lore64
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mercoledì 23 ottobre 2013
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buona impostazione ma troppa carne al fuoco
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In principio è un film della paura serio, che costruisce una trama articolata e cerca l’atmosfera e i colpi di scena senza truculenze e frattaglie volanti.
Buona soprattutto la prima parte, in cui si costruisce progressivamente il clima orrorifico. Buone diverse idee e ottimi gli effetti speciali; indimenticabile il luogo in cui il protagonista riesce finalmente a trovare lo spirito del bambino. Mozzafiato il colpo di scena finale, indubbiamente la cosa più riuscita del film.
Purtroppo il film mette troppa carne al fuoco, sia sotto il profilo della trama (che finisce per risultare arzigogolata e poco credibile) sia sotto quello delle creature sovrannaturali (che finiscono per mancare di caratterizzazione e sovrapporsi a vicenda).
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In principio è un film della paura serio, che costruisce una trama articolata e cerca l’atmosfera e i colpi di scena senza truculenze e frattaglie volanti.
Buona soprattutto la prima parte, in cui si costruisce progressivamente il clima orrorifico. Buone diverse idee e ottimi gli effetti speciali; indimenticabile il luogo in cui il protagonista riesce finalmente a trovare lo spirito del bambino. Mozzafiato il colpo di scena finale, indubbiamente la cosa più riuscita del film.
Purtroppo il film mette troppa carne al fuoco, sia sotto il profilo della trama (che finisce per risultare arzigogolata e poco credibile) sia sotto quello delle creature sovrannaturali (che finiscono per mancare di caratterizzazione e sovrapporsi a vicenda). Diciamo che il regista ha ceduto alla tentazione di privilegiare la quantità alla qualità.
*****SEGUONO ANTICIPAZIONI DELLA TRAMA*****
Sarebbe stato meglio tagliare l’intero subplot del padre psichico e lasciare all’investigatrice il compito di avventurarsi alla ricerca dell’anima del bambino. Allo stesso modo sarebbe stato preferibile lasciare un solo mostro serio – il demone – e conferirgli un minimo di profondità stile ‘Esorcista’.
Quest’eccesso di spunti eterogenei conduce a varie inconsistenze: il demone dovrebbe essere l’arcinemico eppure è quello che dà meno problemi al padre; non si capisce in virtù di quali poteri la medium costringa il demone a ritrarsi dal corpo del bambino; assurda l’idea che nella conclusione il padre dica al bambino di fare l’ultimo pezzo di strada da solo, assediato dagli spettri e col rischio che si smarrisca all’ultimo momento; la medium raccomanda al padre di non far capire agli spettri che è vivo e lui per prima cosa va a domandare a tutti chi sono e dove si trovano; non si sa come faccia il padre ad aprire colle mani le catene alle caviglie del figlio; ecc. ecc.
Nel complesso un film potenzialmente molto valido sciupato da alcune scelte discutibili.
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sev7en
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domenica 20 aprile 2014
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di mille voci al sònito mista la sua non ha.
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Una famiglia americana in cerca di un luogo dove crescere con amore i propri figli si trasferisce in una nuova casa, ma un banale incidente si tramuta in un sonno lungo un’eternità per il piccolo Dalton su cui le tenebre hanno eclissato ogni possibilità di risveglio.
Nella vita le certezze sono chimere, spiragli di luce in giornate in cui il cielo è imbrattato di nuvole ma fortunatamente, almeno per ora, alcune sembrano granitiche, come la stoffa ed il talento di James Wan per la produzione di film dalla netta declinazione horror. Con Insidious il regista malese, idolatrato dopo la sua opera prima Saw, anziché puntare sul “more of the same”, sull’usato sicuro, sui cliché che lo hanno reso famoso e vincente, sposta l’attenzione dal materiale e sadico cinismo tipico della mente umana all’etereo ed intangibile caratterizzante l’iperuranio, in quell’indefinito che spiazza e destabilizza lasciando spettatori dentro e fuori lo schermo alla mercé degli eventi, dell’ignoto.
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Una famiglia americana in cerca di un luogo dove crescere con amore i propri figli si trasferisce in una nuova casa, ma un banale incidente si tramuta in un sonno lungo un’eternità per il piccolo Dalton su cui le tenebre hanno eclissato ogni possibilità di risveglio.
Nella vita le certezze sono chimere, spiragli di luce in giornate in cui il cielo è imbrattato di nuvole ma fortunatamente, almeno per ora, alcune sembrano granitiche, come la stoffa ed il talento di James Wan per la produzione di film dalla netta declinazione horror. Con Insidious il regista malese, idolatrato dopo la sua opera prima Saw, anziché puntare sul “more of the same”, sull’usato sicuro, sui cliché che lo hanno reso famoso e vincente, sposta l’attenzione dal materiale e sadico cinismo tipico della mente umana all’etereo ed intangibile caratterizzante l’iperuranio, in quell’indefinito che spiazza e destabilizza lasciando spettatori dentro e fuori lo schermo alla mercé degli eventi, dell’ignoto. Fantasmi e case infestate hanno battuto a terra e fuoco il sentiero degli Studios, per questo Wan anziché fare leva su espedienti classici come porte cigolanti, gole profonde, make-up esagerati che avrebbero di certo suscitato orrore più che terrore, va a saccheggiare quelle vettovaglie che sono riserva del nostro inconscio, l’ultimo baluardo in un terreno lastricato, dove l’equilibrio è precario e non ci sono reti di sicurezza a parare la caduta. Si diventa così complici e partecipi di una famiglia che si trova a fronteggiare un assurdo, si vive con loro il dolore e la sofferenza di essere inermi, di dover constatare come anche l’amore abbia dei limiti quando costretto a scendere nei gironi infernali.
La tensione è palpabile e benché la pellicola non abbia mai cali di ritmo, il peso che quest’ultima apporta accentando ogni singolo fotogramma, rende la visione angosciosa, pesante, come quando, travolti da una valanga di neve, si annaspa in apnea per risalire in superficie, consapevoli che ogni respiro potrebbe essere l’ultimo ed ogni istante candidato per il trapasso.
Un film che merita di essere visto, che si ami o no il genere, il cui unico neo è quello di non essere una pietra unica ma una gemma rara con un seguito già passato in sala…
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emanuel_88
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giovedì 20 novembre 2014
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insidiosamente disturbante
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Insidious ci racconta la storia della famiglia Lambert mostrandoci sin dai primi minuti tutti i clichè dei generis: Trasloco in una nuova casa,famiglia felice,un dramma che va a spezzare l'armonia,la madre che cade in depressione,il padre che evita di confrontarsi con quanto sta accadendo....insomma niente di particolarmente "fresco"; Infatti non sono questi i punti di forza della pellicola: come ho già detto sin dai primi minuti possiamo trovarci di fronte a queste analoghi deja vù ma anche di fronte alla sensazione che Insidious va oltre a questo.
Sin dal prologo momentaneamente senza senso percepiamo subito l'atmosfera sinistra ed insidiosa della pellicola che crescerà di minuto in minuto come un giro sull'ottovolante della paura.
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Insidious ci racconta la storia della famiglia Lambert mostrandoci sin dai primi minuti tutti i clichè dei generis: Trasloco in una nuova casa,famiglia felice,un dramma che va a spezzare l'armonia,la madre che cade in depressione,il padre che evita di confrontarsi con quanto sta accadendo....insomma niente di particolarmente "fresco"; Infatti non sono questi i punti di forza della pellicola: come ho già detto sin dai primi minuti possiamo trovarci di fronte a queste analoghi deja vù ma anche di fronte alla sensazione che Insidious va oltre a questo.
Sin dal prologo momentaneamente senza senso percepiamo subito l'atmosfera sinistra ed insidiosa della pellicola che crescerà di minuto in minuto come un giro sull'ottovolante della paura.
Wan usa saggiamente i mezzi di cui dispone: colonna sonora,scenografie,presenze etc trascinandoci dentro ad un vero e proprio terrore psicologico che si insidierà come un demone dentro di noi per tutta la durata della pellicola..e anche dopo.
Assolutamente uno dei migliori horror dell'ultima decade.
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badis
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mercoledì 12 agosto 2015
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"masha & orso" mi ha spaventato di più...
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Se avevate intenzione di spaventare il pubblico, mi dispiace per voi ma avete pienamente fallito. Se pensavate, invece, di concentrarvi sulla trama... beh, avete fallito lo stesso. Questo film è tutto fumo e niente arrosto. O, per meglio dire, l'arrosto arriva quasi a fine film e ha un gusto di feci di gatto. La paura, elemento molto importante per un film che si definisce si genere horror, è quasi del tutto assente mentre la suspense e l'enfasi non mancano. La trama è la solita cavolata mainstream incentrata su spiriti e vecchiette pazze che cercano di aiutarti. In conclusione, vi do 2/5☆ per compassione e perché siete riusciti a superare "Peppa Pig" in quanto a irritazione.
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nino pell.
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domenica 13 novembre 2011
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grande film? sicuramente grande regia
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Dopo i vari "Saw" o "Paranormal activity" ancora una volta il regista James Wan fa centro con questo suo nuovo film. Certo, il tema delle case infestate con i suoi identificabili cliché narrativi (porte che si aprono e si chiudono da sole, rumori misteriosi, visioni di presenze impercettibili ed altro ancora) non solo non è un argomento nuovo, ma determina a priori nello spettatore il concetto di andare a vedere un film caratterizzato da situazioni ed effetti speciali già abbondantemente visti in tante precedenti pellicole. Sotto questo aspetto, la bellezza di questo film non sta nell'innovatività delle tematiche, ma semmai nello stile di una regia assolutamente impeccabile e perfetta. Fattore quest'ultimo che già aveva positivamente contraddistinto le precedenti prove cinematografiche di James Wan.
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Dopo i vari "Saw" o "Paranormal activity" ancora una volta il regista James Wan fa centro con questo suo nuovo film. Certo, il tema delle case infestate con i suoi identificabili cliché narrativi (porte che si aprono e si chiudono da sole, rumori misteriosi, visioni di presenze impercettibili ed altro ancora) non solo non è un argomento nuovo, ma determina a priori nello spettatore il concetto di andare a vedere un film caratterizzato da situazioni ed effetti speciali già abbondantemente visti in tante precedenti pellicole. Sotto questo aspetto, la bellezza di questo film non sta nell'innovatività delle tematiche, ma semmai nello stile di una regia assolutamente impeccabile e perfetta. Fattore quest'ultimo che già aveva positivamente contraddistinto le precedenti prove cinematografiche di James Wan. Inoltre il regista trae spunto dalle idee di alcuni capolavori del passato appartenenti al genere horror, riuscendo con intelligenza a metterle insieme per andare a costituire i concetti, le situazioni e la trama che esaurientemente egli è riuscito a sviluppare in questa sua ultima fatica. Pongo ad esempio il capolavoro del '68 di George Romero sugli zombi, dal quale il regista Wan ricalca il fascino spettrale del bianco e nero di vari momenti del film e il pallore macabro dei visi delle anime defunte, così come soprattutto la scena finale caratterizzata dalla situazione claustrofobica in cui vengono a trovarsi i protagonisti determinata dall'avanzamento dei morti all'interno della casa. Oppure altri spunti il regista li ha presi dai vari film "Poltergeist" o "Nightmare" per quanto riguarda il concetto di sdoppiamento del corpo fisico e il proiettare l'anima in un'altra dimensione. Confesso che questo film l'ho visto da solo (secondo me la situazione ideale per riuscire ad afferrarne maggiormente l'effetto) e devo dire che una certa impressionabilità mi ha trasmesso. Peccato comunque per qualche momento del film in cui si nota un'eccessiva enfasi spettacolare, come ad esempio diverse situazioni che si vivono nella scena della seduta spiritica o qualche effetto speciale di troppomomento (giusto per tentare di attirare maggiormente l'attenzione di un pubblico giovane) nel corso del viaggio trascendentale del capofamiglia nell'andare a recuperare l'anima del figlio imprigionato dal maligno. Ottima regia dunque, ma complessivamente ad un passo da ciò che si potrebbe definire film capolavoro.
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giuseppe clyde soccio
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mercoledì 2 novembre 2011
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ricetta forte, cotta e ( già ) mangiata
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Anche nelle migliori famiglie c'è un giorno in cui, volenti o nolenti, bisogna armarsi di spirito di sacrificio e riscaldare la minestra che è avanzata ieri. Lo Chef James Wan oggi ci propone Insidious, un film indubbiamente dai sapori forti, che nel difetto ha il pregio di aver rimescolato ingredienti presi eclusivamente da capolavori del genere horror.
Quindi, cosa accomuna Poltergeist, Nightmare on Elm Street, l'Esorcista, il Sesto Senso, The Others e Star Wars - la minaccia fantasma ?
Sicuramente ce lo racconta l'allegra famiglia Lambert, composta da Patrick "Watchmen" Wilson, Rose "x - men" Byrne e figli, da poco trasferiti nella nuova casa (poco distanti da amityville horror) e con gli ultimi cartoni da spacchettare.
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Anche nelle migliori famiglie c'è un giorno in cui, volenti o nolenti, bisogna armarsi di spirito di sacrificio e riscaldare la minestra che è avanzata ieri. Lo Chef James Wan oggi ci propone Insidious, un film indubbiamente dai sapori forti, che nel difetto ha il pregio di aver rimescolato ingredienti presi eclusivamente da capolavori del genere horror.
Quindi, cosa accomuna Poltergeist, Nightmare on Elm Street, l'Esorcista, il Sesto Senso, The Others e Star Wars - la minaccia fantasma ?
Sicuramente ce lo racconta l'allegra famiglia Lambert, composta da Patrick "Watchmen" Wilson, Rose "x - men" Byrne e figli, da poco trasferiti nella nuova casa (poco distanti da amityville horror) e con gli ultimi cartoni da spacchettare. Dopo un paio di strippate efficaci e di qualche candida coccola famigliare entra in scena il dramma : apparentemente in seguito a una caduta (in soffitta ... lo so, anche i goonies hanno cominciato da lì) il figlio maggiore Dalton finisce in un sonno profondo, che neanche i medici riescono a classificare come un vero e proprio coma. Da quel momento in poi si susseguono apparizioni improvvise (anche alla luce del giorno, veramente efficaci), presenze color seppia da sesto senso e porte sbattute da Others.
Ovviamente il passato cinematografico da super eroi dei due protagonisti non ha spazio in questa situazione raccapricciante, quindi il Regista e gli sceneggiatori decidono che bisogna assolvere un gruppo di pittoreschi scenziati acchiappafantasmi, attrezzati di macchinette fotografiche fotosensibili, rilevatori di movimento a pompetta e lampade al magnesio molto Poltergeggianti.
Fino a questo punto il mix sembra comunque funzionare ma, a un certo punto, credendo di sognare mi trovo di fronte Darth Maul, direttamente da Star Wars - la minaccia fantasma (la faccia dipinta di rosso e nero e inconfondibile), non essendo abbastanza cattivo e spaventoso così, ritroviamo poco più avanti lo stesso Demone intento ad affilarsi la mano artigliata su una Mola, come non vedevamo fare dai tempi del caro vecchio Freddy Kruger.
Che dire infine ? fa sempre piacere rivivere attraverso un prodotto nuovo le vecchie glorie che ci hanno tirato su (compresa l'autocitazione, con il Saw disegnato alla lavagna del prof. Lambert), in effetti la tensione è ben dosata, creando un sicuro effetto ogni volta. Di sicuro non lascia indifferenti la scena di Dalton in soffitta, dove ha il primo incontro con una delle apparizioni ... o forse era Linda Blair ?
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