emmegiuni
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lunedì 14 marzo 2011
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andatelo a vedere, che male non vi fa!
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Il film merita di essere premiato al botteghino, non solo per i suoi meriti ma anche grazie all'offerta cinematografica alquanto deludente tra pessimi film Italiani (vedi manuale d'amore tre) e terribili film d'oltre oceano (vedi il rito).
Lo sforzo c'è, gli attori ci sono, la fotografia anche, i dialoghi (mia croce e delizia) sono ben scritti, il regista sa quello che fa e non solo perchè pagato.
Sono sicuro che è un film che riguarderemo con piacere in televisione tra breve ma anche passato qualche anno, come ci capita con certi film di Nino Manfredi e Alberto Sordi. Il Paragone è forte ma oggi credo sia il meglio che abbiamo in Italia ( tra quello che arriva al cinema ovviamente).
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Il film merita di essere premiato al botteghino, non solo per i suoi meriti ma anche grazie all'offerta cinematografica alquanto deludente tra pessimi film Italiani (vedi manuale d'amore tre) e terribili film d'oltre oceano (vedi il rito).
Lo sforzo c'è, gli attori ci sono, la fotografia anche, i dialoghi (mia croce e delizia) sono ben scritti, il regista sa quello che fa e non solo perchè pagato.
Sono sicuro che è un film che riguarderemo con piacere in televisione tra breve ma anche passato qualche anno, come ci capita con certi film di Nino Manfredi e Alberto Sordi. Il Paragone è forte ma oggi credo sia il meglio che abbiamo in Italia ( tra quello che arriva al cinema ovviamente). Godibile....
Ps: Grazie Favino!
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spike
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domenica 13 marzo 2011
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la commedia cerca di rialzarsi
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Segni di vita per la commedia all'italiana. Pur con tutti i difetti che altri spettatori hanno sottolineato a me è sembrato che qualcosa tenti di muoversi. Un film italiano che onestamente capita poco di vedere al cinema: temi importanti intrecciati a "sottotrame" da commedia. Buona interpretazione di Favino, ottima Camilla Filippi.
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mandevilla5
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domenica 13 marzo 2011
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molto carino
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Molto piacevole, recitato bene, con bei paesaggi e un finale a sorpresa. Da vedere, merita
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lello
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domenica 13 marzo 2011
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cinismo
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Gli attori sono bravi... ma la storia è deludente. L'inizio è anche accattivante , ma in breve tempo si evolve in negativo. Non si salva un personaggio: squallide sia le figure femminile sia maschili. Un critico ha definito il film i nuovi mostri... condivido perfettamente. Giudizio da 1 a 5: 1
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gianna80
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sabato 12 marzo 2011
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wonderful!!!!
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Grande film...
per non parlare dell'ambientazione, le musiche, ma soprattutto gli attori...molto bravi!!!!
Da vedere!!!!
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stellab
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mercoledì 9 marzo 2011
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imbarazzante
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un film che sinceramente imbarazza. Non fa ridere, non fa riflettere, non emoziona. I dialoghi sono da fotoromanzo e la recitazione da soap opera. Tentativo di morale nel finale ... ma quale?
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(di sunshine)
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intothewild4ever
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martedì 8 marzo 2011
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la visione facile...
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Della vita facile resta più di tutto la dimostrazione della grandezza di un attore come Favino e l'indiscussa bravura di Accorsi. Favino nei panni del commediante non lo avevamo mai visto finora, o meglio mai a questi livelli. Fa ridere e divertire in questo film il suo personaggio e non ha la pretesa di far pensare troppo lo spettatore (il che non è sempre un male...anzi), ma solo di intrattenerlo piacevolmente. Con Accorsi invece si ha sempre la sensazione di un leggero sovraccarico nelle sue interpreatazioni... forse dovrebbe lavorare un pò per sottrzione, mentre Favino della misura e della credibilità dei personaggi, ne può fare un vero e proprio vanto.
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Della vita facile resta più di tutto la dimostrazione della grandezza di un attore come Favino e l'indiscussa bravura di Accorsi. Favino nei panni del commediante non lo avevamo mai visto finora, o meglio mai a questi livelli. Fa ridere e divertire in questo film il suo personaggio e non ha la pretesa di far pensare troppo lo spettatore (il che non è sempre un male...anzi), ma solo di intrattenerlo piacevolmente. Con Accorsi invece si ha sempre la sensazione di un leggero sovraccarico nelle sue interpreatazioni... forse dovrebbe lavorare un pò per sottrzione, mentre Favino della misura e della credibilità dei personaggi, ne può fare un vero e proprio vanto... fosse americano, lo avrebbero già ricoperto di riconoscimenti. Comunque, con qualche sforzo in più di scrittura, il sarebbe potuto essere da **** stelle, mentre con questo tipo di trama precotta rimane nella mediocrità del già visto. Buona la regia, migliorabili le ambientazioni, pessima la fotografia.
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il marchigiano
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martedì 8 marzo 2011
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grazie!
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a nome mio, di Elly e di tutte le Marche grazie per questo film
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gioska
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martedì 8 marzo 2011
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il film che non ti aspetti: “la vita facile”
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Il triangolo no! cantava Renato Zero ma sbagliava di grosso. Il triangolo attira, il triangolo è sexy, è struggente, è straziante, può essere hot, può essere sofferto, oppure no. Il triangolo, almeno al cinema, vale sempre e piace, piace tantissimo, soprattutto alle donne. E proprio di un trio di amici parla La vita facile di Lucio Pellegrini, al cinema da venerdì 4 Marzo. C’è Mario (Pierfrancesco Favino), aitante professorino guru dell’ospedale, burino e maneggione, ricco quanto basta per poter garantire una vita di comfort, una vita facile, insomma, alla sua bella Ginevra (Vittoria Puccini), capricciosetta dama dell’elite romana che mai ha dimenticato l’amicizia con Luca (Stefano Accorsi), anche lui dottore, anche lui innamorato di lei e fuggito a fare il volontario in Kenya per dimenticare.
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Il triangolo no! cantava Renato Zero ma sbagliava di grosso. Il triangolo attira, il triangolo è sexy, è struggente, è straziante, può essere hot, può essere sofferto, oppure no. Il triangolo, almeno al cinema, vale sempre e piace, piace tantissimo, soprattutto alle donne. E proprio di un trio di amici parla La vita facile di Lucio Pellegrini, al cinema da venerdì 4 Marzo. C’è Mario (Pierfrancesco Favino), aitante professorino guru dell’ospedale, burino e maneggione, ricco quanto basta per poter garantire una vita di comfort, una vita facile, insomma, alla sua bella Ginevra (Vittoria Puccini), capricciosetta dama dell’elite romana che mai ha dimenticato l’amicizia con Luca (Stefano Accorsi), anche lui dottore, anche lui innamorato di lei e fuggito a fare il volontario in Kenya per dimenticare. A causa di problemi con la giustizia, Mario raggiunge l’amico in Africa, dove scopre che la vita non solo non è facile, ma può anche essere fastidiosamente vera, reale, complicata: l’ospedale non è nel centro di Roma ma in un assolato campo, e poi ci sono le zanzare, la polvere, il cibo che non basta, e i bambini malati di lebbra, e le tribù che ti minacciano di morte. Quando nei film, soprattutto italiani, c’è di mezzo l’Africa, è quasi normale aspettarsi la riflessione antropologica sullo status di queste popolazioni. Ed è anche una cosa buona e giusta. Così, sin dai primi minuti del film, ti aspetti che qualcuno muoia, sai già che Mario sarà redento dalla sua attività (forzata) di volontario, che Ginevra in realtà ama Luca, che i bimbi dell’ospedale moriranno decimati da qualche strana febbre incurabile, che l’infermiera Elsa (Camilla Filippi), per contrappasso dopo aver aiutato tante mamme a partorire, avrà il bambino che aspetta nelle sterpaglie tra atroci dolori e così via. Invece La vita facile è proprio una commedia. E si ride, perché Favino è divertente, e poi ti stupisce, perché la Puccini non è la solita donnina dilaniata dal dubbio (“Chi sceglierò, mio Dio, chi sceglierò tra i due?“) ma un’arpia indecisa e insicura che si nutre dell’amore dei due uomini per lei e li sfrutta fino alla fine, fino alla giusta punizione.C’è il tradimento, ci sono i pugni tra vecchi amici che si contendono la donna, c’è l’Africa e ci sono i suoi problemi, ma sono raccontati in modo lieve, ironico: è uno stile, quello di Pellegrini, che nonostante tutto commuove. E ti rivedi nel personaggio di Favino, al centro di un magna-magna a base di tangenti, ché in fondo la vita facile gli piace ma forse può farne anche a meno e in quello di Accorsi, che in questo film sprizza, dopo anni, un barlume di vita dalle movenze e dagli occhi (non lo avevano imbalsamato dopo L’ultimo bacio?). L’unica che, a livello narrativo, ne esce a pezzi è la Puccini, viscida “cattiva” e opportunista che non si merita la vita facile che fa, nè l’amore dei due uomini che per lei hanno cambiato la propria vita. Però, nel suo essere strana, capricciosa e politically uncorrect, la bella Vittoria è vera e reale, facendoti amare un po’ di più questo film che ti lascia in bocca il sapore dolce della risata e negli occhi la luce della sopresa.
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mammut
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martedì 8 marzo 2011
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bellino
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ben fatto, mi aspettavo peggio. Un pò irreale il finale
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