'identità, l'indagine e la caccia alla bestia...ma mentre l'alone di mistero e la nebbia pian piano si dissolvono, snodando la trama, la storia si conclude privata in gran parte del suo probabile adolescenziale fascino. Bisogna riconoscere che i propositi di partenza sono pericolosamente precari: una storia di questo tipo, i cui elementi principali sono già stati costantemente trattati nel cinema, rischia ripetutamente di cadere nel banale e nel legittimo confronto con "Twilight" della stessa Hardwicke, pur volendo mantenere distinti - per quanto possibile - i due prodotti cinematografici, entrambi rivolti ad un pubblico della stessa generazione.
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A primo acchito sembrerebbe, se non originale, quantomeno interessante la proposta di una visione alternativa-neogotica della classica fiaba di "Cappuccetto rosso" che si racconta solitamente ai bambini. Ed effettivamente gli elementi disponibili ci sono e sono anche numerosi: la sicurezza del piccolo villaggio messa a rischio da una sconosciuta forza esterna, gli omicidi, il misticismo, il sanguinoso uomo-lupo di cui non si conosce l'identità, l'indagine e la caccia alla bestia...ma mentre l'alone di mistero e la nebbia pian piano si dissolvono, snodando la trama, la storia si conclude privata in gran parte del suo probabile adolescenziale fascino. Bisogna riconoscere che i propositi di partenza sono pericolosamente precari: una storia di questo tipo, i cui elementi principali sono già stati costantemente trattati nel cinema, rischia ripetutamente di cadere nel banale e nel legittimo confronto con "Twilight" della stessa Hardwicke, pur volendo mantenere distinti - per quanto possibile - i due prodotti cinematografici, entrambi rivolti ad un pubblico della stessa generazione. E in qualche punto, sicuramente più di un punto, "Cappuccetto rosso sangue" effettivamente perde quell'instabile equilibrio. Inoltre l'ostacolata storia d'amore non contribuisce in modo pregnante ad un qualche coinvolgimento emotivo, ma fotografia e montaggio aiutano a rendere il film sufficientemente scorrevole, che si propone in definitiva leggero, ma per nulla significativo. Gli scettici avevano ragione...
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mauritius
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giovedì 12 maggio 2011
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il lupo parlante
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vero.
L'unico cruccio della fotografia e' che, pur essendo eccellente, deriva da una chiara post-produzione al computer e/o mediante green screen.
Ci sarebbe voluto forse Tim Burton per renderlo piu' "vero".
Il lupo che parla come il leone di Narnia ... beh e' di suo uno spettacolo. Spero che John Landis non abbia visto il film.
Meno male che c'era occhioni grandi e boccuccia di rosa (in piena paralisi temo) a non farmi annoiare troppo.
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thedarkenry
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martedì 10 maggio 2011
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bel trhiller
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Ho fatto bene ad andarmelo a vedere. Nessuna delusione, nussun rimpianto e soprattutto nessuna somiglianza con Twilight. Io ancora non capisco dove alcuni hanno visto queste somiglianze. Il regista? Solo quello. La trama è totalmente diversa. Certo anche qui c'è una storia d'amore, ma la storia non è incentrata su quella. E poi ho sentito che il lupo di Cappuccetto rosso sangue è identico a quello di New Moon. Falso. Questo qui è un lupo molto più grosso del normale, ma qui fa paura e si può trasformare solo durante le notti di luna piena, non può attraversare i luoghi sacri e muore se infilzato con qualche arma d'argento, mentre quello di Twilight è solo un grosso peluche che non fa paura neanche ad una mosca.
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Ho fatto bene ad andarmelo a vedere. Nessuna delusione, nussun rimpianto e soprattutto nessuna somiglianza con Twilight. Io ancora non capisco dove alcuni hanno visto queste somiglianze. Il regista? Solo quello. La trama è totalmente diversa. Certo anche qui c'è una storia d'amore, ma la storia non è incentrata su quella. E poi ho sentito che il lupo di Cappuccetto rosso sangue è identico a quello di New Moon. Falso. Questo qui è un lupo molto più grosso del normale, ma qui fa paura e si può trasformare solo durante le notti di luna piena, non può attraversare i luoghi sacri e muore se infilzato con qualche arma d'argento, mentre quello di Twilight è solo un grosso peluche che non fa paura neanche ad una mosca. E questo film è un trhiller che mette molta ansia e con una sorpresa che non ti aspetteresti. Quindi, per favore, non dite che è uguale a Twilight. Questo è molto meglio.
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mauritius
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venerdì 6 maggio 2011
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luci e ombre
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certamente avrebbe potuto, e dovuto, essere migliore.
Pregi.
Ottima fotografia. Attenzione ad i paesaggi. VIllaggio suggestivo (mi ricorda il film sui fratelli Grimm ... ). Riprese fluide che celano il mestiere dietro un apparente facilita' di ripresa. Un buon Gary Oldman. Regia sicura.
Difetti.
Prima di tutto il titolo italiano: assolutamente stupido. DI gore, fortunatamente, non vi e' proprio nulla.
Il "boscaiolo" ? Sembra una via di mezzo fra i personaggi di Twilight ed un teen movie per fatto per MTV.
Purtroppo si e' volutamtente cercata una immagine dei personaggi che definire acqua e sapone e' dire poco. Vedere i villici che fanno in giro sotto la neve con la camicia aperta .
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certamente avrebbe potuto, e dovuto, essere migliore.
Pregi.
Ottima fotografia. Attenzione ad i paesaggi. VIllaggio suggestivo (mi ricorda il film sui fratelli Grimm ... ). Riprese fluide che celano il mestiere dietro un apparente facilita' di ripresa. Un buon Gary Oldman. Regia sicura.
Difetti.
Prima di tutto il titolo italiano: assolutamente stupido. DI gore, fortunatamente, non vi e' proprio nulla.
Il "boscaiolo" ? Sembra una via di mezzo fra i personaggi di Twilight ed un teen movie per fatto per MTV.
Purtroppo si e' volutamtente cercata una immagine dei personaggi che definire acqua e sapone e' dire poco. Vedere i villici che fanno in giro sotto la neve con la camicia aperta ... beh ... e' troppo anche per un vikingo ... .
La Seyfried e' bella ma non risalta.Interpretazione incolore e sempre ad occhi sgranati e boccuccia aperta.
Insomma il film scorre via tranquillamente ma ... avevano tutte le carte per fare qualcosa di meglio dati gli attori e la tecnica registica.
Peccato
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[+] esilarante
(di barbara simoncini)
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(di lupodelupis)
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[+] sugli occhi della protagonista...
(di hollyver07)
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barbara simoncini
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giovedì 5 maggio 2011
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disneyano
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Il paragone con Twilight è più che corretto. La fotografia e il montaggio sono eccellenti e tra i personaggi spicca, unica e sola, l'interpretazione della nonna affidata ad una dimenticata ma sempre grande Julie Christie; per il resto enanche Gary Oldman fa molto il cui personaggio deve la sua forza di caratterizzazione solo in virtù dell'età anagrafica dell'attore (un matusalemme rispetto all'età media di tutti gli attori) e all'aspetto fisico. Per il resto la regia ha sorvolato su particolari che, forse, le sembravano di secondaria importanza come la resa di un villaggio di tagliaboschi e contadini eseguita con attori dalla capigliatura "cool" e dalla pelle perfetta e un ballo pseudo-medievale che sapeva più di carnevale pagano.
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Il paragone con Twilight è più che corretto. La fotografia e il montaggio sono eccellenti e tra i personaggi spicca, unica e sola, l'interpretazione della nonna affidata ad una dimenticata ma sempre grande Julie Christie; per il resto enanche Gary Oldman fa molto il cui personaggio deve la sua forza di caratterizzazione solo in virtù dell'età anagrafica dell'attore (un matusalemme rispetto all'età media di tutti gli attori) e all'aspetto fisico. Per il resto la regia ha sorvolato su particolari che, forse, le sembravano di secondaria importanza come la resa di un villaggio di tagliaboschi e contadini eseguita con attori dalla capigliatura "cool" e dalla pelle perfetta e un ballo pseudo-medievale che sapeva più di carnevale pagano. Il massimo è stato raggiunto dalla resa del lupo mannaro che mi ha ricordato moltissimo Hocus Pocus della Disney...ma era un film dei primi anni 80 senza effetti speciali. L'idea poi di far parlare il licantropo è stato esilarante. Che dire? Mi sono vergognata di essere andata a vederlo alla mia età: decisamente vietato ai maggiori di 14 anni (e neanche). ALmeno poteva usare degli effetti speciali veri per il licantropo!
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gian palmer
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giovedì 5 maggio 2011
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cappuccetto rosso sangue............forse un cult!
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Dopo aver fatto la "senitiva" in Mean Girls (2004), la ragazza in cerca di papà nel musical cult Mamma Mia! (2008) e la nerd nel mediocre ed ambizioso Jennifer's Body (2009), Amanda Seyfried si cimenta nella fiaba gothic-horror interpretando in maniera soddisfacente una Valerie/Cappuccetto Rosso. Il film è una piccola sorpresa. Sono entrato in sala aspettandomi una copia di Twilight ed invece mi sono dovuto ricredere dopo i titoli di testa. Scenografie, costumi, regia mozzafiato. Non mancano momenti di tensione e l'identità del lupo non è poi così tanto prevedibile. Le scene romantiche lasciano spazio a scene d'azione e di tensione. Poco credibili i due baldi giovani con i capelli perfettamente al loro posto tutti ingellati ed il petto glabro, però che ci dobbiamo fare, forse la Hardwicke voleva tirare fuori un nuovo Pattinson.
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Dopo aver fatto la "senitiva" in Mean Girls (2004), la ragazza in cerca di papà nel musical cult Mamma Mia! (2008) e la nerd nel mediocre ed ambizioso Jennifer's Body (2009), Amanda Seyfried si cimenta nella fiaba gothic-horror interpretando in maniera soddisfacente una Valerie/Cappuccetto Rosso. Il film è una piccola sorpresa. Sono entrato in sala aspettandomi una copia di Twilight ed invece mi sono dovuto ricredere dopo i titoli di testa. Scenografie, costumi, regia mozzafiato. Non mancano momenti di tensione e l'identità del lupo non è poi così tanto prevedibile. Le scene romantiche lasciano spazio a scene d'azione e di tensione. Poco credibili i due baldi giovani con i capelli perfettamente al loro posto tutti ingellati ed il petto glabro, però che ci dobbiamo fare, forse la Hardwicke voleva tirare fuori un nuovo Pattinson. Tornando al film vale la pena vederlo. Non ambisce ad essere un capolavoro. Più cool e cult di Jennifer's Body (prendo per esempio questo film per la presenza della Seyfried e per l'ambiziosità sfacciata che aveva). VOTO: 7
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alexlaby
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mercoledì 4 maggio 2011
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sconcertante
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Un film per ragazzini che ancora non si sono stancati di vedere licantropi (o vampiri) in tutte le salse.
Molto noioso e insignificante. Uno pseudo-telefilm (non film) tra i più penosi mai visti.
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marezia
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mercoledì 4 maggio 2011
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scanto,
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"sul suo film che invece a me sembra un ottimo esempio di film gotico con venature da giallo soprannaturale, che ha poca o nessuna parentela con le tematiche sentimentali, che erano centrali nella saga vampirica, e che appaiono qui invece assai più marginali e semmai più al servizio del mistero e dell'indagine della protagonista Valerie", MA CHE DICE? Ma Lei ha mai visto una chiesa gotica? Il Duomo di Milano per esempio? Le sembra che questo film abbia asprezze di sceneggiatura tali da richiamare quelle irregolarità? E poi dobbiamo parlare della "venature da giallo soprannaturale"? Ma sa che cosa sia un VERO giallo soprannaturale? Tutto al servizio dell'investigazione della protagonista secondo Lei? MA CHE FILM HA VISTO? Riguardi i Suoi parametri perché sono quelli che la fregano, sa? Oppure ha scritto TUTTE QUESTE STUPIDAGGINI in risposta alla mia PERFETTA recensione? Il film è una palla di vetro con la neve.
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"sul suo film che invece a me sembra un ottimo esempio di film gotico con venature da giallo soprannaturale, che ha poca o nessuna parentela con le tematiche sentimentali, che erano centrali nella saga vampirica, e che appaiono qui invece assai più marginali e semmai più al servizio del mistero e dell'indagine della protagonista Valerie", MA CHE DICE? Ma Lei ha mai visto una chiesa gotica? Il Duomo di Milano per esempio? Le sembra che questo film abbia asprezze di sceneggiatura tali da richiamare quelle irregolarità? E poi dobbiamo parlare della "venature da giallo soprannaturale"? Ma sa che cosa sia un VERO giallo soprannaturale? Tutto al servizio dell'investigazione della protagonista secondo Lei? MA CHE FILM HA VISTO? Riguardi i Suoi parametri perché sono quelli che la fregano, sa? Oppure ha scritto TUTTE QUESTE STUPIDAGGINI in risposta alla mia PERFETTA recensione? Il film è una palla di vetro con la neve. Immobile, fisso. L'unico movimento è dato dal movimento regolare dei fiocchi, IL RESTO E' NOIA.
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carmineantonellovillani
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mercoledì 4 maggio 2011
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gli occhioni della seyfried, il resto è fiaba
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Protagonista di una fiaba mai così sexy, l’operazione di maquillage trasforma l’ingenua bambina in una maliziosissima fanciulla che si divide tra amore e dovere filiale. Sì, perché Valerie è stata promessa in sposa ad un bel giovanotto ma il suo cuore batte per il povero taglialegna. Metafora di un’iniziazione sessuale nascosta dietro al celebre mantello, “Cappuccetto rosso sangue” si affida alla femminilità di Amanda Seyfried per rappresentare il dualismo strega/madonna. S’inizia con l’uccisione di un coniglio bianco, si prosegue con le danze che hanno il sapore di un sabba e si finisce con l’esposizione di un corpo ancora vergine da dare in sacrificio al lupo cattivo.
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Protagonista di una fiaba mai così sexy, l’operazione di maquillage trasforma l’ingenua bambina in una maliziosissima fanciulla che si divide tra amore e dovere filiale. Sì, perché Valerie è stata promessa in sposa ad un bel giovanotto ma il suo cuore batte per il povero taglialegna. Metafora di un’iniziazione sessuale nascosta dietro al celebre mantello, “Cappuccetto rosso sangue” si affida alla femminilità di Amanda Seyfried per rappresentare il dualismo strega/madonna. S’inizia con l’uccisione di un coniglio bianco, si prosegue con le danze che hanno il sapore di un sabba e si finisce con l’esposizione di un corpo ancora vergine da dare in sacrificio al lupo cattivo. Sulla favoletta ripresa dai fratelli Grimm si sono scritte pagine e pagine, la lettura psicanalitica parla di pedofilia e cannibalismo ma anche dell’ innocenza persa nel bosco per mano di sconosciuti. La regista Catherine Hardwicke ci aveva già fatto conoscere l’inquietudine adolescenziale con “Thirteen” e qui si avvale del suo ultimo lavoro “Twilight” per parlare ancora una volta di licantropia dando alla bellissima Seyfried il compito di traghettarci dall’infanzia all’età adulta. Gli occhioni azzurri della protagonista sono magnetici, difficilmente lo spettatore riuscirà a distogliere lo sguardo da un volto che racchiude insieme innocenza e peccato. Con lei si resta confusi al punto da dubitare sull’identità del lupo cattivo. Finale discutibile ma con Gary Oldman nella parte di Padre Salomon e Virginia Madsen nel ruolo della madre fedifraga si perdona persino qualche caduta di stile.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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