Un uomo torna a casa e non ha più la casa, le serrature sono state cambiate, le sue cose sono sparse in giardino in una sorta di stanza senza pareti, dalla sua amata poltrona, alla preziosa collezione di dischi al posacenere a forma di gatto. Sua moglie ha deciso di buttarlo fuori di casa e chiedere il divorzio, il suo datore di lavoro gli ha appena notificato il licenziamento seduta stante. Tutto questo perché l'uomo ha un piccolo problema con l'alcol. Perdersi è un buon modo per ritrovare se stessi. L'uomo decide quindi di restare in giardino, vivere lì e passare il tempo a scolarsi litri di birra.
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Un uomo torna a casa e non ha più la casa, le serrature sono state cambiate, le sue cose sono sparse in giardino in una sorta di stanza senza pareti, dalla sua amata poltrona, alla preziosa collezione di dischi al posacenere a forma di gatto. Sua moglie ha deciso di buttarlo fuori di casa e chiedere il divorzio, il suo datore di lavoro gli ha appena notificato il licenziamento seduta stante. Tutto questo perché l'uomo ha un piccolo problema con l'alcol. Perdersi è un buon modo per ritrovare se stessi. L'uomo decide quindi di restare in giardino, vivere lì e passare il tempo a scolarsi litri di birra.
Will Ferrell è un attore comico oltremodo spassoso e in questo film dimostra di essere anche un ottimo attore drammatico. Sì, il film è tutto tranne che una commedia ed è quasi sfiancante assistere alla assoluta immobilità del protagonista che non fa nulla per reagire ma si limita ad osservare e a vivere passivamente il corso non proprio confortante degli eventi. Viene voglia di prenderlo e schiodarlo da quella poltrona. Viene voglia di prendere il suo frigo portatile pieno di birra e gettarlo via.
Il film, ispirato al racconto Why Don't You Dance? di Raymond Carver, è un bel film non buonista che ti fa dire, osservando le disavventure narrate be', tutto passa. Alla fine tutto passa.
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